
'La mia casa è piena di specchi': su Raiuno la storia di Sophia Loren in fiction
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-Sat (com.stampa)
La storia di una famiglia complessa, difficile, travagliata benché baciata dalla fama e dal successo, che offre anche spunti di autentica commedia.
LA SINOSSI DELLA FICTION:
Romilda Villani è una giovane di Pozzuoli, bella a tal punto da vincere un concorso come sosia di Greta Garbo, la vogliono in America per girare alcuni film. I suoi genitori però le vietano di seguire la strada del cinema condannandola, per tutta la vita, alla ricerca di un risarcimento per il sogno negato.
Sophia nasce dal rapporto che Romilda, ancora molto giovane, ha con Riccardo Scicolone, uomo affascinante e ambiguo. Per anni la donna cerca di regolarizzare l'unione. Riccardo però di matrimonio non vuole sentire parlare. Neppure la nascita di Maria, la secondogenita, gli farà cambiare atteggiamento. Anzi, Maria non viene neppure riconosciuta.
Romilda è una donna forte, intelligente e ironica, a tratti crudele, una crudeltà nata dalla sua fragilità interiore, dalla sindrome da indennizzo che la accompagna nel corso di tutta la vita. Abituata alla povertà della guerra, alla fame sopportata a testa alta, Romilda decide di andare a Roma con Sophia per tentare la fortuna senza un soldo in tasca. Trasferisce le sue ambizioni su di lei e usa la bellezza della figlia per entrare nel mondo del cinema, il mondo che le era stato precluso.
Sophia inizia la carriera come comparsa a Cinecittà, poi conquista il mondo dei fotoromanzi e in poco tempo diventa un’attrice voluta da grandi registi americani. Con i suoi primi guadagni compra dal padre, caduto in disgrazia economica, il riconoscimento della sorella Maria.
La prima puntata racconta gli inizi della straordinaria carriera artistica di Sophia, che conquista l'Oscar con "La ciociara" a soli ventisei anni.
Nella seconda puntata viene in primo piano la figura di Maria, che vive un difficile rapporto con la madre. Lasciata sola mentre Romilda e Sophia sono a Roma, la sua vita è triste e solitaria. È esclusa dagli incontri che sua madre e sua sorella hanno con il padre, incontri che lei osserva dal buco di una serratura. Si sente un’estranea nel rapporto esclusivo che Romilda stabilisce con Sophia. Anche lei avrebbe davanti una carriera di successo. È una brava cantante jazz ma questo suo talento rimane inespresso proprio perché Romilda, malata di solitudine, non vuole rinunciare a lei. Per salvarsi da una madre ossessiva e oppressiva sposa un uomo sbagliato, Romano Mussolini, che mai le sarà fedele. La notte in cui Sophia vince l'oscar anche Maria ottiene un premio. Si tratta di una gioia grande e intima: ha saputo di essere incinta della prima figlia.
Romilda resta sola nella grande casa di Roma, senza le sue figlie le sembra vuota e triste, sceglie quindi di tornare nella sua terra, vuole di nuovo respirare aria di mare quell’aria di Pozzuoli, da cui tanti anni prima era fuggita cercando fortuna. Riprende a suonare il suo vecchio pianoforte e dedicherà alla musica che tanto ha amato gli ultimi anni della sua vita.
LE PAROLE DALLA CONFERENZA STAMPA:
Piange Sophia Loren, prima la voce s'incrina poi non riesce a trattenere le lacrime. "Scusate, si parla si parla ma le cose sono dentro di noi, non si dimenticano mai e non ci puoi fare niente", dice commossa l'attrice.
Ma la Loren non piange solo per quello, "questa - dice - non è una fiction, qui c'é la storia vera, quella della mia vita che è stata una favola meravigliosa". Settantasei anni a settembre, nonna di Lucia Sofia e Vittorio, una vita familiare cui non ha mai voluto rinunciare pur in una carriera artistica eccezionale, la Loren, elegante in tailleur nero e foulard al collo, in forma strepitosa, ha accettato, "non senza discussioni e difficoltà", di svelarsi, mettere in scena la sua vita, quella della madre e della sorella minore Maria. Dal libro omonimo di Maria Scicolone è stato liberamente tratto il film con la regia di Vittorio Sindoni che proprio la Loren ha voluto al timone. Lei interpreta donna Romilda, la scoperta di Tornatore Margareth Madé è la Loren ragazza, Enzo De Caro il gaglioffo Riccardo Scicolone, Gilda Laparhaja la sorella Maria.
