La televisione italiana ha avuto un ruolo fondamentale nella diffusione della lingua in Albania e Montenegro ma la RAI non ha mai firmato accordi per la ritrasmissione del segnale.
Nel convegno della Comunita' Radiotelevisiva Italofona che si svolge a Tirana e' emerso che il successo della lingua e della cultura italiana nei Balcani e' legato alla diffusione del segnale della RAI e delle TV commerciali. Addirittura nel caso del Montenegro - ha spiegato la rappresentante della TV montenegrina Vesna Perovic - la ritrasmissione del segnale RAI e' cominciata il 14 novembre del 1957 e solo nel 1974 e' nata la TV statale montenegrina.
La televisione in Montenegro per un quindicennio ha parlato solo in italiano. Analogo il caso albanese. Il regime comunista dopo il bando dell'italiano nei primi anni del dopoguerra aveva cominciato a trasmettere musica italiana a Radio Tirana - le prime canzoni furono di Claudio Villa - e dagli anni 70 aveva copiato i programmi RAI ritrasmettendoli sottotitolati e addirittura trasmetteva il telegiornale di RAI 1 oscurando pero' i servizi che riguardavano il Papa e l'Albania. Ma e' con la caduta del regime comunista agli inizi degli anni 90 che le televisioni italiane dilagano in Albania.
Per un decennio sono stati ristrasmessi i segnali delle tre reti RAI e delle reti Mediaset, mentre l'emittente pugliese Telenorba - il cui segnale era visibile in buona parte del territorio - decideva di aprire una sua televisione in Albania. Anche le televisioni private, nate come funghi negli anni '90, hanno saccheggiato i programmi italiani e tramettono film e telenovele in italiano e sottotitolate in Albanese. La mancanza di un accordo per la ritrasmissione - la RAI ha un accordo solo con la Tunisia - ha comportato un ridimensionamento di questo fenomeno.
Oggi la TV albanese manda in onda circa 50 film in italiano sottotitolato, mentre quella montenegrina ha 250 ore di programmi in italiano, prodotti non solo dalla RAI ma anche della TV svizzera di Lugano. L'unica Radio in lingua italiana che oggi si ascolta in Albania e' Radio Maria. Preoccupante, invece, il quadro delle storiche radio di lingua italiana nelle altre ex repubbliche yugoslave. Radio Fiume, con una redazione ridotta a soli 3 giornalisti e poche ore di trasmissione a disposizione, e' al limite della scomparsa e soffre di "discriminazioni" e "pressioni", al pari della comunita' italiana della citta' come ha denunciato una giornalista.
Va meglio per Radio Capodistria, che si e' avvantaggiata dall'ingresso della Slovenia nella Unione Europea ed ha avviato una intensa attivita' di cooperazione con l'altra radio italofona dell'Istria, Radio Pola