News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Apcom
T
Televisione
martedì, 09 marzo 2010 | Ore: 00:00

Entro il 2012 aumenterà del 30 per cento la programmazione sottotitolata sulla Rai. Ad oggi sono "9 mila 500 le ore di programmazione sottotitolata, il doppio rispetto ad alcuni anni fa". Con il nuovo contratto di servizio "è previsto in particolare l'aumento del 30 per cento delle ore sottotitolate nell'arco della vigenza contrattuale", dunque entro il 2012, "con una previsione dalle attuali 10 mila ore l'anno a 13 mila ore e l'impegno ad assicurate un'ulteriore edizione giornaliera per il Tg1, Tg2 e Tg3 sottotitolata in aggiunta a quelle già effettuate, oltre alla sperimentazione della sottotitolazione e/o la traduzione nella lingua dei segni per la Tgr".
Non ci sono "sovrapposizioni" tra gli organismi previsti nel contratto di servizio per il controllo della qualità . Il contratto prevede che il monitoraggio avvenga sulla base di indicatori definiti da una Commissione paritetica Governo-Rai e la vigilanza del monitoraggio spetta ad un Comitato paritetico di quattro membri, due scelti dal ministero e due da Agcom, nominati dalla Rai. Un organismo che, per Calabrò, presenta compiti "limitati", con un rischio di sovrapposizione con la Commissione paritetica.
Il Comitato, ha detto invece oggi Leone, "ha il solo compito di vigilanza sul sistema di valutazione della qualità dell'offerta realizzato sulla base degli indicatori previsti dal Contratto di servizio", che infatti "ha definito con scrupolo le metodologie da individuare rimandando però alla paritetica dettagli dettagli di carattere metodologico e scientifico".
Un meccanismo che "non ingenera sovrapposizioni ma consente una più efficace rappresentazione dei sistemi di indagine sulla valutazione qualitativa perché sia possibile e chiaro il controllo da parte anche della stessa Autorità oltreché dal comitato di esperti".
Sulla programmazione in Hd della Rai occorrerà valutare lo stato delle risorse, per questo nel contratto di servizio non si fa riferimento, come chiesto da Agcom nelle linee guida a tre programmi in alta definizione ma si parla di trasmissioni. "Il fatto che non si faccia esplicito riferimento ai 'tre programmi in alta definizione' ma a 'trasmissioni in alta definizione' è dovuto al fatto che obblighi di canali in Hd si tradurrebbero in necessità di frequenze (servirebbe più di un multiplex dedicato), di mezzi produttivi, di disponibilità di diritti e comunque di investimenti e costi certi".
E questo "in un periodo molto incerto sotto il profilo economico-finanziario dovuto alla mancata applicazione di quanto previsto dal Testo unico per la determinazione del canonene agli affetti dell'evasione dello stesso che continuano a non trovare un correttivo a livello legislativo".