L'esperto di funghi John Cage a Lascia e Raddoppia di Mike nel 1958
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Ansa
John Cage, il grande compositore americano scomparso nel 1992, uno dei maggiori innovatori della musica contemporanea, di cui si celebrano quest'anno i cento anni dalla nascita, ebbe un rapporto intenso e importante con l'Italia e i musicisti italiani, ma divenne anche un personaggio popolare, curioso e strano, specie dopo la sua partecipazione, nel 1958, a «Lascia o raddoppia» dove, come esperto di funghi, vinse 5 milioni.
Cage era a Milano ospite di Luciano Berio che lavorava allora nello Studio di Fonologia della RAI attorno al quale gravitavano Sylvano Bussotti, Umberto Eco, Bruno Maderna, Roberto Leydi e tanti altri. Si dice che, a causa dei legami con la RAI, qualcuno tra questi personaggi riuscì a far sì che il compositore americano fosse selezionato per il quiz, ma la leggenda dice anche che vennero trafugate le domande affinchè potesse vincere, visto che Cage in quel momento era davvero senza una lira.
Le cronache riportano lo scambio di battute conclusivo tra Mike Bongiorno e Cage, che in trasmissione aveva realizzato «Water Walk» concerto i cui strumenti erano, tra gli altri, una vasca da bagno, un innaffiatoio, cinque radio, un pianoforte, dei cubetti di ghiaccio, una pentola a vapore e un vaso di fiori.
- M.B.: «Bravissimo, bravo bravo bravo bravo. Bravo bravissimo, bravo Cage. Beh, il signor Cage ci ha dimostrato indubbiamente che se ne intendeva di funghi... quindi non è stato solo un personaggio venuto su questo palcoscenico per fare delle esibizioni strambe di musica strambissima, insomma è veramente un personaggio preparato. Lo sapevo perchè mi ricordo che ci aveva detto che abitava nei boschetti nelle vicinanze di New York e che tutti i giorni andava a fare passeggiate e raccogliere funghi».
- J.C.: «Un ringraziamento ai funghi e alla Rai e a tutti genti d'Italia».
- M.B.: «A tutta la gente d'Italia. Bravo signor Cage arrivederci e buon viaggio, torna in America o resta qui?».
- J.C.: «Mia musica resta».
- M.B.: «Ah, lei va via e la sua musica resta qui, ma era meglio il contrario: che la sua musica andasse via e lei restasse qui».
Certo, per il pubblico televisivo di allora, le creazioni di Cage erano davvero troppo. Il compositore dei pianoforti 'preparatì e teorico dell'alea (aleatorietà) specie dopo i suoi viaggi in India e la scoperta della filosofia Zen, ovvero della musica come opera aperta e scritta non con la notazione tradizionale, ma in modo che potesse stimolare una partecipazione creativa anche dell'interprete, nel nostro paese fu più volte con Merce Cunningham, col quale ebbe una lunghissima collaborazione e amicizia, ma anche in tante altre occasioni che aiutarono il diffondersi della sua leggenda.
Basti ricordare a Roma il concerto tenuto negli anni '70 al Teatro delle Arti, durante il quale cucinò gli amati funghi e fagioli, per unire odori e sapori alla musica, servendo alla fine il risultato al pubblico presente, o la partecipazione a una delle prime Estati Romane di Nicolini, creando la musica che usciva dai tombini stradali. Ben diverso l'impatto lasciato sulla nostra musica e personaggi come Berio, Scelsi, il gruppo di Nuova Consonanza, i cui frutti stano lievitando ancor oggi.