Le tv locali alla prova digitale sognando la pay
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Italia Oggi
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Digitale Terrestre
martedì, 22 gennaio 2008 | Ore: 00:00
Oggi a Roma si svolge l'assemblea annuale della federazione che riunisce radio e televisioni private italiane e saranno soprattutto questi i temi in discussione. «Sicuramente sul piatto ci sono i passi avanti che si sono compiuti sul digitale», anticipa Rebecchini, «perché le emittenti private, nazionali e locali, hanno fatto molti progressi. La tecnologia ormai consente anche alle emittenti locali, per esempio, di poter offrire contenuti a pagamento. Poi c'è stato il recente accordo fra operatori, ministero e autorità per le comunicazioni sulla pianificazione delle frequenze in Sardegna. Finalmente in quel caso si è trovato il modo di autogovernarsi, senza tante frapposizioni legislative, riuscendo a mettere tutti d'accordo per l'assegnazione su tutta l'isola. Veramente un esempio di come sia possibile trovare un punto di incontro fra i diversi soggetti. Certo poi parleremo dei problemi irrisolti, come il governo dell'intero settore radiotelevisivo».
Secondo Rebecchini il progetto di modifica del settore deve riguardare prima di tutto il modello da assegnare alla Rai. Inutile separare i discorsi: «la Rai ha il 50% degli ascolti, non posso prescindere da questo nel momento in cui devo riordinare il settore, perché poi tutto il resto discende dalle scelte che si fanno sul servizio pubblico. E qui c'è bisogno di una scelta chiara, se vogliamo che sia un servizio pubblico con il canone dobbiamo eliminare nel tempo la pubblicità, così come prevedevano le linee guida del ministero. Da questa scelta dipende tutto il resto. D'altronde in un sistema come quello attuale, in cui un soggetto ha canone e pubblicità insieme, non ci si può non attendere che gli altri si mettano insieme per contrastarlo».
Anche sul fronte della radio il discorso digitale sta andando avanti e i tre consorzi C.R. Dab (di cui fanno parte emittenti nazionali e locali della Frt), Club Dab Italia ed Eurodab coprono ormai il 60% del territorio. La loro sperimentazione sull'area romana risale infatti all'anno scorso e ora si è già nella fase operativa. «La novità», racconta Roberto Giovannini, «è la costituzione di una società di servizi che gestirà la rete del nostro consorzio. Sul digitale radiofonico l'attesa è per la liberazione definitiva delle frequenze in banda III, attualmente occupate dalla tv, che saranno disponibilli solo con lo switch off verso il Dtt».
Andrea Secchi
per "Italia Oggi"
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