Fino a qualche giorno fa sembrava un festival in tono minore, pochi soldi e pochi ospiti. Nell'ultima settimana, invece, il 63esimo Festival di Sanremo ha riconquistato le prime pagine dei giornali e si appresta, nella migliore delle tradizioni, a stare al centro dell'attenzione del Paese per una settimana, con tutti gli occhi e gli obiettivi puntati addosso.
Merito di qualche pedina mossa al momento giusto che differenzia nettamente il festival di quest'anno da quello delle gestioni precedenti quando erano fondamentalmente i nomi dei superospiti, spesso ben pagati, a catalizzare l'attenzione. Stavolta superstar non ce ne saranno, causa l'austerity, la prima parola chiave del Festival 2013.
Tra le poche star annunciate, Carla Bruni: l'aver chiamato l'ex premiere dame è una mossa astuta visto che, oltre ad avere un disco in promozione, Carlà è alla sua prima uscita in Italia dopo l'uscita di scena del marito Sarkozy. E, come se non bastasse, arriverà carica di critiche da parte di politici di centrodestra e delle famiglie delle vittime, accusata di aver dato, a suo tempo, un appoggio al terrorista Cesare Battisti.
Ma se mancheranno forse i nomi da copertina ci saranno molti ospiti che saranno funzionali al racconto televisivo di Fazio, che cucirà i momenti di musica e di risate: Roberto Baggio, le top model Bianca Balti e Bar Refaeli, l'etoile Eleonora Abbangnato nella giuria di qualità presieduta dal premio Oscar Nicola Piovani, Beppe Fiorello in versione Domenico Moguno, Caetano Veloso, Asaf Avidan, Daniel Harding, Anthony degli Anthony and Johnson. Ma ad illuminare mediaticamente il festival a pochi giorni dal suo inizio ci ha pensato la politica, che quasi sempre è entrata a far parte della storia del Festival e quest'anno sembrava disinteressarsene.
C'erano state polemiche vibranti sulla data di inizio della rassegna ma, una volta confermata la partenza al 12 febbraio, tutti erano d'accordo. Fin quando Silvio Berlusconi prima del weekend ha realizzato da un lato che le 'conferenze stampa' dei leader di partito che andranno in onda su Rai2 contro la serate del festival, come è toccato alla sua per sorteggio, saranno penalizzate e che a Sanremo ci saranno una serie di comici non proprio affini alla sua parte politica: Maurizio Crozza, Neri Marcorè, Claudio Bisio, Serena Dandini (nella giuria di qualità) e, soprattutto, lei Luciana Littizzetto, la primadonna del Festival.
Fazio l'ha presa con ironia rispondendo su twitter alla protesta del cavaliere che chiedeva lo spostamento del Festival. «E dove lo spostiamo?». Insomma Berlusconi, che ha fatto balzare il festival sulle prime pagine dei giornali e nei titoli di testa dei tg si è trovato a diventare controvolgia il miglior testimonial della kermesse.
Twitter sarà un'altra chiave del Festival e non solo perchè il direttore di Rai1 Giancarlo Leone e Fabio Fazio lo usano ormai a più non posso ma anche perchè per la prima volta, molto più dello scorso anno, la comunità di Sanremo di 'cari amici vicini e lontani' si ritroverà sulla piattaforma social più famosa del momento allargando a dismisura i vecchi gruppi di ascolto che qualche anno fa si organizzavano in casa per vedere insieme le serate del Festival. Nulla passerà immune all'occhio spietato, e spesso anche sopravvalutato, di twitter e sarà comunque divertente leggere commenti e retweet di un festival che sarà sezionato secondo per secondo.
Le canzoni sono l'altra chiave fondamentale del Festival di Fazio: che, sapendo bene che non avrebbe potuto contare su grandi superstar, ha messo su un cast accusato di non avere grandi nomi ma pieno di ottima musica, con un potenziale enorme e con grandi curiosità.
La scelta di tenere fuori dalla gara gli habituee del Festival ha portato a Fazio alcune contestazioni che non hanno fatto altro che aumentare l'interesse per la sua rassegna: basti pensare al caso di Anna Oxa, due anni fa protagonista di un'eliminazione con dichiarazioni pubbliche di non voler mai più mettere piede a Sanremo e ora capolista dei cantanti contestatari per non essere stata ammessa in gara. Le canzoni, intanto, hanno superato il primo esame dei critici ottenendo recensioni trionfali come non accadeva da anni: la genialità di Elio e le storie tese e l'allegria contagiosa di Raphael Gualazzi potrebbero diventare il simbolo di questo Festival in un momento così depresso per il Paese.
