Quante tasse... Dal canone Rai alla nuova rivista Sky!
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Il Giornale di Brescia
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Televisione
sabato, 29 dicembre 2007 | Ore: 00:00

Adusbef e Federconsumatori parlano rincarando la dose, sottolineando che si aspettavano «una diminuzione di un canone che non ha più ragione di esistere a fronte di un servizio pubblico che sembra aver perso la sua missione, di informare e fare cultura a prescindere dal feticcio dell'Auditel e della schiavitù degli ascolti»; e sottolineano che il rincaro «farà incassare circa 33 milioni di euro in più ad un servizio pubblico, per finanziare programmi diseducativi e pacchi, che non aiutano specie le giovani generazioni, alla formazione di una coscienza che non può essere basata sull'effimero e sulle scorciatoie dei facili guadagni». Ora, pur facendo la tara a quel briciolo di demagogia che in Italia non ci facciamo mai mancare, non c'è dubbio che chiedere più soldi per «certa» televisione pubblica, è un azzardo da guasconi che non tengono in minimo conto l'opportunità del momento. È anche vero che in Italia si paga il canone più basso dell'Europa occidentale. Ma è altrettanto oggettivo che la Rai incassa in pubblicità cifre che in altri Paesi europei non osano incassare e non si mettono in condizione di incassare perché non fanno troppi programmi mirati soltanto ad acchiappare audience da vendere agli inserzionisti pubblicitari (come invece fa la nostra tv di Stato).
Ma a proposito di «tassa» odiosa, neanche sul fronte della modernissima e libera pay-tv pari si va meglio. Nell'ultimo giornalino dei programmi di Sky, infatti, si è riusciti a fare quel che - che io ricordi - finora nessuno aveva fatto; far pagare un house organ, una pubblicazione mirante a propagandare i propri prodotti e a fare da servizio a chi è già proprio cliente.

Non mancano dunque, sia chiaro, le alternative. Né la rivista è fatta male, anzi. Però mi sa tanto che questo è un modo indiretto per aumentare il canone mensile degli abbonamenti. A meno che, tra poco, non arrivi anche la notizia dell'aumento pure di quelli. Sky, benemerita per la quantità e qualità offerta, aveva proprio bisogno di quegli 0,90 euro in più al mese? Beh, se si moltiplicano per 4 milioni di abbonati, si capisce che il gioco vale la candela. Anzi che la «furbata» vale la figura inelegante. Ma si sa: business is business. A Sky come in Rai.
Articolo tratto da
"Il Giornale di Brescia"
"Il Giornale di Brescia"