La7, fuori è polemica, all'interno si aspettano le mosse di Cairo
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Ansa
«Ritengo sia prematuro fasciarsi la testa così come allo stesso modo prematuro sarebbe essere convinti che nulla cambierà. Aspettiamo di vedere come evolverà la situazione. Di una cosa però sono cosciente rappresentiamo, senza ombra di dubbio, uno dei punti di forza de La7 e sarebbe un gesto del tutto irrazionale farne a meno modificandone la sua natura di indipendenza. È ovvio allo stesso tempo che se Cairo, per ragioni a me del tutto incomprensibili, avesse casomai l' intenzione di modificare la linea editoriale del telegiornale, o a snaturalo in qualche modo dovrebbe farlo con un altro direttore ma non penso che sarà così, e credo che l'unica cosa da fare è quella di continuare a lavorare dando il meglio, come sempre abbiamo fatto».
Il direttore e conduttore del TgLa7 Enrico Mentana, che ha incontrato i suoi giornalisti, risponde così interpellato dall'ANSA all'indomani dell'esclusiva concessa a Cairo da Telecom Italia per acquisire l'emittente. La decisione intanto tiene banco da Piazza Affari al dibattito politico. Se sul primo versante il mercato reagisce con freddezza alla vendita, bocciandola, sul secondo si registra un botta e risposta piccato tra Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusconi, nel quale si inserisce anche il premier Mario Monti.
Mentana nelo pomeriggio ha incontrato i giornalisti de La7 che in serata in una nota congiunta con la Fnsi hanno espresso la loro preoccupazione e allarme per la cessione della tv che sarebbe affidata all'editore Cairo priva delle frequenze che le sono state assegnate dallo Stato, che resterebbero a Telecom, così come Mtv.
«Uno spacchettamento anomalo, su cui - a giudizio dei giornalisti e del loro sindacato - dovranno pronunciarsi le autorità di vigilanza. All'Agcom e all'Antitrust non può sfuggire che non siamo nell'ambito di una ordinaria transazione commerciale privata ma dentro un'operazione relativa a un'impresa che, per natura, identità e ruolo nel panorama dell'informazione televisiva, è di interesse nazionale». Il direttore ha esortato i suoi a non demoralizzarsi e ad andare avanti, continuando a lavorare «è l'unica cosa che possiamo fare adesso».
E su Cairo dice: «è un editore puro e se lo desidera davvero può essere un buon editore. Non credo abbia intenzione di distruggere la fonte del suo benessere. Ma rimaniamo in vigile attesa». Quanto allo scontro politico di oggi su La7 Mentana fa notare: «il TgLa7 è sempre stato senza casacca politica, indipendente al di sopra delle parti, nulla o nessuno ci ha mai influenzato politicamente neanche da lontano, e solo così possiamo continuare ad essere».
Per Gad Lerner lo scontro politico su La7 è solo «una modesta schermaglia da sprint finale di campagna elettorale. La sostanza è sul tavolo da tempo e mi dispiace che la politica si accorga solo oggi dei difetti del mercato televisivo deformato da una legge sbagliata come la Gasparri. Mi auguro che la legge sia presto cambiata e questo dimostrer… che investire su la7 Š strategico in un paese bloccato». Come sta vivendo La7 questi momenti? «Direi che tutto sommato il clima interno è di sollievo per la fine di questo eterno purgatorio, di questa incertezza e spero che siano definite al più presto le modalità contrattuali, e che si passi quindi a discutere di progetti e di consolidamento e di arricchimento dei profili de La7, insomma che si vada sul concreto»
E Urbano Cairo, in un'intervista a La Stampa, prende le distanze da Silvio Berlusconi dichiarando di avere «le idee chiare» su La7:
«La linea editoriale - ha detto - non è affatto in discussione. Non è un problema e non è neanche oggetto del contratto. Non do via i giocatori migliori, quelli che creano ascolto, che ci danno visibilità sul mercato. Di loro non si muoverà nessuno, anzi dovremo fare il massimo per valorizzarli». «Non solo Mentana, ma anche Santoro, la Gruber, Formigli. Professionisti validissimi che non ho alcuna intenzione di cambiare. Non sono un editore televisivo, almeno non ancora. Ma certe cose mi sono già molto chiare».
La7 «così com'è è già una buona rete di qualità, preserveremo assolutamente il valore delle news e dell'approfondimento. Non sarà certo lì che andremo a tagliare i costi», afferma, spiegando che è ancora «troppo presto» per dire dove si effettueranno tagli. Intanto oggi il presidente esecutivo di Telecom Italia Franco Bernabè sulla vendita di La7 a Urbano Cairo ha detto: «Auspichiamo di concludere in un paio di settimane, siamo già a livelli avanzati, Cairo ha fatto l'offerta migliore», e ora si tratta solo di «definire le ultime condizioni e chiudere rapidamente». Per Bernabè «il pluralismo televisivo sarà assicurato».