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Silenzio in assemblea Lega Serie A sulle inchieste in corso su vendita dei diritti tv

Silenzio in assemblea Lega Serie A sulle inchieste in corso su vendita dei diritti tv

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Fonte: Ansa

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Sport
  lunedì, 19 ottobre 2015

Silenzio in assemblea Lega Serie A sulle inchieste in corso su vendita dei diritti tvUfficialmente durante l'assemblea della Lega Serie A c'è stata solo «una breve informativa da parte dell'ufficio legale» come ha spiegato il presidente Maurizio Beretta. Ma le inchieste della Procura di Milano sui diritti tv e i bilanci di alcune squadre e le notizie di stampa che ne hanno dato conto hanno creato un certo nervosismo fra i dirigenti del calcio, e non è un caso se praticamente tutti abbiano tirato dritti davanti alle telecamere. Lo ha fatto il presidente del Genoa Enrico Preziosi, indagato per ostacolo all'attività di vigilanza della Covisoc, trattenendo a fatica il suo malcontento per quanto pubblicato da alcuni giornali.Mentre il presidente di Infront Italy Marco Bogarelli, indagato per turbativa d' asta e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente nell'assegnazione dei diritti tv della Serie A del triennio 2015-2018, non si è fermato nè prima nè dopo l'assemblea, a cui ha partecipato come sempre nel ruolo di advisor, visto che si parlava dei diritti tv Primavera e della regia delle partite.

E di altro non avrebbe parlato, secondo quanto filtra. È invece entrato e uscito da un ingresso secondario il presidente della Lazio Claudio Lotito. Hanno sfilato in silenzio i vari Andrea Agnelli (Juventus) e Adriano Galliani (Milan), fino a Maurizio Setti, presidente del Verona, appena eletto consigliere di Lega. Il solo Urbano Cairo si è fermato a parlare, giusto per dire che «nel momento in cui ci sono indagini preferisco non commentare. Meglio aspettare - ha aggiunto il presidente del Torino - che chi indaga faccia il lavoro giusto e accerti che tutto sia stato fatto nella maniera più corretta, come mi sembra». Così i dirigenti si sarebbero concentrati sull'ordine del giorno, affrontando la mutualità dovuta alla Serie B dalle società neopromosse in Serie A e insediando una «commissione che si riunirà per la prima volta il 30 ottobre per esaminare tutto ciò che è legato all'ipotesi di una riforma dei campionati», ha annunciato Beretta spiegando che il gruppo di lavoro avrà «un rappresentante per ogni società, tendenzialmente i presidenti. I tempi? Non abbiamo intenzione di andare troppo in là ma di fare un lavoro serio». La A potrebbe accettare una riduzione a 18 squadre, ma a certe condizioni economiche.

La questione è dunque ancora in sospeso perchè, come ha detto qualche settimana fa il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, «quando ci sono milioni in ballo da trovare, la casa madre - che è la serie A - deve dire quanto è disponibile a mettere sul tappeto per ristrutturare la questione». È stata invece accolta «senza problemi» una richiesta della Rai: l'andata della semifinale di coppa Italia è stata anticipata dal 10 febbraio al 27 gennaio per evitare sovrapposizioni con il Festival di Sanremo. Ora Antonio Conte aspetta pari trattamento per la finale, che non è ancora fissata e il ct non vorrebbe a fine maggio per preparare al meglio l'Europeo.

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