Baudo attacca la Rai: ''Se vogliono farmi fuori niente trucchi sul palinsesto''
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Ansa
Pippo Baudo attacca la Rai. Il conduttore sceglie la ribalta di 'Cristina Parodi Live' il nuovo rotocalco di informazione del pomeriggio di La7, per stigmatizzare la scelta di ignorare la sua richiesta mandando in onda 'Il Viaggio' su Rai3, la sera stessa di Miss Italia:
«Ho chiesto -ha spiegato- che spostassero la seconda puntata del mio programma a giovedì, per non penalizzarlo contro la finale del concorso. E invece la Rai, che inizialmente aveva accettato, e infatti così è stato comunicato al pubblico, all'ultimo momento ha deciso di mandarla in onda lunedì. Se pensano di farmi fuori con questi trucchi - ha tuonato- allora non perdano tempo, lo facciano subito».
Baudo si è sfogato, in diretta, con Parodi: «Ho fatto di mia spontanea volontà un accordo che prevede che se non raggiungo la media di rete, dopo 10 puntate la Rai può chiudere il programma e non darmi il cachet stabilito, che per altro è uno dei più bassi, nonostante io sia il più vecchio di tutti». Poi Baudo ha ricordato un'altra spiacevole avventura della sua carriera: «Del programma '150' con Bruno Vespa non salvo nulla, nemmeno lui»
«Quando guardo Sanremo mi scappa qualche lacrima. Se Fazio mi invitasse? Ho un'età in cui non potrei dire di no a un invito...». «Per molti anni ho pensato che il lavoro fosse la mia malattia. Poi, dopo aver subito una quindicina di operazioni per motivi diversi - spiega Baudo - ho capito che la televisione è la mia cura. Sono contento di essere tornato davanti alle telecamere, è da quando ho sette anni che questa è la mia vita. L'amarezza e la malinconia mi venivano perchè non lavoravo».
Il conduttore racconta come ha scoperto Jovanotti. «Lo portai a 'Serata d'onore' con Celentano. 'Uè, ma chi è questo qui che mi hai messo davanti?', mi chiese Adriano. Ne rimase colpito, sono diventati grandi amici. Lorenzo porta con sè una sconfinata giovinezza e oggi i suoi occhi profondi sono ancora più espressivi: ci leggi le gioie che ha avuto, ma anche i dolori che lo hanno colpito».
Di Beppe Grillo, altra sua scoperta, Pippo Baudo rivela: «Non mi sarei aspettato il suo ingresso in politica, ci siamo visti di recente e abbiamo fatto quattro risate. Ora, però, tutto il consenso che ha raccolto è pericoloso, perchè lo porta a essere responsabile: una cosa è l'astrattezza della denuncia e un'altra è la concretezza della politica».
Baudo, infine, parla della morte del cardinal Martini, che conosceva personalmente, e della polemica sull'accanimento terapeutico: «L'accanimento verso chi ci sta per lasciare è una fissazione dei medici. Quella del cardinale non è stata eutanasia, sarebbe morto dopo due ore e, a un certo momento, si cerca di fare in modo che il trapasso non sia doloroso. È un atto di pietà che dobbiamo avere verso chi ci lascia»