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"Senza togliere nulla a ciò che ho fatto fino ad ora, quello che sta per finire è sicuramente l'esperienza più viva, più interessante, più nuova, più bella della mia carriera. Mi ha dato una soddisfazione particolare. E penso che solo su Sky, così, avrei potuto farla", spiega con euforia Fiorello.
Dall'entourage dell'artista, tutti concordi nel dire che "è stata un'esperienza unica". E il regista-coordinatore Giampiero Solari racconta il clima in cui è maturato lo show, alcuni retroscena. Per esempio il "gran rifiuto" di Fiorello, di fronte a una montagna di soldi che Berlusconi gli avrebbe potuto dare per stracciare il contratto con Rupert Murdoch: "A Palazzo Grazioli, Fiore ha rifiutato una trattativa con Berlusconi. Il premier voleva convincere Fiorello a non passare a Sky. Lui ha detto no. Quel giorno con il premier non s'è parlato di calcio, di Milan o Kakà".
Rosario Fiorello ha resistito, senza clamori. Ha scelto di non pubblicizzare la profferta economica del Cavaliere e padrone di Mediaset, portando avanti la sua sfida: nel deserto di Sky Uno (una rete quasi vuota) ha costruito uno show breve, figlio dello spettacolo teatrale del giorno prima. Ma all'inizio non è stato tutto rose fiori, c'è stata un po' di tensione, l'ansia di Fiorello era palpabile. "Diciamo che si era montato troppo l'evento, si voleva avere subito il risultato. Ci sono volute 2-3 settimane di rodaggio per raggiungere l'equilibrio. Dopo le critiche ai varietà troppo lunghi, infiniti, abbiamo voluto creare l'abitudine a uno spettacolo di 35-40 minuti. Fiore ci è riuscito, coniugando con un linguaggio nuovo il progetto teatrale e quello televisivo", spiega Solari, autore di teatro e tv, principe degli one man show (tra l'altro di Morandi, Albanese e Panariello), oggi consulente per l'intrattenimento dei canali della piattaforma Sky.
Per suffragare l'unicità del "format" costruito per Sky, cita "la puntata senza pubblico: Fiorello era in un teatro vuoto, solo, ha recitato se stesso, da grande attore". Insieme agli altri autori, ricorda i nomi degli artisti-ospiti che hanno "giocato con Fiorello: Turturro, Jessica Alba, Baglioni, De Gregori, Mentana, Lola Ponce". Senza la "spalla" radiofonica Marco Baldini, questa volta Fiore si è appoggiato al maestro Cremonesi: "Sì, Cremonesi è come una spalla, lo segue da sempre. Anche con Mike Bongiorno c'è un gioco di coppia, sono amici, ma non è per una precisa strategia che Mike è approdato a Sky: è stato il suo momento particolare con Mediaset che li ha fatti ritrovare su SkyUno".
Gli ascolti del Fiorello show naturalmente non sono quelli del sabato sera di RaiUno (picchi di 9 milioni) e neppure di Viva Radio2. Si può parlare di delusione? "Delusione di che cosa? Per gli addetti ai lavori, che hanno analizzato i dati di ascolto del Fiorello show, i risultati riportati da SkyUno sono paragonabili al 38% di share di una rete generalista", risponde Solari, ricordando come le repliche dello show dopo mezzanotte "spesso sono state più seguite dello spettacolo delle 21.15. La tv generalista vive di appuntamenti unici, su Sky la fruizione è diversa. Tra le tv generaliste (Rai e Mediaset) e i canali Sky gli ascolti si misurano diversamente. I dati auditel? Non è che la quantità non sia importante. Ma la qualità è essenziale.
È come per il teatro: certi spettacoli è meglio farli in teatri piccoli, altri si possono fare nei pallazzetti dello sport. E su Sky Uno le repliche, due ore dopo, fanno parte della puntata". Il programma di Fiorello ha fatto segnare in media, contando tutte le volte che una puntata viene riproposta, oltre cinquecentomila spettatori.
Un numero che per Sky (120 canali sui quali si spalmano gli ascolti di quattro milioni e ottocentomila abbonati) è elevato: per comprendere meglio basta pensare che un film di successo raggiunge in media 450 mila spettatori, che un telefilm molto seguito viaggia attorno ai 300 mila, e che la stragrande maggioranza dei programmi ha numeri nell'ordine delle decine di migliaia.
Gli ascolti su Sky non sono concentrati su un orario e su un giorno, la multiprogrammazione consente la visione di una trasmissione in orari e giorni diversi e le funzioni di "MySky" consentono addirittura di registrare tutto e vedere gli show quando si vuole. È una tv che funziona soprattutto "on demand" e non con le vecchie logiche del palinsesto. Certo mancano i grandi ascolti ai quali Fiorello era abituato nella tv generalista, "ma quelli li aveva abbandonati già quando era passato dai dieci milioni del sabato sera, al milione di ascoltatori della radio. Senza alcun dramma", sottolineano nell'entourage del conduttore. Sono soddisfatti a Sky?
I numeri dei nuovi abbonati si sapranno solo alla fine di giugno e lì si faranno davvero i conti. Per ora è calato il numero delle disdette e anche questo viene considerato un buon segnale.
Progetti futuri? Fiorello tornerà un giorno su Rai o Mediaset? "Con Sky, in piena libertà, abbiamo cominciato un lavoro nuovo. Io, come tutti gli autori, ci divertiamo. Ci stupiamo nel fare lo show: stupirsi è importante. Il futuro? Fiore ha un contratto fino a dicembre. Progetti per l'autunno non ci sono. Ma non è detto che nel futuro non ci possa essere qualcosa con le tv generaliste".
Ernesto Assante e Leandro Palestrini
per "La Repubblica"