Virus letale in mano ai terroristi, sono lei per fermarli in una disperata lotta contro il tempo. Da un maestro del thriller Ken Follet; Isabella Ferrari, Serena Autieri, Massimo Poggio protagonisti de "Nel Bianco" stasera e giovedì in prima serata su Canale 5.
E’ la vigilia di Natale e negli uffici della casa farmaceutica scozzese Oxenford i dipendenti e gli scienziati si scambiano regali e auguri. La bella Toni Gallo (Isabella Ferrari), ex poliziotto, scrupolosa e attenta responsabile della sicurezza degli impianti, ordina un’ultima verifica delle scorte: nei laboratori dell’istituto, virus e antivirus vengono coltivati e testati in gran sicurezza. Se una sola provetta del virus Madoba, evoluzione del già temibile Ebola, cadesse nelle mani sbagliate, potrebbe verificarsi una strage di enormi proporzioni.
Qual’è per te l’aspetto più interessante del ruolo di Toni Gallo?
Sicuramente le caratteristiche di un personaggio di Ken Follet. Tony è una donna ostinata che non si arrende mai. Le difficoltà che deve affrontare mettono subito in luce la sua autorevolezza e la sua intelligenza. Eppure ciò che la rende unica sono la sua sensibilità, e il suo modo di amare così femminile.
Hai fatto parte di una coproduzione internazionale con attori provenienti da diversi paesi: è stato difficile?
Recitare in due lingue è stata chiaramente una sfida per me... Mi divertono le sfide. Fanno parte della mia professione.
LA SINOSSI:

Il proprietario della Oxenford, Stanley (Heiner Lauterbach), ripone grande fiducia in Toni, oltre a subire un’attrazione che tuttavia stenta a sbocciare. Stanley è vedovo ed è troppo legato alla sua grande famiglia, figli e nipoti, mentre Toni, separata, ha un forte orgoglio professionale che le impedisce di scoprire troppo i sentimenti verso il suo capo.
Ma nel giro di ventiquattrore le cose cambieranno radicalmente. Un furto violento e più grave del previsto sconvolge la Oxenford: una fiala di virus Madoba viene trafugata mentre nella notte infuria una tempesta di neve che blocca ogni via di comunicazione. La notte di Natale si trasforma in un incubo bianco: i criminali, sorpresi dalla tormenta, si rifugiano proprio nella abitazione di Stanley e tengono sotto scacco l’intera famiglia. L’unica speranza di salvezza è Toni Gallo che, senza alcun mezzo a disposizione, deve trovare i criminali e recuperare il virus prima che accada l’irreparabile.
Una notte lunga, fredda e violenta attende i protagonisti di questa vicenda, una notte in cui, attraverso capovolgimenti psicologici e sorprese emotive, si arriva alla soluzione finale.

L'Intervista all'autore Ken Follett
Qual’è stata l’idea iniziale che l’ha portata a scrivere “Nel Bianco”?
KF: Due cose: da un lato volevo scrivere una storia di tipo classico, su un Gruppo di persone in una casa isolate che vengono presi in ostaggio da sconosciuti. Dall’altro alto volevo anche scrivere una storia su un tema moderno come quello dei virus letali. “Nel Bianco” combina le due cose.
KF: Due cose: da un lato volevo scrivere una storia di tipo classico, su un Gruppo di persone in una casa isolate che vengono presi in ostaggio da sconosciuti. Dall’altro alto volevo anche scrivere una storia su un tema moderno come quello dei virus letali. “Nel Bianco” combina le due cose.
Ritiene che lo scenario del bio – terrorismo descritto nel libro sia realistico?
KF: Moltissimo, potrebbe accadere con estrema facilità. Come racconto nel romanzo, ci sono elevate misure di sicurezza che proteggono i laboratori, ma potrebbero sempre essere aggirate.
KF: Moltissimo, potrebbe accadere con estrema facilità. Come racconto nel romanzo, ci sono elevate misure di sicurezza che proteggono i laboratori, ma potrebbero sempre essere aggirate.
Il set le è sembrato “realistico” rispetto a quello che aveva immaginato? Com’è stato incontrare i suoi personaggi in carne ed ossa?
KF: Il set è stato ricostruito perfettamente: sembrava di essere dentro una vera casa scozzese, invece che nei dintorni di Berlino. Anche gli interpreti, benché non fossero fisicamente uguali ai personaggi che avevo immaginato, erano perfetti.
KF: Il set è stato ricostruito perfettamente: sembrava di essere dentro una vera casa scozzese, invece che nei dintorni di Berlino. Anche gli interpreti, benché non fossero fisicamente uguali ai personaggi che avevo immaginato, erano perfetti.
Come si sente un autore a vedere il suo romanzo sullo schermo?
KF: L’autore è sempre preso da due sentimenti contrastanti: da un lato è in ansia perchè teme che la sua storia venga stravolta e teme che possano essere commessi degli errori nella trasposizione da letteratura ad immagine. D’altra parte, è molto eccitante vedere i propri personaggi prendere vita.
KF: L’autore è sempre preso da due sentimenti contrastanti: da un lato è in ansia perchè teme che la sua storia venga stravolta e teme che possano essere commessi degli errori nella trasposizione da letteratura ad immagine. D’altra parte, è molto eccitante vedere i propri personaggi prendere vita.
Non teme che il pubblico preferisca vedere un film piuttosto che leggere un romanzo da 500 – 1000 pagine?
KF: In pratica, il pubblico fa entrambe le cose. Se hanno amato il libro vedranno il film, se gli è piaciuto il film compreranno il libro.
KF: In pratica, il pubblico fa entrambe le cose. Se hanno amato il libro vedranno il film, se gli è piaciuto il film compreranno il libro.
Che cosa, secondo lei, fa la differenza tra leggere un libro e vedere un film tratto da quel libro? E’ coinvolgente allo stesso modo?
KF: Naturalmente io preferisco I libri! E la differenza, per me, è la stessa che c’è tra guardare una partita di calcio e giocarla!
L'intervista a Isabella Ferrari (Toni Gallo)
KF: Naturalmente io preferisco I libri! E la differenza, per me, è la stessa che c’è tra guardare una partita di calcio e giocarla!
L'intervista a Isabella Ferrari (Toni Gallo)

