Agrodolce continuerà ad essere prodotta in Sicilia. Lo ha assicurato l'assessore regionale ai Beni Culturali
Antonello Antinoro, al termine della giunta di governo di ieri dove è stato approvato, su sua proposta, il rifinanziamento della fiction. «
Abbiamo sempre lavorato per risolvere nel migliore dei modi la vicenda Agrodolce che per la Sicilia - ha affermato Antinoro -
deve rappresentare un ritorno d'immagine adeguato all'impegno economico ed anche un ritorno in termini occupazionali».
Secondo quando previsto, il 70% di ciò che si spenderà per le maestranze, gli attori e le comparse dovrà essere dedicato al personale che risiede almeno da due anni in Sicilia. Inoltre, i mezzi che serviranno per la realizzazione della fiction dovranno essere acquistati, sempre per il valore economico del 70%, in aziende con sede legale in Sicilia. «Oggi - ha continuato Antinoro - inizia il percorso che porterà Termini Imerese ad essere al centro della produzione cinematografica siciliana. Agrodolce rappresenta un valore aggiunto per la Sicilia e la Sicilia lo rappresenta ancor di più per Agrodolce».
Gianni Minoli, che da Roma si è tenuto in collegamento con Palazzo d'Orleans per avere notizie sui lavori della giunta, si dice «
emozionato» per la notizia «
che giunge proprio nel giorno in cui Agrodolce si afferma come prodotto di successo - dice Minoli -
raggiungendo uno share dell'8,50 per cento e il picco di un milione e ottocentomila spettatori: un milione in più rispetto alla prima puntata. Non avevamo mai dubitato sulla volontà della Regione di continuare a finanziare la produzione. Ma i tempi della televisione, naturalmente, fanno fatica a combaciare con quelli della pubblica amministrazione. Siamo comunque molto soddisfatti del risultato e della collaborazione». «
Adesso che questo scoglio è stato superato - ha concluso
Minoli -,
possiamo già pensare con più serenità ad Agrodolce del prossimo anno, in cui metteremo ancora più Sicilia e ancora più sicilianità».