Arriva in esclusiva su Sky I Viaggiatori, film Sky Original di Ludovico Di Martino, prodotto da Sky Studios e Groenlandia, il 21 novembre alle 21.15 su Cinema Uno, in streaming solo su NOW e disponibile on demand. Presentato in anteprima ad Alice nella città, “I viaggiatori” è una storia d’avventura che vede come protagonisti un gruppo di ragazzi che, grazie a una strana macchina del tempo, viaggeranno fino al 1939, nella Roma fascista di Benito Mussolini.
Nel cast, Matteo Schiavone nel ruolo di Max, Fabio Bizzarro nei panni di Flebo, Andrea Gaia Wlderk in quelli di Greta, Francesca Alice Antonini in quelli di Lena, Gianmarco Saurino nel ruolo di Beo e Federico Tocci nel ruolo di Vulcano. Con la partecipazione di Fabrizio Gifuni nel ruolo di Luzio e con Vanessa Scalera nei panni della Dottoressa Sestrieri. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Ludovico Di Martino e Gabriele Scarfone. Il distributore internazionale è NBCUniversal Global Distribution per conto di Sky Studios.
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SINOSSI - Beo Fulci, un giovane ricercatore di fisica quantistica, è scomparso assieme al suo capo in circostanze misteriose. Stava lavorando a un progetto rivoluzionario come alcuni esperimenti scientifici sanno essere, quando un cortocircuito ha fatto saltare in aria e mandato in fiamme il laboratorio in cui si trovava.
Suo fratello Max, 14 anni, ragazzino svelto dall’intelligenza vivace, non ha mai perso le speranze, anche se è passato già un anno da quel giorno e di Beo nessuna traccia. In sua assenza, trova conforto nei due amici più cari che ha - Flebo, 14 anni, impacciato e ansioso, appassionato di videogiochi e di tecnologia, e Greta, 15 anni, giovane donna coraggiosa - nonostante il dolore di quella perdita l’abbia reso sfuggente e intrattabile.
Una sera, mangiando una pizza di fronte a ciò che resta di quel laboratorio, i tre finiscono per scoprire una console impolverata, una strana macchina del tempo e il modo per farla funzionare, trovandosi così nel 1939 in una Roma scossa dalle leggi razziali, tra guardie fasciste e atti censori. È qui che si è perso Beo, ed è con lui che proveranno a salvare il mondo dalla minaccia
I PERSONAGGI
- MAX: Adolescente vivace e curioso, ha un'intelligenza creativa che lo porta a mettersi continuamente nei guai senza curarsi delle conseguenze. Lo lega al fratello Alberto, detto Beo, un rapporto speciale, a volte paterno, perché è lui che lo salva spesso da situazioni difficili da gestire. Quando Alberto scompare misteriosamente, trova conforto nei suoi due amici, Flebo e Greta, sebbene il dolore per quella perdita lo renderà intrattabile. I suoi quattordici anni lo rendono vitale, coraggioso, ottimista ma anche molto puro, incapace (ancora) di comprendere il perché di ingiustizie, crudeltà e misfatti.
- BEO FULCI : Giovane ricercatore di fisica quantistica, responsabile e perbene, lavora a un progetto sperimentale riservatissimo di cui sa poco anche Max, suo fratello, che coinvolge invece su tutto e al quale lo lega un rapporto esclusivo. Questo rende la sua scomparsa ancora più sospetta, e il dolore per la sua perdita grande e insopportabile. Beo occupa nella vita di Max uno spazio poco negoziabile: lui è la maturità, il buonsenso, la saggezza, la protezione. Eppure, tutto questo non basta: la cieca fiducia nella scienza, insieme alla convinzione che tutto si possa, lo costringerà a prendere coscienza di limiti e preclusioni.