Sicuramente le caratteristiche di un personaggio di Ken Follet. Tony è una donna ostinata che non si arrende mai. Le difficoltà che deve affrontare mettono subito in luce la sua autorevolezza e la sua intelligenza. Eppure ciò che la rende unica sono la sua sensibilità, e il suo modo di amare così femminile.
Avevi letto il libro prima di iniziare le riprese?
Non avevo mai letto Ken Follet, pur conoscendo la sua fama. Quando ho letto "Nel Bianco" sono rimasta incatenata dal primo capitolo. La sua tensione narrativa non ti abbandona mai. Tutti i personaggi sono in continuo movimento, e la loro verità si modifica di pagina in pagina. Dopo, solo dopo, ho scoperto che l'autore è un amante di Shakespeare.
Non avevo mai letto Ken Follet, pur conoscendo la sua fama. Quando ho letto "Nel Bianco" sono rimasta incatenata dal primo capitolo. La sua tensione narrativa non ti abbandona mai. Tutti i personaggi sono in continuo movimento, e la loro verità si modifica di pagina in pagina. Dopo, solo dopo, ho scoperto che l'autore è un amante di Shakespeare.
Come hai vissuto la visita di Ken Follett sul set?
Quel giorno non ero sul set...Meglio. Quando giro le presenza sul set mi distraggono molto, figuriamoci con KEN FOLLETT! Abbiamo cenato però insieme in un noto ristorante di Berlino. Abbiamo riso molto, non abbiamo per niente parlato di Tony Gallo e del film, ma di politica italiana, di figli, ma soprattutto della sua band musicale.
Quel giorno non ero sul set...Meglio. Quando giro le presenza sul set mi distraggono molto, figuriamoci con KEN FOLLETT! Abbiamo cenato però insieme in un noto ristorante di Berlino. Abbiamo riso molto, non abbiamo per niente parlato di Tony Gallo e del film, ma di politica italiana, di figli, ma soprattutto della sua band musicale.
Hai fatto parte di una coproduzione internazionale con attori provenienti da diversi paesi: è stato difficile?
Recitare in due lingue è stata chiaramente una sfida per me... Mi divertono le sfide. Fanno parte della mia professione.
Com’è stato lavorare con la neve artificiale?
La cosa più divertente di tutta la lavorazione. Gli occhi non sono più puntati su di te ma tutto ruota intorno alla neve. Se c'è abbastanza vento, o se c'è poco vento: E così ti senti finalmente libero.
La cosa più divertente di tutta la lavorazione. Gli occhi non sono più puntati su di te ma tutto ruota intorno alla neve. Se c'è abbastanza vento, o se c'è poco vento: E così ti senti finalmente libero.
Lo scenario terroristico del film (e del romanzo) è realistico secondo te?
C'è un forte legame con la realtà, se pur il racconto rasenta la fantascienza. Purtroppo è la realtà che è arrivata al limite della fantascienza. Il mondo e la sua natura ci appaiono in tutta la sua fragilità e l'uomo in tutta la sua incoerente tensione all'autodistruzione.
C'è un forte legame con la realtà, se pur il racconto rasenta la fantascienza. Purtroppo è la realtà che è arrivata al limite della fantascienza. Il mondo e la sua natura ci appaiono in tutta la sua fragilità e l'uomo in tutta la sua incoerente tensione all'autodistruzione.