Reality choc in Germania, non si placano le polemiche
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: La Stampa
T
Televisione
sabato, 18 ottobre 2008 | Ore: 00:00

(clicca sull'immagine per vedere il video)
«Lo squallore di alcune trasmissioni tv mi sbalordisce - ha commentato il segretario generale del partito cristiano-democratico tedesco, Ronald Pofalla, come riporta oggi La Stampa -. Comunicare a una sedicenne nell'ambito di uno show televisivo che la madre è morta è cinico». Non manca di sollevare perplessità anche il quotidiano "Bild", che ogni giorno vende oltre tre milioni di copie grazie alla formula sangue-sesso-soldi: «Fino a che punto può spingersi la tv?», si è chiesto il giornale scandalistico. E c'è anche chi accusa senza mezzi termini ProSieben di aver orchestrato il tutto per far salire l'audience a spese di una sedicenne. Obiettivo mancato, visto che "Popstars" ha registrato la stessa percentuale di spettatori della scorsa settimana.
Non tutti si uniscono però al coro di critiche. «Non hanno mostrato il momento in cui la ragazza apprende la notizia della morte della madre, per cui forse la televisione ha capito che ci sono dei limiti», spiega Katrin Doveling, psicologa dei media alla Freie Universitat di Berlino. «Certo, le telecamere sono rimaste accese a lungo, perché questo format si basa sulle emozioni e sulla loro messa in scena drammaturgica, tuttavia sono state spente proprio al momento giusto - aggiunge Doveling, che studia il fenomeno dei reality sin dall'arrivo del «Grande Fratello» in Germania, nel 2000 -. C'è da sperare che il canale abbia imparato dal passato che ci sono dei confini nella messa in scena dei sentimenti».
Non è infatti la prima volta che la tv privata incappa in un caso simile. Nel 2006 Vanessa, una candidata di 18 anni, venne a sapere della scomparsa del padre durante le registrazioni di «Popstars». Allora le telecamere rimasero ferme sul suo volto sconvolto e qualcuno a ProSieben pensò di accentuare la carica emotiva del momento mandando in onda una canzone di Enya. Stavolta il caso è diverso, commenta l'autorevole «Frankfurter Allgemeine Zeitung», secondo cui «non si può parlare affatto di cinismo».

_________
Sempre su La Stampa, che già la scorsa settimana si era scagliata contro l'avanzata della tv spazzatura, trova spazio un'intervista di Luca Dondoni ad Alessia Marcuzzi, che riportiamo di seguito nella sua essenza.

Non sarà che la formula «reality show» si stia così logorando nella sua dimostrazione della normale vita fra quattro mura da dover spostare sempre più in là l'astina di ciò che si può o non si può fare?
«In Inghilterra la mettono molto sul sesso, ma il telespettatore di riferimento è più adulto del nostro. In Italia abbiamo tutte le associazioni di tutela dei giovani, delle famiglie e di qualsiasi cosa con la lente puntata sul "GF". Non possiamo sbagliare e non è nostra intenzione farlo».
Crede che in Italia potrà mai accadere una cosa simile?
«Sono sicura di no. Per certe cose nel nostro Paese dimostriamo di essere molto attenti e maturi. E, soprattutto, conosciamo i limiti della decenza».