Probabilmente non conosciamo la realtà della pirateria che si sviluppa lontano da noi.
Ci soffermiamo sui bouquet europei, particolarmente su quelli spagnoli, francesi, tedeschi, svizzeri, polacchi, solo per citare i più noti e i più âbucatiâ.
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I danni da essa provocati in Asia hanno dimensioni spaventose.
Pensiamo che nel vecchio continente abitano circa 800 milioni di persone contro gli oltre 3 miliardi della popolazione asiatica.
Eâ certamente vero che la situazione economica, la diffusione percentuale delle televisioni nelle famiglie, è molto sbilanciata a favore dellâ occidente, ma riteniamo comunque che un impianto satellitare non sia più un lusso riservato a pochi eletti, anche nei paesi a basso reddito.
Girovagando per la rete abbiamo trovato alcune cifre, che vengono fuori da uno studio elaborato da CASBAA (Cable & Satellite Broadcasting Association of Asia), che si commentano da sole:
1.54 miliardi di dollari di perdite.
Nel solo Pakistan sembrerebbe che il rapporto tra gli abbonati regolari ed i fruitori a scrocco della TV via cavo sia di oltre 1 a 13: come per dire che ogni milione di gente che guarda, meno di 80.000 pagano.
Roba da portare al fallimento anche i migliori network.



Le priorità sono certamente altre, le leggi mancano o rimangono sulla carta, i fenomeni di corruzione non sono contenuti, ma i numeri restano, anzi si amplificano ed il fenomeno cresce vertiginosamente di anno in anno.
Ad Hong Kong la situazione è un poâ migliorata, grazie ad una migliore politica tesa a ridurre i costi.