- FLEBO : È il miglior amico di Max, un ragazzino vittima di continui attacchi d'ansia che lo costringono sempre a voler scappare dai momenti di pericolo. Ha una grande passione per le citazioni, ed è un fortissimo giocatore di videogames come Assassin's Creed. È la spalla che sostiene Max, è il suo confidente, è il miglior compagno di avventure.
- GRETA: Giovane donna coraggiosa e dal cuore buono. Saggia rispetto agli altri due, appassionata di Storia e di Real Time, Greta sa ciò che vuole e come ottenerlo. Le piacciono le ragazze, e ha un grande successo con loro, molto più di Flebo che le invidia una certa intraprendenza. È sempre proiettata nel futuro, ma anche nel passato saprà essere risolutiva.
- LENA: Ragazza dagli occhi neri come la pece, con un coraggio leggendario per chi è nato negli anni Duemila, Lena è ribelle e rivoluzionaria. Suo padre, Vulcano, è un fabbro che le ha insegnato la passione per le armi. Gira nella Roma del 1938 con un cappuccio calato sugli occhi e una grossa lancia in spalla. Si muove tra movimenti di cospirazione e officina, dove divide le giornate con i fratellastri, energumeni passionari che le vogliono bene. Figlia del suo tempo, saprà essere curiosa e aperta a tutto ciò che "arriva dal futuro".
- DOTTORESSA SESTRIERI: Donna di scienza, dedita solo allo studio e alla ricerca. Quando vede che il lavoro a cui ha dedicato tutta la sua vita le viene tolto, la sua ambizione e la voglia di essere riconosciuta nel mondo come una grande scienziata la porteranno a compiere delle scelte che potrebbero cambiare la storia, diventando davvero la "cattiva"della nostra storia
- LUZIO: Personaggio buio e malvagio, sempre alla ricerca di coloro che si ribellano al regime, pronto a tutto pur di far rispettare le regole. Insegue il suo unico scopo, braccare la banda, e per far questo usa qualsiasi mezzo. Un nero segugio al servizio del regime.
LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI
«“Avete mai visto un film italiano dove salvano in mondo? Sarebbe orribile no?". Mi piace partire da questa battuta di uno dei personaggi de “I viaggator” Flebo, per parlare di questa nuova produzione Sky Original, perché il filone cinematografico dei viaggi nel tempo è sicuramente poco battuto in Italia. Questo ci ha consentito - assieme a un partner di eccellenza come Groenlandia, sempre pronto a mettersi in gioco e sperimentare - di misurarci con un progetto davvero interessante ed originale, in cui la fantascienza si mescola alla Storia, perché i protagonisti si ritrovano catapultati in un'epoca, quella fascista, che ha segnato il nostro Paese e su cui ancora oggi dobbiamo riflettere. Questo progetto ci ha permesso anche di fare una delle cose in cui Sky crede maggiormente: investire sulla creatività e sui nuovi talenti. A firmare questo lavoro è infatti Ludovico Di Martino, regista giovane ed estremamente brillante, al suo terzo lungometraggio, che ha saputo guidare egregiamente un cast composto da attori altrettanto giovani e promettenti, facendoli lavorare al fianco di professionisti di grande esperienza e talento come Fabrizio Gifuni e Vanessa Scalera. Il risultato è qualcosa di esplosivo, in cui, al ritmo adrenalinico delle musiche curate da Mace, tutto si tiene perfettamente insieme: un'accurata ricostruzione storica e incredibili effetti speciali, l'amicizia adolescenziale, la fratellanza e gli insegnamenti della Storia. Quindi, per rispondere a Flebo: sì, abbiamo visto un film italiano in cui salvano il mondo, e non è orribile. È una storia potente e appassionante, che piacerà ai ragazzi ma anche ai loro genitori, e che siamo orgogliosi di aver prodotto.»
