Il film documentario di Spike Lee su Kobe Bryant in anteprima su ESPN America
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-Sat (com.stampa)
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Sky Italia
mercoledì, 20 maggio 2009 | Ore: 00:00

Il film trasporta lo spettatore sul parquet dello Staples Center di Los Angeles al fianco di Kobe Bryant e dei suoi compagni di squadra, impegnati contro i San Antonio Spurs (era il 13 aprile 2008) nella penultima partita della stagione regolare, decisiva per la definizione della griglia dei playoff della Western Conference. Prendendo a modello il film “Zidane – Un ritratto del XXI secolo” di Douglas Gordon e Philippe Parreno, Spike Lee ha utilizzato 30 cineprese per filmare il pre-partita, i timeout, i contropiedi, le discussioni tra i giocatori e le interviste del dopo-gara.
L’ispirazione di Spike Lee per il documentario:
“Nel 2006 al festival di Cannes un film sul grande Zidane ha attirato la mia attenzione. Per tutto il film l’obiettivo era puntato esclusivamente sull’asso francese. Prima di allora non avevo mai visto nulla di simile per descrivere un evento sportivo. Ho subito pensato che quelle riprese avrebbero potuto funzionare perfino meglio se applicate al basketball. Così ho contattato, tra gli altri, Kobe Bryant, coach Phil Jackson, il commissioner David Stern e ESPN. E abbiamo messo in pratica la mia idea”.

“Di solito quando guardi una partita in televisione le telecamere sono dappertutto, ma io volevo focalizzare la mia attenzione solo su una persona. Abbiamo realizzato le riprese il 13 Aprile 2008, eravamo alla fine della stagione regolare, e i Lakers disputavano un incontro determinante per la definizione della posizione nella griglia dei Playoff della Western Conference. La partita era trasmessa in diretta in tutta l’America e i Lakers affrontavano i campioni in carica dei San Antonio Spurs. Abbiamo puntato tutte le nostre 30 cineprese solo su Kobe, che avevamo microfonato. La sfida iniziava a mezzogiorno e mezza e coach Phil Jackson ci ha permesso di entrare nelle segrete stanze dello spogliatoio prima, durante l’intervallo e a fine incontro. Così abbiamo confezionato un ritratto molto personale di colui che si è poi rivelato l’MVP (Most Valuable Player) della scorsa stagione”.
“Abbiamo dovuto programmare tutto nei minimi dettagli, anche se tutte le riprese sono state fatte in un solo giorno. In questi casi non c’è un copione a cui attenersi. Quel giorno Kobe ha realizzato 20 punti. Naturalmente avremmo preferito che ne avesse realizzati 61 come aveva fatto contro i Knicks. Ma questo è il bello dello sport, non c’è nulla di predeterminato. Grazie a Dio non ha avuto problemi di falli, se fosse stato tutto il tempo in panchina non ci sarebbe stato alcun film. Quando persegui un simile progetto non ti resta che tirare i dadi e vedere quel che succede”.
Il motivo che ha indotto Spike Lee a concentrare la sua attenzione su Kobe Bryant:
”Se hai intenzione di riprendere una partita concentrandoti su un solo giocatore ne devi scegliere uno davvero bravo. Devi scegliere un personaggio carismatico…Kobe è anche allenatore in campo, dice ai compagni come si devono disporre sul parquet, incoraggiandoli. Anche in panchina è sempre lui il protagonista. Credo proprio di aver realizzato il ritratto di uno dei più grandi campioni di oggi”.
Il documentario è stato presentato ad aprile in occasione del Tribeca film festival di New York ed è stato trasmesso in America, in anteprima mondiale, su ESPN lo scorso 16 maggio 2009.