
Dopo il successo ottenuto quattro anni fa,
Italia 1, a partire da domenica 18 aprile, propone otto prime serate, de
“La pupa e il secchione – Il ritorno”, condotto da
Paola Barale ed Enrico Papi.
La formula è semplice, ma il risultato esplosivo. Prendete sette “geni”, che hanno fatto dello studio, dell’impegno e della cultura la loro ragione di vita e fateli convivere con altrettante fanciulle, belle e spigliate, la cui ragione di vita è, invece, la mondanità, l’aspetto fisico, il look...
Una volta formate sette “coppie”, la missione delle pupe sarà trasformare i secchioni in giovanotti più attenti alla moda, alla cura del corpo e disinibiti nell’approccio con il gentil sesso, quella dei cervelloni, invece, di far interessare le bellissime ad attività intellettualmente e culturalmente più impegnative dello shopping, dei massaggi e delle discoteche.
I concorrenti dovranno convivere in una splendida villa, con arredi vintage dal sapore anni ‘70 e cimentarsi, rigorosamente in coppia, in alcune prove che avranno tutte lo stesso fine, i ragazzi dovranno imparare ad essere disinvolti e pronti a vivere un’intensa vita sociale, mentre le ragazze dovranno sviluppare interessi culturali e imparare nozioni sempre più complesse, e tra prove di cultura generale, di corteggiamento, di logica, eleganza… per la prima volta, approderà in televisione, in uno show di prime time, la filosofia con una prova dall’emblematico titolo: “La pupa filosofale”.
Trionferà la coppia i cui componenti avranno saputo trasferire l’un l’altra il maggior numero delle proprie peculiarità, un mix vincente tra i due mondi.
Determinante sarà il ruolo della giuria che, di settimana in settimana, sarà pronta a valutare capacità, impegno e risultati raggiunti dalle coppie e deciderà chi non potrà proseguire il gioco. Per garantire la ‘par condicio’, la giuria sarà composta da rappresentanti, estimatori e detrattori di entrambe le categorie.
Il capoprogetto è Simona Ercolani. Gli autori sono Alessandro Vitale, Omar Bouriki, Tommaso Marazza, Ruggero Montingelli, Claudio Moretti, Giorgio Romano e Antonio Vicaretti. La regia è affidata a Stefano Sartini. “La Pupa e il Secchione” è basato su “Beauty and the Geek” – creato da Katalyst e Fox 21, un Format di Fox World.
7 PUPE X 7 SECCHIONI - Hanno dai 19 ai 28 anni. Sognano il mondo dello spettacolo e carte di credito illimitate. Trascorrono il loro tempo tra vetrine di negozi, massaggi, creme e specchi, alla continua ricerca della bellezza, della mondanità del mettersi in mostra. Dormono con sottovesti di pizzo e non riescono a fare a meno dei tacchi, possibilmente dai 12 cm in su. Deve ancora nascere l’uomo capace di dir loro di no, perché riescono a conquistare tutti. Hanno abbandonato i libri sui banchi di scuola e se leggono qualche notizia l’argomento deve spaziare tra gossip, moda e jet set. E’ questo l’identikit al quale rispondono le 7 concorrenti de La Pupa e il Secchione- Il Ritorno.
La più giovane si chiama Pasqualina ed ha 19 anni. La sua vita è fatta di “aperitivi, serate in discoteca, svegliarmi tardi la mattina e non fare nulla, in casa e nella vita in generale”. Crede che l’immagine sia ‘tutto’ in questa società e, al massimo, si può ‘concedere’ di leggere una notizia su internet.
Ci sono poi Elena, 20 anni, che non riuscirebbe a vivere senza il suo parrucchiere, si descrive “svampita e permalosa” e la cultura la “annoia”.
Francesca, 23 anni, che definisce l’amore “un panino con la nutella che ogni tanto mi concedo” e che non legge i quotidiani perché “la carta mi sporca le mani e me le secca”.