Sonia Rovai
Senior Director Scripted Productions Sky Studios
«Siamo davvero orgogliosi di questo progetto, un racconto di avventura ma anche una storia emotiva, di grande partecipazione, che parla di amicizia adolescenziale e fratellanza. Un viaggio nel tempo spettacolare e rocambolesco capace di tornare a una pagina buia del nostro passato, sperando che questo possa aiutare a sensibilizzare le nuove generazioni e a nutrire la loro memoria. Il percorso di Groenlandia continua nell'esplorazione di vari generi e con i Viaggiatori vuole tentare la via dell'intrattenimento alternando fantasia e racconto del passato, in un esperimento inedito nel nostro panorama. Ludovico di Martino è un regista di grande talento che sosteniamo fin dagli esordi e con il quale siamo davvero felici di tornare a lavorare insieme a Sky, partner e alleato con cui ci sentiamo profondamente in sintonia.»
Matteo Rovere
CEO di Groenlandia Group
NOTE DI REGIA - di Ludovico Di Martino
«CORTOCIRCUITO. Questa la parola chiave che ha sbloccato il processo creativo che c'è dietro la realizzazione di questo film. Spingendo me e il resto dei miei collaboratori a reinterpretare costantemente il passato con uno sguardo contemporaneo e fresco, con l'obiettivo di avvicinarlo al nostro reale presente - anche grazie al punto di vista dei giovani protagonisti - e dando vita alla provocazione alla base de "I viaggiatori": la storia altro non è che un cane (scemo) che si morde la coda. Personalmente con questo film ho voluto mescolare tutte le esperienze che ho accumulato negli ultimi anni, nate dal fascino verso le relazioni umane e confluite nella voglia di raccontare storie ricche di movimento ed azione. Con la continua voglia di lavorare su storie coinvolgenti ed emozionanti, popolate da personaggi credibili e profondi dentro universi narrativi di fantasia, appassionanti e capaci di regalare spettacolo. In questo, “I viaggiatori" era la sfida ideale. Un film con una grande visione che sono riuscito a costruire solo grazie al supporto di un'incredibile squadra di lavoro, dei veri e coraggiosi viaggiatori. A partire da Sky e Groenlandia, compagni fondamentali che hanno messo in campo ogni risorsa possibile per sostenere la complessità produttiva che ha richiesto questa indimenticabile avventura.»
NOTE DI SCENEGGIATURA - di Ludovico Di Martino e Gabriele Scarfone
«Abbiamo avuto l'idea del film tanti anni fa, eravamo giovanissimi ed una produzione di questo tipo ci appariva a dir poco infattibile. Poi, durante il primo lockdown, cercando di fuggire da quel presente inquietante e consolati solo dai nostri ricordi e quindi dal passato, abbiamo ripreso in mano il concept, riconoscendone il forte potenziale tematico che in quel momento ci appariva ancor più attuale, sicuri anche di avere nel frattempo ottenuto le armi per permetterci poi di realizzare un film di questa portata. Siamo ripartiti dall'interesse comune, attraverso un racconto d'avventura, di affrontare la storia di un gruppo di adolescenti alle prese con il peso specifico del passato e degli eventi traumatici che esso contiene. Come nel caso di Max, il nostro protagonista, incapace di accettare la morte del fratello avvenuta un anno prima. L'idea di scegliere il periodo fascista come ambientazione ci è da subito sembrata in grado di potenziare la riflessione tematica del film. I fascisti sarebbero stati poi i nostri villain e questo ci ha senza dubbio esaltato. A potenziare il tutto ci ha pensato la nostra comune passione per il cinema d'avventura, con cui siamo entrambi cresciuti, che andava relazionata allo sguardo di tre adolescenti di oggi. Ragazzi che a differenza di noi, più che guardare film, giocano ai videogames e guardano serie tv a palate. Sono stati proprio i loro caratteri, mentre prendevano vita sulla carta, a palesarci la forte vicinanza tra le paure di quel periodo e quelle che oggi dilaniano il nostro presente. E altri accadimenti, avvenuti persino dopo l'inizio delle riprese, hanno confermato ancor di più questa sensazione: una guerra vicina che ci spaventa e il malcontento generale degli italiani, sempre più attratti dalle logiche populiste e al tempo stesso sempre più poveri di un'identità nazionale. Di fatti, solo affrontando il passato e trasformandolo in memoria è davvero possibile formare il carattere di un individuo (o di una nazione!). E come diceva Primo Levi, tutti coloro che dimenticano il loro passato sono condannati a riviverlo.»
