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Così, a prima vista, hanno ragione tutti e due. Però l'Auditel, il cui meccanismo di rilevamento è fra i più avanzati e attendibili in Europa, è pagata da Rai e Mediaset e, anche se l'Upa fa da garante, incombe il fantasma del controllato che si traveste da controllore. Negli Usa, per non creare confusione, la società di rilevamento è un ente terzo, cui vengono pagati i servizi richiesti.
La nostra è una tv in fase di grande mutamento: cambiano i modelli di offerta (tv generalista vs paytv), cambiano le piattaforme di distribuzione, cambiano le modalità di visione. La paura di Mockridge è che in questa particolare situazione l'audience della tv digitale non sia sufficientemente rappresentata e che, di conseguenza, nella lettura dei dati, si vada inevitabilmente incontro a una sottostima, per difetto di taratura. Del resto, in campo statistico, gli errori più vistosi si fanno proprio sui piccoli numeri: famosa è la volta in cui l'Auditel accreditò un pubblico consistente a un monoscopio notturno.
![](http://bv.diesis.it/348/Foto/1audio.jpg)
La mia preoccupazione è un'altra: ma esiste una persona impegnata nel lavoro, oberato di responsabilità, magari di buoni studi che si lasci installare in casa la «tortura» dell'Auditel? E non è, questo signore, il campione più rappresentativo del pubblico di nicchia?
Aldo Grasso
per "Il Corriere della Sera"
per "Il Corriere della Sera"