RaiSat, la Rai conferma la discesa da Sky: a breve notizie sul suo futuro
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Digital-Sat (original)
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Televisione
giovedì, 30 luglio 2009 | Ore: 00:00

GENTILONI - «La RAI si è' arruolata in una guerra non sua, la guerra tra due tv commerciali, SKY e Mediaset»: lo dichiara il responsabile comunicazione del Partito Democratico, Paolo Gentiloni. «La conclusione della vicenda RaiSat è la prima conseguenza di questo errore», sottolinea Gentiloni. «Mi auguro che ora il servizio pubblico impari la lezione e più che agli interessi della tv di Berlusconi guardi agli interessi del pubblico. L'obiettivo della RAI è diffondere i propri programmi gratuitamente e in tutte le piattaforme: gli interessi commerciali sono legittimi, ma sono tutt'altra cosa».
DECODER UNICO - «Il decoder unico è possibile» e se ancora non c'è «non dipende dalla Rai ma dall'unico soggetto monopolista nel mondo satellitare pay che usa un sistema chiuso, esclusivo e condizionato». Tradotto: Sky. Ha così risposto il vice-dg Leone a chi criticava l'operato della dirigenza Rai.
«Il decoder digitale - ha sottolineato Leone - già oggi consente di avere più di uno slot. Il sistema lo consente e non sarebbe troppo difficile in futuro avere un decoder unico sia digitale sia satellitare». E «se Sky decidesse di rinunciare al controllo proprietario sui decoder e lasciare il sistema di criptaggio 'Nds' che usa solo lei avremmo un decoder unico, in linea con le esigenze dei tempi».

Che fine faranno invece i canali RaiSat? «E' una decisione che prenderà quest'oggi il Cda che è ancora in corso», ha risposto direttamente il presidente Paolo Garimberti in Vigilanza, non escludendo un loro passaggio in chiaro all'interno di Tivù (sul digitale terrestre) e su TivùSat sulla piattaforma satellitare. «Se questo indirizzo verrà confermato - ha aggiunto poi Leone - il break even si avrà dopo 24 mesi, cercando di sfruttare maggiormente gli introiti pubblicitari derivanti dall'aumento significativo del pubblico, finora calcolato in share medi delle 0,25%».
Qui di seguito l'audio integrale dell'audizione in Vigilanza Rai,
distribuito con licenza Creative Commons attribuzione 2.5
da Radioradicale.it
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