Maria Teresa, 20 anni, adora i massaggi (“quando me ne fanno uno vorrei fermare il tempo”), non si dedica all’istruzione perché non crede che “sapere qualcosa di tutto aiuti più di tanto” e non si informa, tanto “se succede qualcosa di grave me ne accorgo, perché sento i vecchietti parlarne alla fermata del bus o c’è mia mamma che lo racconta”.
Monica, ha 23 anni, sogna di diventare “manager di se stessa, come Paris Hilton”, vive la cura del corpo come un “lavoro” e sui quotidiani legge solo l’oroscopo.
Completano il cast Ludovica, 28 anni, che si ritiene un po’ “snob”, dedica a se stessa buona parte della giornata, non potrebbe mai fare a meno di “tacchi e specchi” e come “compagna di shopping” vorrebbe una carta di credito illimitata.
E, infine, Flo, 26 anni, che pensa che la cultura sia “una cosa per vecchi” e che le mostre siano “troppe cose esposte senza senso”. Nella vita, però, ha un obiettivo: “conquistare chiunque, indipendentemente dal fatto che mi piaccia o meno”.
A fare da contraltare a queste sette bellezze, ci penseranno sette ragazzi che hanno preferito dedicare il loro tempo ai libri e allo studio, piuttosto che alle uscite, alle conquiste “femminili”, al culto dei muscoli, tanto da incontrare difficoltà a frequentare discoteche, approcciare con il gentil sesso e stare al passo con la moda.
I più giovani hanno 25 anni, e si chiamano Luca e Andrea. Luca si è laureato in Matematica alla Normale di Pisa e, al liceo è stato per tre anni di seguito vincitore delle Olimpiadi di Matematica. Andrea, è un industrial designer, iscritto alla Lega Nerd, sogna di progettare automobili (la sua ambizione più grande è realizzare un’auto che porti il suo nome) ma la cosa più trasgressiva che ha fatto è un bagno al mare di notte.
Aver fatto finta di fumare per attirare l’attenzione, invece, è la trasgressione più grande di Roberto, 33 anni, ricercatore elettronico e inventore. Ha scoperto un rivoluzionario sistema di compensazione per filtri elettronici ma non ha mai baciato una ragazza e non gli piace uscire: per farlo, qualche volta, aspetta “l’estate”.
Anche Valerio, 27 anni, socio del Mensa e una laurea in Informatica, non è un amante delle uscite: la sera dopo cena gli “viene sonno”, e non ha neanche la tv.
Fulvio, laureato in ingegneria informatica, 27 anni, “perfezionista e presuntuoso” (ogni tanto si diverte a prendere in giro le persone con una cultura inferiore alla sua), non ama la vita mondana e le discoteche, luoghi in cui “si balla in maniera convulsa e non si possono neppure scambiare quattro chiacchiere”.
“Chemistry is life and Life is Chemistry” è il motto di Luca, 29 anni. Laureato in chimica, una passione che nasce quando, da bambino, sfogliava i libri della madre, farmacista. Si diletta suonando la chitarra e dipingendo a olio su tela.
Infine, Federico, 26 anni, impegnato nella scrittura della tesi per la laurea specialistica in Scienze della Comunicazione, si descrive come “un testardo che spesso discute per questioni di principio” e, quindi, al primo approccio, tende ad essere “distaccato, risultando arrogante, freddo o burbero”. Compra vestiti “una o due volte l’anno”, sempre senza andare oltre gli scaffali di jeans e magliette (al massimo, si concede una camicia per le occasioni formali). Si incontreranno domenica 18 aprile per la prima volta… Il risultato di questa operazione potrebbe essere esplosivo
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Questo programma mi diverte - assicura
Enrico Papi -
lo faccio quasi da telespettatore, io a casa lo vedrei. è carino, leggero, mai volgare, volutamente provocatorio. Ieri, una pupa ha chiamato il Presidente della Repubblica 'Napolillo', e una non sapeva che Alemanno fosse il sindaco di Roma… il Ministro degli Interni è diventato quello degli 'internati' e Garibaldi un pastore sardo. Mi diverto per questo. Invece, non ho mai sopportato i secchioni, io non mi sono mai applicato molto. Quindi, con loro, nel programma, mi sfogo, torno bambino a quando facevo loro i dispetti. Se i secchioni partecipano, comunque, è perché la curiosità, la voglia di scoprire mondi e cose nuove, è propria dell'essere intellettuale. Sono contento che ci sia Paola, l'ho segnalata al direttore che è stato subito d'accordo".