"La vita di mia madre è stata infelice, sofferta, drammatica. Era una donna che amava la vita, fragile dentro, dura fuori, piena di temperamento eppure debole", racconta la Loren che spiega di aver detto sì pensando fosse giusto mostrare al pubblico "una storia di guerra, di fame, di elemosina, perché questo ha fatto mia madre per noi, battendosi per dare un nome alle figlie e un futuro fuori dalla miseria". Poi, nella sala Fellini di Cinecittà dove è stata mostrata alla stampa la prima puntata della miniserie evento, va in scena un duetto tra le sorelle Scicolone pieno di ironia ("da piccola eri bruttina" dice Maria a Sophia), umanità ma anche ricco di ricordi e ferite. Quasi una seduta psicanalitica in pubblico. Emerge prepotente la Sophia star che si commuove e piange ripensando alle fortune avute e la Maria che solo oggi si sente "libera di gestire la vita e fare quel che voglio".
Maria Scicolone racconta di un'infanzia negata ("a 8 anni ero già un'adulta stanca"), senza il cognome del padre che non l'ha mai considerata sua figlia, senza la possibilità di studiare ("mi sono laureata a 38 anni ed è stato il successo più grande della mia vita"), "sotto torchio di mia madre che anche involontariamente a volte era cattiva", sposata all'uomo sbagliato (Romano Mussolini) che l'ha tradita pure durante le nozze, una vita che la stessa Maria non fa fatica ad ammettere essere stata di "luce riflessa, ma ne abbiamo passate talmente tante che anche con la luce riflessa mi è andata bene".
Ed emerge anche che ciascuna ha avuto una mamma diversa, "per me è la mamma che si è sacrificata, che mi accoglieva con melanzane e polpette, ero la sua rivincita, quello che lei, pur avendo vinto il concorso Mgm come sosia di Greta Garbo, non era riuscita per opposizione della famiglia a diventare", dice la Loren. Per la sorella Maria è invece la mamma da accudire, "delusa, tormentata, angosciata, sola, aggrappata a me".
Per entrambe comunque questo film "é un sogno realizzato". Come ha sottolineato il direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce, La mia casa è piena di specchi spicca per la sua verità di quadro di famiglia che "non tace su particolari non facili. A volta le biografie tv non si riescono a fare perché i parenti vogliono fare dei 'santini', qui al contrario si entra nella vita privata senza reticenze".
E Enzo De Caro, cui tocca un ruolo scomodo, conclude "non è una storia di personaggi ma di persone, sentimenti veri e vicende senza tempo come l'abbandono da parte di un genitore".
"Margareth Madé è stata una figlia meravigiosa, il ruolo che le è stato dato è perfetto per lei, mi è piaciuta subito - ha dichiarato la Loren - è una ragazza perbene, educata, molto attenta alla sua carriera. Ha un modo diverso, rispetto a tante altre giovani di oggi, di affacciarsi al mondo del cinema e della televisione".
Dal canto suo, la Madé racconta di aver accettato questo ruolo con gioia. "E' stato un dono per me lavorare con un pilastro del cinema mondiale e con una grande donna - ha sottolineato - sono stata rapita dalla sua favola così ricca di emozioni, sacrifici, speranze, e dal modo in cui Romilda Villani (la madre della Loren, n.d.r.) ha contribuito a cambiare il futuro delle sue figlie".
A margine della conferenza stampa di presentazione il direttore delle relazioni esterne Fabrizio Maffei ha consegnato alla star un omaggio da parte della Rai. "E' la farfalla simbolo dell'azienda che speriamo possa custodire tra i suoi scaffali insieme ai suoi tanti riconoscimenti", ha detto Maffei.