Il video on demand non è ancora esploso in Italia, dove il pubblico resta affezionato ai classici palinsesti della tv, seppur dividendosi sempre tra i canali digitali.
Telecom Italia è però convinta che questo nuovo modo di vivere il piccolo schermo, dopo la recente esplosione negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, abbia un futuro florido anche in Italia.
Per questo Cubovision ha rivisto la sua offerta, siglando accordi con broadcaster e produttori, per portare in Italia prodotti in esclusiva e tentare il grande salto.
Nata nel 2010, la tv on demand parte da 190 mila abbonati, ma «l'accesso da linee diverse consente di raggiungere - spiega Paolo D'Andrea, responsabile dei Servizi Innovativi di Telecom Italia - circa 400 mila famiglie, che equivale a poco più di un milione di spettatori tra utenti gratuiti e a pagamento».
L'offerta è presente su tv, pc, tablet e smartphone ed è a pagamento, ma c'è anche una selezione di programmi gratuiti. Il cinema è il cuore dell'offerta, ma non mancano calcio, serie tv, documentari e informazione. «Il nostro modello si ispira a operatori come Amazon o Google - spiega D'Andrea -, è notevolmente diverso rispetto a quello della tv che sia pay o free».
Diverso anche da La7, che, nonostante una buona raccolta, continua ad avere conti in rosso ed è stata messa in vendita da Telecom. «Non accosterei il nostro progetto a quello di La7», aggiunge D'Andrea, rispondendo ad una domanda sulle strategia di Telecom nel settore media.
Diverso è il modello economico di Cubovision, che divide con i produttori rischi e guadagni. «I due terzi degli ascolti vengono dal cinema, un terzo dagli altri settori - spiega Piero De Chiara, responsabile della programmazione di Cubovision -. Abbiamo mantenuto una divisione in canali per non far affogare gli utenti in un archivio troppo grande».
Sono sei i canali dedicati al cinema con 25 film ognuno e grazie ad un accordo con l'Anica l'offerta potrà crescere. «I produttori - aggiunge De Chiara - hanno capito che serve un nuovo canale distributivo e spero che presto i film si possano trasmettere a ridosso dell'uscita nelle sale». Cubovision ha inoltre arruolato Paolo Virzì come «editore per un mese» per dare consigli o indicazioni agli spettatori. «Questa realtà - ha spiegato il regista - potrebbe aprire nuovi spazi a tanto cinema sbeffeggiato dalla tv generalista».
Ma Cubovision non è solo cinema. Ci sono le dirette delle partite di serie A ed «è in arrivo - ha fatto sapere D'Andrea - un canale all news sul modello delle tv satellitari con l'aggiunta dell'interattivita».
Siglata anche una partnership con la Rai per consentire la messa in onda su Cubovision dei programmi della tv pubblica, cosa che già accade per La7 e Mtv. Intesa sono state raggiunte anche con Abc Tv e Cbs, Cartoon Network, Rainbow. «In Italia arriva solo il 20% delle serie di successo internazionale - spiega De Chiara - Noi vogliamo permettere la visione di tutte le altre». Spazio ai reportage ed i documentari che da dicembre saranno introdotti da Maurizio Caprara.