E la
Barale ricambia: "
Vi ringrazio per avermi corteggiata. Mi sono sentita voluta e tutelata. Se ero indecisa non era per i soldi ma perchè non avevo visto il programma, non per snobismo ma perchè allora non ero in Italia. E poi volevo sapere quale sarebbe stato il mio ruolo, capire cosa dovessi fare. Ho visto i dvd della scorsa edizione e mi sono convinta. Avevo molta voglia di tornare in tv, sentivo questa esigenza. è un programma divertente, volutamente provocatorio, che non fa finta di essere altro, c'è un bel gruppo di lavoro… insomma, c'erano tutte le componenti giuste per ricominciare. Con Enrico non ci vedevamo da dieci anni (l'ultima Buona Domenica insieme nel 2001, ndr), ma è stato come se fosse passata una settimana. Ieri ci siamo divertiti", dice riferendosi alla registrazione della prima puntata, avvenuta nel Palastudio di Cinecittà, già studio del 'Grande Fratello'.
"Nonostante il successo della prima edizione - continua Papi -
abbiamo aspettato quasi quattro anni prima di tornare in onda per due ragioni. La prima è la recrudescenza economica, che ci ha impedito di realizzare un prodotto come questo che, a livello di budget, supera i parametri medi della prima serata di Italia 1. Endemol, però, ha trovato un modello produttivo nuovo che ci ha consentito di realizzarlo nuovamente. La seconda, la difficoltà nella selezione dei secchioni. Volevamo trovare personalità che davvero avessero diritto di far parte di quella categoria
"E' un momento difficile per noi produttori - gli fa eco il presidente di Endemol Italia, Paolo Bassetti - Cerchiamo di fare cià che in passato è andato bene, adeguandoci ai nuovi tempi e ai nuovi budget. Ci tengo a precisare che con questo programma vogliamo fare uno show, vogliamo divertire, non fare cultura. Questo programma è un genere e, come ogni genere, puo' essere fatto bene o male. Se è fatto bene, anche un programma come questo puo' essere di qualità. Lo abbiamo proposto a una tv giovane e commerciale, ovviamente non potevamo proporlo a una rete del servizio pubblico, comunque, non possiamo certo sostituirci a quello che dovrebbero fare la scuola e altri. La Pupa e il Secchione è un misto tra un reality e un comedy show, un gioco: mettere un po' in difficoltà due mondi apparentemente inconciliabili. Lo scopo è solo uno: intrattenere".
"La prima edizione stupì anche noi per il successo registrato - ha raccontato la capo progetto Simona Ercolani - i secchioni sono un mondo inesplorato e incontaminato, non si può prevedere cosa accadrà e per un autore questo è molto interessante. E comportandoci con le pupe come se fossero studentesse ci siamo resi conto che anche in quel campo i luoghi comuni si possono abbandonare. La nostra difficoltà è stata più trovare pupe 'autentiche' che secchioni. La difficoltà economica deriva dal fatto che il programma è impegnativo da un punto di vista produttivo perchè comprende reality, talk e giochi. E' come se fosse un 'Grande Fratello' più 'Ciao Darwin'. Ora abbiamo cambiato modo di lavorare ed eliminato diverse professionalità usando tecnologie diverse".