Ma occhi puntati anche sul duo Molinari-Cincotti, sull'imprevedibile Daniele Silvestri, su Simone Cristicchi e su Max Gazzè. In questa gara di talenti ci sono anche i ragazzi dei talent, da Marco Mengoni a Chiara Galiazzo e Annalisa mentre dovranno lottare per non perdere il loro ruolo di favoriti della vigilia i Modà e Malika. Curiosità per Marta sui Tubi, Almamegretta e Maria Nazionale, al loro esordio all'Ariston nella formula con doppia canzone che, forse, farà diventare il Festival finalmente qualcosa di veramente nuovo
Qualche politico prima o poi si accorgerà e si arrabbierà anche per i testi di alcune canzoni, a cominciare da 'Dannati Forever' di Elio che ironizza su chiesa, governo, comunisti e giornalisti e 'A bocca chiusà in cui Daniele Silvestri canta il diritto di sciopero.
Anche l'attenzione che i grandi autori hanno dedicato quest'anno al Festival è un segno importantissimo: Giuliano Sangiorgi, Gianna Nannini e Francesco Bianconi sono la punta di diamante di un parterre di grandi firme che trova in una canzone inedita di Lelio Luttazzi (che sarà presentata da Simona Molinari con Peter Cincotti) la sua chicca. Sapendo bene che il Festival va in onda su Rai1, però, Fazio ha pensato bene di accontentare anche il pubblico più attempato portare sul palco tre colonne della storia del festival come Al Bano (che non ha ottenuto l'invito in gara ma da ospite), Toto Cutugno e i Ricchi e Poveri con clou nella serata del venerdì tutta dedicata alla storia del Festival.
E se la contemporaneità della musica è l'altra parola chiave del Festival anche la trasversalità è un elemento essenziale: la presenza di Daniel Barenboim nel tempio della canzonetta e di Andrea Bocelli, la superstar italiana più famosa nel mondo, contribuiranno ad allargare i confini di Sanremo dopo alcune edizioni in cui, forse, si erano un pò ristretti.
Insomma Fabio Fazio rischia di portare a casa un buon festival con dei presupposti che non erano proprio tra i più facili e di farlo con costi contenuti. Il costo del festival 2013 non supera gli 11 milioni, uno e mezzo in meno di quello dell'anno scorso a fronte di previsioni della Sipra di ricavi superiori ai 15 milioni di euro. In Rai non si esclude la possibilità che a consuntivo il festival costi ancora meno e che i ricavi pubblicitari possano essere un pò superiori. E dunque potrebbe persino verificarsi il caso che alla fine il festival dell'austerity possa interamente essere coperto dalla pubblicità, compresa la quota convenzione al Comune di Sanremo che ammonta a 7 milioni di euro.
"Nessuna squalifica degli Almamegretta se Raiz non si esibira' venerdi' per motivi religiosi". Alla fine di una giornata di sospetti, dichiarazioni e paure, il direttore di Rai1, Giancarlo Leone -parlando all'Adnkronos- sgombra il campo da quello che sembrava diventare il caso della vigilia del festival.
La scelta di Raiz degli Almamegretta, resa nota circa 20 giorni fa, di non partecipare all'esibizione sanremese di venerdi' per rispettare lo sabbath (il cantante si e' convertito cinrca quattro anni fa all'ebraismo), e' stata oggetto oggi durante l'Arena di Giletti di sospetti di legittimita'. Il conduttore con i suoi ospiti si e' chiesto se la band non rischiasse l'esclusione per violazione del regolamente in caso di assenza di Raiz nella serata celebrativa di Sanremo story. La notizia di un 'rischio esclusione' e' subito rimbalzata su siti e nella sala stampa di Sanremo. Sul web l'ipotesi ha dato vita anche a titoli un po' azzardati come 'Raiz rischia l'esclusione perche' ebreo'.
E alla fine il direttore della rete ammiraglia, dopo aver twittato che "a tutto si trova una soluzione" e' stato ancora piu' chiaro, escludendo che gli Almamegretta possano essere squalificati dal festival nel caso in cui Raiz non canti nella serata di venerdi' (anche perche' non si tratta dell'esecuzione di un brano in gara ma di una cover del repertorio sanremese:
"Mi sento di escludere senza ombra di dubbio -spiega Leone- che l'eventuale defezione di Raiz, venerdi', per motivi religioni possa in alcun modo comportare la squalifica del gruppo. Non c'e' stato il tempo di incontrarci con la direzione artistica ma so che tutti la pensiamo nello stesso modo", conclude il direttore.