Carlo Conti: ''Dai quiz mi piacerebbe passare alle fiction.. anche come attore''
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Libero
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Televisione
domenica, 18 ottobre 2009 | Ore: 00:00

"I migliori anni" ha una media del 24%, con oltre cinque milioni e mezzo di spettatori: si aspettava un successo così alla terza edizione?
«Gli ascolti sono una questione di alchimia, dipendono dalla controprogrammazione, da giornate particolari... In effetti sta andando molto bene, nonostante due competitor fortissimi come "Distretto di polizia" da una parte e "Colorado" dall'altra. E poi stiamo continuando a vendere all'estero questo format tutto italiano, è una doppia soddisfazione: dopo la Spagna, dove è andato benissimo, è stato acquistato da Turchia, Francia, Inghilterra e Russia».
Il fascino della tv-nostalgia?
«Non proprio, questo programma stuzzica soprattutto la memoria: c'è la curiosità di rivedere facce del passato, non però con la tristezza della nostalgia, piuttosto con il sorriso di ricordarli tutti insieme».
I programmi di Salemme e della Clerici sono stati chiusi: cos'è che non ha funzionato, secondo lei?
«Se si sapesse non si commetterebbero errori: stanno accadendo cose incredibili, vedi anche una fiction che va sempre bene e poi precipita... è come se il pubblico avesse un flusso, si muovesse tutto insieme».
Anche "L'eredità" si è confermata un programma seguitissimo, anche la domenicale.
«Mai come quest'anno siamo partiti fortissimo, tra l'altro andando in onda sette giorni su sette: credo che sia io che Gerry Scotti abbiamo beneficiato un po' del fatto che non c'è la striscia dell'Isola».
Parallelamente sta pensando anche ad altri format: si parla di una nuova versione di "Aria fresca".
«Non so se sarà proprio "Aria fresca", di sicuro mi piacerebbe molto rifare un programma comico. Però questa è soprattutto una voglia, mentre ho due progetti veri e propri ai quali sto lavorando, anche se sono ancora allo stato embrionale: un game puro basato sulla fortuna, anziché sulle domande come i quiz, e poi un varietà che avrà ogni sera protagonisti tre personaggi famosi, una sorta di "festa". E poi ho nel cassetto una fiction...».
Di che si tratta?
«È una cosa nata parlando con l'attore Lucio Caizzi, che è mio amico da una vita: abbiamo scritto il soggetto e ora, nei ritagli di tempo, stiamo lavorando alla sceneggiatura. È una storia molto divertente, in 1-2 puntate, e il protagonista è un quarantacinquenne al quale un evento cambia completamente la vita, perché si ritroverà con un bambino che bisognerà capire se è suo figlio o no. Un personaggio che mi assomiglia un po': anche io ho una vita da eterno zitellaccio e sarebbe un po' traumatizzante se capitasse una cosa del genere».
Quindi la vedremo debuttare come attore?
«Le opzioni sono tre: che questa fiction resti nel cassetto, che la facciano recitare a chi lo sa fare davvero o che sia proprio io a interpretare questo personaggio. Quest'ultima ipotesi la vedo remota. Però per gioco, una volta, si potrebbe fare...».
Alcuni dei suoi programmi vanno in onda da anni: che ne pensa della polemica tra Bonolis e Fiorello sull'innovazione in tv?
«Credo che ci siano delle cose alle quali il pubblico si è affezionato: vuole che la De Filippi faccia "Amici", Gerry Scotti il "Milionario", io "L'eredità"... e vuole Fiorello così come è. Quello che ha sperimentato lui è uno spazio nuovo su una rete nuova, così come Bonolis ha rifatto programmi come "Ciao Darwin" e "Chi ha incastrato Peter Pan?" ma ha anche proposto una novità in seconda serata con "Il senso della vita". L'ideale sarebbe dare ai telespettatori quelle certezze televisive che cercano e ogni tanto provare sapori nuovi: per questo vorrei "sperimentarmi" in un genere diverso da quiz e varietà, un programma comico e magari la fiction».
Donatella Aragozzini
per "Libero"
(17/10/09)
per "Libero"
(17/10/09)