Biscardi e le Scorie europee: l'eliminazione andava festeggiata degnamente
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Il Manifesto
Una raccolta indifferenziata di macchiette pallonare si è riversata nella prima serata di Raidue. L'esclusione della nazionale di calcio dai campionati europei andava degnamente festeggiata. Dopo l'overdose ci retorica nazionale, con il maggior telegiornale italiano che aprica le sue edizioni avvolto nel tricolore relegando in secondo piano tutto il resto, un po' di spazzatura televisiva riportava il gioco in ui ambiente più adatto.
Per l'occasione, l'ultima puntata di Scorie ha salutato il rientro in Rai di Aldo Biscardi. Una rentrée degnamente ridicolizzata, congegnando il suo ingresso nello studio accompagnato da squilli di tromba e ur'intera banda musicale al seguito. Un farfugliare abruzzese più confuso del solito, figuranti che gli baciavano le mani, e l'epico conduttore del Processo che recita la sua parte bastonando il povero Donadoni («allenatore di serie b»), sparando bombette («l'anno prossimo Spalletti all'Inter e Totti allenatore della Roma»), e ringraziando «Marano, grande direttore di Raidue e mio amico».
Per farlo sentire a suo agio, il conduttore, Nicola Savino, gli ha messo accanto una ex valletta del Processo, Debora Salvalaggio, bellezza da calendario e Isola dei famosi, mentre alcuni figuranti se le davano di santa ragione mimando le risse del Processo. E se qualcuno, dopo l'esperienza depressiva di Notti europee, ne ha avvertito la nostalgia, non c'è nulla di strano, e molto da preoccuparsi. Nello sconcusionato contenitore, giganteggiava la stazza di Giampiero Galeazzi, unico divertimento delle notti Rai riservate alla deludente avventura.
Provocato nei suoi sfoghi veraci («Donadoni non c'ha capito niente»), e immortalato in un fuori onda esilarante mentre tenta di azzeccare la pronuncia del titolo di un giornale tedesco: «come se dice questo?». Quasi pari al duetto, rubato direttamente la Notti europee, di Teo Teocoli e l'ineffabile arbitro Tombolini, padre del surreale semaforo in moviola, inventato per segnalare rrieglio ai telespettatori il fuorigioco. A dimostrazione del fatto che per fare la parodia del calcio televisivo non servono gli imitatori, bastano gli originali.
Per il resto Scorie ha chiuso il suo ciclo con la consueta macedonia di imitatori, comici, cantanti, nani e ballerine. Con Lucia Ocone nei panni della cinica infermiera del S.Rita di Milano (ma lei recita sempre in perfetto romanesco). Con i sempre uguali intermezzi musicali di Rocco Tanica (ancora la parodia di Ivano Fossati!). Con le allusioni omosex di Cristiano Malgioglio («voglio il portiere della nazionale spagnola»), scarpette rosse, mossette e ventaglio.
Come fosse uno spin-off dei pomeriggi sportivi firmati da Simona Ventura. Minimo sforzo e minimo auditel.
per "Il Manifesto"