NOTE DI SCENOGRAFIA - di Massimiliano Sturiale
«“I viaggiatori" è un film adolescenziale di formazione, che vede un gruppo di giovani affrontare un'esperienza spazio-temporale che li porterà a uno sviluppo e una crescita. La prima sfida scenografica è stata quella di realizzare la Macchina del tempo e rendere credibile nella messa in scena il viaggio spazio-temporale. L'altra è stata ricostruire la Roma degli anni 30 attraverso lo sguardo dei giovani protagonisti provenienti dal futuro, dando a tutto questo un taglio avventuristico influenzato dall'iconografia fumettistica e dei video giochi. Molto importante è stata la collaborazione con il team degli effetti speciali sfx, vfx e gli stunt nella creazione di ambienti adatti ad accogliere le dinamiche di colluttazioni, esplosioni e fughe rocambolesche. Oltre alla sinergia consolidata con i costumi per elaborare un immaginario credibile, ma moderno, di quell'epoca, il film non ha tralasciato l'indagine sociale, prendendo una posizione forte rispetto alla tragedia raccontata, come nella scena in cui i nostri fanno scoppiare un gigantesco bassorilievo di Mussolini.»
NOTE DI FOTOGRAFIA - di Cristiano Di Nicola
«Frank Zappa ha detto che scrivere di musica è come ballare di architettura, credo che per il cinema valga lo stesso; ma scrivere riguardo le proprie pratiche cinematografiche - quando è il tuo lavoro - A credo sia una delle sfide più ardue. De "I viaggiatori"posso dire che sono stato letteralmente travolto da un uragano di nome Ludovico Di Martino che, nella mia breve carriera, e sicuramente il regista che mi ha messo più a dura prova. Ludovico non smette mai di rimodellare, ripensare e mettere in discussione ogni aspetto della lavorazione, per quanto sappia perfettamente dove vuole arrivare. Nel contingente del lavoro ci ha unito la nostra curiosità bruciante e il desiderio di non avere nessuno pregiudizio rispetto alle molteplici possibilità di girare una sequenza - per questo va fatto un grande plauso a Groenlandia e Sky. È stato cosi anche rispetto quello che ci ha influenzato: abbiamo succhiato energia da qualsiasi cosa stimolante incontravamo; a parte film, letteratura, teatro e pittura, siamo balzati da TikTok all'arte contemporanea, dai cartelloni pubblicitari ai videogame, insomma, una sfida senza esclusione di colpi che ha dato al processo creativo una dimensione quasi agonistica, dove solo l'immaginazione più astuta e sopravvissuta. Per questo credo che il lavoro abbia una grande freschezza: non abbiamo mai smesso di rilanciare sulle nostre idee e abbiamo accolto sempre l'inaspettato e le difficoltà come un'occasione per aggiungere possibilità nuove al film - spesso questo processo ha generato stupore, e continuare a stupirsi credo che sia il senso di questo lavoro. Ho l'abitudine di portare sempre dietro un testo di riflessioni di Romeo Castellucci, durante la lavorazione de “I Viaggiatori"prestai il libro a Ludovico - come una presa in custodia - questo perché speravo che questa mia “privazione"potesse portargli fortuna durante le riprese. Quel testo contiene una frase alla quale penso sempre quando illumino: “Cancella delle parti, con lo scopo deliberato di rendere difficile l'identificazione di un'immagine. Questo effetto creerà ansia e lo spettatore sarà costretto a guardare dentro di se". Le recenti vicende politiche del nostro paese mi fanno pensare che “I viaggiatori" sarà un film che ispirerà molte riflessioni sulla questione, a livello collettivo e sul piano personale; mi auguro che anche la fotografia contribuisca a questo “guardarsi dentro"perché credo che mai come oggi sia necessario farlo.»
