Il consigliere Rai Antonio Verro: ''Annozero in onda se Santoro resta''
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Ansa / Apcom / Asca
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Televisione
venerdì, 18 giugno 2010 | Ore: 00:00
Sulla trasmissione di Raitre ‘Parla con Me’, Verro conferma a Davi i dati di cui ha parlato recentemente Alessio Gorla (8 milioni di costi ogni anno a fronte di 1 milione di ricavi pubblicitari, ndr) e dice: «Vorrei capire il vero motivo per cui la Dandini va in onda. Si tratta di una questione legata ai suoi ascolti oppure è un discorso legato ad un fatto politico di ‘libertà'». E aggiunge ‘Parla con me’ parte da una posizione di 4 serate, in conflitto col fatto che alcune seconde serate di Rai 3 dovrebbero essere destinate ai 150 anni dell’Unità d’Italia. «Quindi è logico ipotizzare e prevedere almeno 2/3 serate alla Dandini e il resto a Minoli».
Il Consigliere di maggioranza dice su Annozero «tutto è legato alla decisione di Santoro di rimanere in RAI o meno. Stando alle sue parole, in conferenza stampa, pare che abbia deciso di restare». E aggiunge: «La mia sensazione è che tutto rimarrà come prima».
Verro sostiene poi che il conduttore di Annozero e Lucia Annunziata «convergono su un punto: l’odio per Berlusconi. Da questo mondo radical chic che fa moda e tendenza, Berlusconi, a prescindere da quello che fa, non è mai stato accettato e non lo sarà mai».
Su Ruffini teme invece che l’azienda perderà il ricorso contro «il reintegro alla guida di Rai 3 e la cosa francamente mi dispiace. Temo in particolare le ripercussioni che una sentenza del genere possa avere nei confronti dell’azienda, perché sembra fissare dei parametri molto rigidi sul concetto di equivalenza tra le Direzioni». Inoltre sul fatto che Fabio Fazio viene pagato 2 milioni di euro «significa che l’azienda crede in lui».
Sul fronte dell'informazione, Verro sostiene che a Rai News «dopo un certo numero di anni bisogna cambiare. Credo faccia bene a Mineo, alla testata e all'azienda un avvicendamento». Quanto al Tg1 «è cresciuto negli ascolti e soprattutto ha abbassato l'età media del target. Sul suo principale competitor, il TG5, nell'edizione delle 20.00 dove il confronto è incontrovertibile, Minzolini ha guadagnato spettatori e anche tra i 2 e i 4 punti di share».
A Verro ha risposto il consigliere Nino Rizzo Nervo: «Ha ragione il consigliere Antonio Verro quando prevede che Annozero andrà nuovamente in onda. Ed è per questo incomprensibile il fatto che il direttore generale non abbia inserito la trasmissione di Santoro nella presentazione dei palinsesti agli investitori pubblicitari».
«Verro sbaglia invece sulla Dandini», prosegue perché «ieri in consiglio di amministrazione ho dimostrato che quella trasmissione è in linea con la media dei costi e dei ricavi degli altri intrattenimenti se si calcolassero correttamente i ricavi pubblicitari e che vi sono trasmissioni di seconda serata che costano sei volte in più senza gli stessi risultati di ascolto, di qualità e di ricavi».
Sul fronte dell'informazione, Verro sostiene che a Rai News «dopo un certo numero di anni bisogna cambiare. Credo faccia bene a Mineo, alla testata e all'azienda un avvicendamento». Quanto al Tg1 «è cresciuto negli ascolti e soprattutto ha abbassato l'età media del target. Sul suo principale competitor, il TG5, nell'edizione delle 20.00 dove il confronto è incontrovertibile, Minzolini ha guadagnato spettatori e anche tra i 2 e i 4 punti di share».
A Verro ha risposto il consigliere Nino Rizzo Nervo: «Ha ragione il consigliere Antonio Verro quando prevede che Annozero andrà nuovamente in onda. Ed è per questo incomprensibile il fatto che il direttore generale non abbia inserito la trasmissione di Santoro nella presentazione dei palinsesti agli investitori pubblicitari».
«Verro sbaglia invece sulla Dandini», prosegue perché «ieri in consiglio di amministrazione ho dimostrato che quella trasmissione è in linea con la media dei costi e dei ricavi degli altri intrattenimenti se si calcolassero correttamente i ricavi pubblicitari e che vi sono trasmissioni di seconda serata che costano sei volte in più senza gli stessi risultati di ascolto, di qualità e di ricavi».