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Brevi riflessioni di La7 sulla chiusura anticipata di Decameron

News inserita da:

Fonte: La7

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Televisione
  giovedì, 13 dicembre 2007

La7 attraverso il suo sito internet tornando sul caso "Decameron" ha rilasciato alcune dichiarazioni per spiegare la propria posizione assunta nei giorni scorsi

La7Ci sono parole che stanno perdendo il loro significato profondo. Sono parole che per molti non evocano più nulla di prezioso, di raro. Ma sono proprio queste le parole per cui vale le pena battersi. Una di queste è la parola "Libertà".  Un'altra, altrettanto importante, è la parola "Responsabilità".

Noi, con incrollabile cocciutaggine, crediamo che fare gli editori, maneggiare sapere, informazioni e contenuti, sia un dovere e un impegno morale. E che solo navigando lungo la rotta di queste due parole si riesca a dare vita a un rapporto speciale con i propri collaboratori e col proprio pubblico, un rapporto fatto di rispetto e fiducia.

Tutto quello che è accaduto con Daniele Luttazzi, ha origine nel "tradimento" di questo patto.

Daniele, da ultimo con il suo monologo su Ferrara immerso nella vasca - e su tutto quello che gli combinano Berlusconi & C. - ha spezzato il patto che aveva stretto con la rete, con Antonio Campo Dall'Orto. Perché attaccando l'onore di un collaboratore storico dell'azienda ha violato le regole base della convivenza sulle quali si basa una comunità di pensiero fluida, aperta e dialettica come La7.

DecameronPer Daniele si tratta di satira. Satira ispirata a Rabelais, Ruzante e Lenny Bruce. Per noi si tratta semplicemente di aver sfondato i limiti. E una società senza regole e limiti è una società fuori controllo. State certi che nessun editore coscienzioso potrebbe teorizzare una rete, un giornale o una radio senza una linea editoriale, ovvero senza limiti e regole.

Ferrara su Repubblica diceva: "c'è la libertà di guidare, anche a trecento all'ora in una pista riservata a un pubblico pagante, ma in autostrada esistono i limiti."
Condivisibile. Ma, ci piacerebbe chiudere questa riflessione ritornando alle parole da cui siamo partiti: "La libertà significa responsabilità: ecco perché molti la temono". (George Bernard Shaw)


Postilla per aspiranti dietrologi
Daniele Luttazzi, lascia intendere ad alcuni giornalisti che lo stop sia in realtà dovuto ai contenuti della puntata registrata venerdì 7 dicembre, tra le 16 e le 19.
Di cosa parla la tanto "temuta" puntata? Dell'Enciclica Spe Salvi, l'ultima di Benedetto XVI.

Considerando che Daniele nel corso delle 5 puntate trasmesse ha parlato di preti pedofili, dell'8 per mille e dei soldi del Vaticano, ha rivisitato la Via Crucis, ha rappresentato Gesù in molti modi non tutti ortodossi ... non si capisce perché La7 avrebbe dovuto bloccare proprio la puntata sull'Enciclica. Anche perché stiamo parlando della stessa La7 che non ha mai censurato l'imitazione che fece Crozza del Papa. Imitazione che finì per decisione autonoma di Maurizio, quindi "non vediamo la relazione", come direbbe oggi lo stesso Crozza.

Inoltre, Luttazzi dichiara, tra le varie cose, che La7 avrebbe voluto distruggere i materiali del programma. Nessuno de La7 ha mai voluto cancellare o manipolare il girato di Decameron. A che scopo avremmo dovuto farlo? Dopo aver trasmesso 5 puntate in cui Daniele ha potuto dire ciò che voleva, a chi giovava la cancellazione del materiale? Nessun editore sano di mente distruggerebbe un patrimonio creativo e intellettuale. Ci spiace quindi sentire dire a Daniele e ad alcune persone a lui vicine, che si stava attuando una simile operazione.
Anche la Verità, è un'altra di quelle parole a rischio.

Il resto sono commenti che trovate su tutti i mezzi di informazione.

LA7

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