NOTE SUGLI EFFETTI SPECIALI - Di Alessandro Salis
«Il team di Stargate Studios Malta, un gruppo di oltre 50 persone, ha collaborato per oltre un anno alla realizzazione degli effetti visivi del film "I viaggiatori". Per la creazione del viaggio nel tempo è stato fatto un lavoro meticoloso. Volevamo ottenere un look mai visto prima, quindi abbiamo trascorso una notevole quantità di tempo a sperimentare lavorando anche a stretto contatto con artisti contemporanei. Abbiamo poi scansionato, con il LiDAR, il laboratorio, così da ricreare l'ambiente digitalmente e applicare lo stile artistico scelto. Il risultato è un mondo in espansione che permette ai nostri tre personaggi di viaggiare nel tempo riportandoli nel 1939. Girare la sequenza del viaggio nel tempo è stato un compito molto impegnativo, abbiamo dovuto prima visualizzare il mondo in 3D e il movimento della telecamera, poi lo abbiamo mostrato al team di stunt e agli attori che, muniti di imbracature, hanno iniziato ad esercitarsi rendendo il volo stabile in modo naturale. Un altro aspetto molto importante del lavoro sugli effetti visivi sono state le estensioni del set in CG utilizzate durante il film, dalla ricreazione di una prigione nascosta nella foresta, al quartier generale degli antagonisti fino alla realizzazione di una Roma d'epoca. Il team di Malta ha utilizzato tutte le referenze acquisite sul set e in altre parti di Roma per assicurarsi che l'estensione CG si fondesse perfettamente con il luogo reale. Infine, non si può non menzionare lo scrupoloso lavoro svolto per rendere le sequenze di combattimento il più divertenti possibile, dalle armi in CG alle varie esplosioni, nelle quali abbiamo migliorato e arricchito il risultato visivo nelle scene ricche di azione.»
NOTE SUI COSTUMI - Di Andrea Cavalletto
«Per i costumi de "I viaggiatori" il regista Ludovico Di Martino aveva chiara fin dall'inizio la necessità che il cortocircuito tra il presente dei protagonisti e il passato nel quale si ritrovano fosse netto. Partendo da questo presupposto, abbiamo cercato di contrapporre soprattutto due mondi di colori e materiali. Per il presente abbiamo usato una dominante fredda, quasi livida, fatta di tessuti sintetici e riflettenti, strizzando l'occhio a un mondo di piccole citazioni di fine anni 80 -inizio anni 90 del Novecento. Per la Roma degli anni 40 la dominante dei colori è invece più calda; sono i colori delle terre e delle architetture popolari di Roma, con un'attenzione alla filologia dell'epoca soprattutto sulle figurazioni che riempiono il tessuto urbano nel quale si ritrovano catapultati i ragazzi. Il viaggio nel tempo e la fantasia ci hanno permesso poi di applicare delle “licenze creative"per inventare il mondo del generale Luzio e dei suoi uomini armati, portandoli fuori dalla verità ma ancorandoli alla credibilità; facendo in modo che tutti gli elementi futuribili delle divise avessero senso rispetto alla tecnologia possibile degli anni 4-0 del secolo scorso. La fantasia credibile è stata la chiave di lettura anche per il mondo dei fabbri; un mondo di personaggi più nascosti rispetto alla Roma di superficie, con contaminazioni quasi medievali legate alla loro professione e all'artigianato dei metalli. Per quanto riguarda i costumi, il film viaggia quindi su più livelli di costruzione che, a mio avviso, resta l'aspetto più interessante quando ci si confronta con il genere e mi auguro di essere riusciti a rispettare il “fantastico"rendendolo “credibile"»