C'è massima mobilitazione in queste ore al Ctv, il Centro televisivo vaticano. Sarà questa struttura, infatti, guidato dal 22 gennaio scorso da mons. Dario Edoardo Viganò e istituto nel 1983 allo scopo di «contribuire ad annunciare il Vangelo documentando con le immagini televisive il ministero pastorale del Sommo Pontefice», a realizzare le immagini che a breve faranno il giro del mondo, documentando luoghi e momenti dell'elezione del nuovo Pontefice.
Dall'ingresso dei 117 cardinali elettori in Conclave, nella maestosità della Cappella Sistina, alla fumata bianca che annuncerà come segno inequivocabile l'Habemus Papam, saranno 26 le telecamere che documenteranno i passaggi cruciali dell'addio di Benedetto XVI fino all'arrivo di un nuovo Pontefice. Immagini che saranno poi rilanciate da centinaia di network internazionali e dal servizio streaming della Radio Vaticana su Internet.
«Per la copertura di questi eventi straordinari che hanno inizio in realtà fin da oggi con la messa delle Ceneri nella Basilica di San Pietro, l'ultima celebrazione liturgica di Benedetto XVI - spiega don Viganò - facciamo riferimento all'esperienza del conclave del 2005. Il Ctv seguirà tutti gli avvenimenti con 21 telecamere piazzate nei luoghi degli avvenimenti e altre 5 telecamere a mano che chiamiamo documentali. Documentano, cioè, i riti fuori dalle trasmissioni in diretta». Queste immagini verranno poi distribuite per i tg con materiale tutto in alta definizione.
Per quanto riguarda il Conclave, «le nostre telecamere - fa quindi sapere don Viganò - documenteranno l'arrivo dei cardinali in Aula Paolo VI per le congregazioni preparatorie, poi certamente la messa «Pro eligendo Papa» con cui si apre ufficialmente l'elezione e quindi l'ingresso in conclave nella Cappella Sistina, fino all'extra omnes, cioè il punto oltre il quale solo i porporati possono entrare».
«Durante i lavori del Conclave, che come è noto sono secretati a chiunque - prosegue -, le telecamere saranno fisse in San Pietro, dando quello che in gergo si chiama 'feed' continuo, e certamente riprenderanno le fumate, fino alla decisiva fumata bianca. Poi si andrà avanti con la prima benedizione del Pontefice e la messa di inaugurazione del pontificato che in genere seguiamo in coproduzione con la Rai».
Allo stato attuale è impossibile per don Viganò dire quanti saranno i network a cui il Vaticano fornirà il servizio, ma siamo, spiega, nell'ordine delle centinaia. «Distribuiremo le immagini con collegamenti terrestri e via satellite alle principali agenzie tv internazionali, ai maggiori network italiani ed esteri, e alle emittenti cattoliche italiane e straniere».
C'e di più, però. Le trasmissioni live, infatti, verranno diffuse anche in streaming e saranno fruibili attraverso il Vatican player, in collaborazione con la Radio Vaticana. A chiunque voglia seguire queste fasi cruciali per la vita della Chiesa basterà quindi collegarsi ad Internet, e c'è da scommettere che gli utenti saranno milioni.