Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio Tv del MOIGE - Movimento Italiano Genitori relativi alle segnalazioni giunte nel mese di luglio 2009, attraverso il numero verde 800.93.70.70 e il sito
www.genitori.it, è
Canale 5 la rete ‘out’ del mese, cioè quella meno gradita dai genitori per i propri figli minori, mentre Rai Uno è la rete preferita grazie al programma ‘Reazione a catena’. Apprezzata la pubblicità del COOU, meno gli spot delle suonerie per cellulari.
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Anche durante il mese di luglio molte sono state molte le critiche rivolte a
Canale 5 a causa di ‘Sarabanda’, contestato nuovamente per le inutili riprese legate a
Belen che impediscono alla sua bellezza di essere una cornice alle sue capacità di intrattenimento televisivo attraverso una continua, eccessiva, fastidiosa e volgare messa in mostra del suo corpo con arricchimento di doppi sensi,
ammiccamenti e sensuale tuffo in piscina in chiusura.
Le battute di Mammuccari non migliorano la situazione, anzi, tendono a rendere l’atmosfera molto più ambigua e pesante.
Positivo è stato invece il giudizio per ‘Reazione a catena’, il preserale concorrente proposto da Rai Uno, come spiega Elisabetta Scala, responsabile dell’Osservatorio Media del Moige: “A differenza di Sarabanda, che potenzialmente potrebbe essere un programma per famiglie ma che invece viene declinato in maniera del tutto opposta, ‘Reazione a catena’ è divertente e senza volgarità o eccessi. La conduzione di Pupo è simpatica e la trasmissione riesce a coinvolgere da casa pubblico di ogni età, adattandosi così alla visione familiare”.
Per ciò che concerne gli spot, molto apprezzato è stato quello del COOU, il Consorzio degli Oli Usati per favorire un corretto smaltimento degli oli usati che vede gli azzurri del Settebello impegnati a far capire (in modo piuttosto convincente grazie alla loro fisicità!) ad un automobilista poco informato il modo corretto di smaltire l’olio usato della macchina, indicando un numero verde apposito. Lo spot è ancora più gradito dato che la Nazionale di pallanuoto ha destinato il proprio compenso al fondo Emergenza Terremoto per l’Abruzzo della Protezione Civile Nazionale.
Male, invece, le pubblicità delle suonerie per cellulari: nonostante le segnalazioni fatte alle autorità competenti, infatti, restano numerosi gli spot che invitano a mandare un sms per comprare delle suonerie e che solo attraverso una piccolissima scritta indicano che l’acquisto comporta anche un abbonamento molto costoso e riservato a maggiorenni. Una pubblicità ingannevole, quindi, se si pensa che anche i più piccoli possono mandare un sms senza rendersi conto di cosa questo gesto comporti e senza che nessuno controlli la loro età.