È stato approvato dal Consiglio dei ministri il decreto legislativo che attua la nuova legge quadro sui diritti sportivi. Lo ha annunciato il Ministro dello Sport Giovanna Melandri.
RIPARTIZIONE RISORSE - Il decreto attuativo della legge delega sui diritti tv, che disciplina la normativa a partire dal 2010, recepisce la ripartizione delle risorse decisa dalla serie A della Lega Calcio: il 40% dei proventi sarà distribuito equamente tra tutte le società di serie A, il 30% sarà ripartito tra tutte le squadre in base ai risultati sportivi conseguiti e il restante 30% in base al bacino di utenza.
Il decreto non accoglie le richieste delle società di serie B, che avevano minacciato uno sciopero per il prossimo 18 novembre.
MELANDRI - «E' un decreto molto importante, - ha spiegato la Melandri - recepisce alcuni riforme che ci aveva chiesto al Lega Calcio. Il primo obiettivo è quello di incidere sensibilmente sul processo di valorizzazzione del prodotto calcio in Italia. Con il passaggio alla gestione collettiva ed alla negoziazione collettiva dei diritti audiotelevisivi. Introduciamo un nuovo sistema sulla contitolaritetà dei diritti in capo alle Leghe. Il primo obiettivo è dare maggiore valore al prodotto calcio italiano. Il secondo obiettivo è di carattere sportivo. Ridurre quel divario, oggi molto profondo, nell'equilibrio complessivo tra piccoli e grandi club. Questa è una riforma strutturale che andrá in vigore nel 2010. Con questo decreto, dal 2010 si introduce una certezza. Stabiliamo in via certa il flusso di risorse che alimenta la mutualità generale».
Sulla protesta delle società di serie B, il ministro Melandri sottolinea che il decreto legislativo prevede una fondazione per la mutualità. «Il Governo sulla ripartizione - afferma Melandri - ha recepito una decisione interna della Lega calcio. Ad ogni modo per la mutualità non ci sono solo i diritti tv. Ci sono anche i contributi Coni e le sponsorizzazioni». «La riforma - aggiunge Melandri - offre dal 2010 uno strumento di regolazione e di certezza. I problemi attuali esistono a prescindere dal decreto legislativo. Mi auguro che nella fase transitoria fino al 2010 si possano trovare le intese necessarie all'interno della Lega calcio. Il problema dei rapporti fra A e B è strutturale, non nasce oggi. Noi offriamo una regolazione a partire dal 2010»
DIRITTO DI CRONACA - Con le nuove norme sui diritti sportivi si amplia il diritto di cronaca, cioè la possibilità per le emittenti (compresa la Rai) di documentare gli eventi sportivi più importanti nei telegiornali, a prescindere dalla titolarità dei diritti su quegli eventi. «I nuovi limiti - ha spiegato il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni - sono di 8 minuti a giornata di campionato, 4 minuti al giorno e 3 minuti a singolo evento sportivo. Si tratta di un pò di più di quello che è già in vigore».