La ricerca del Censis sulla tv generalista in Europa
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-Sat (com.stampa)

Sono altri i problemi con cui devono confrontarsi i canali generalisti. Secondo il 73,1% degli italiani,ancora una volta,il loro principale difetto è la volgarità dei programmi, una quota elevata come tra gli spagnoli (86,8%), ma molto superiore al 60,5% della Gran Bretagna, al 54,7% della Germania e al 54% in Francia.
È un aspetto segnalato in Italia più dal pubblico femminile (74,7%) che da quello maschile (71,4%). È quanto emerge dal 7° Rapporto sulla comunicazione Censis/Ucsi basato su una indagine sull’uso dei media nei principali paesi europei.
Eppure nel nostro paese la televisione generalista rappresenta ancora un punto di riferimento importante, che va oltre le differenze di sesso, età e istruzione degli spettatori. Il 55,3% degli italiani ritiene infatti che non se ne possa fare a meno, soprattutto quando ci si deve fare un’opinione sui problemi della vita (50,7%).
A proposito dei telegiornali messi in onda dai canali televisivi generalisti, la percezione dell’ 82% del pubblico italiano e spagnolo è che i Tg del proprio paese siano troppo legati al potere politico, mentre il dato scende al 69,9% in Francia,e ancor più, al 49,5% in Gran Bretagna e al 40,1% in Germania. Il sensazionalismo è il secondo difetto dei Tg per il 60,6% degli italiani.
La televisione non è più da sola al centro del sistema, in quanto condivide sempre più una funzione di snodo della comunicazione con telefonino e internet, in un uso a tutto campo di almeno 16 diversi mezzi (vari tipi di Tv, di quotidiani, di radio).In Italia cresce particolarmente l’intermedialità ,ovvero l’abitudine a passare rapidamente da un mezzo a un altro, perfino a fare un uso contestuale di più strumenti di comunicazione.
Tutti i principali media accrescono ,fra il 2006 e 2007, il numero di utenti abituali grazie a un forte balzo in avanti dei lettori di almeno tre libri annui con una differenza rispetto allo scorso anno di +13,5% di utenti, di ascoltatori della radio +12,9% , di internauti +9,8%, i lettori di quotidiani almeno tre volte a settimana del +7,2%. Cresce ancora il cellulare, che raggiunge il 79% di utenti abituali(+9,0%), e persino la Tv(+1,3%) attestata sul 91%.
Il risultato di questa piccola rivoluzione è che il cluster di italiani che usufruisce di diete mediatiche sofisticate - audiovisive e digitali raggiunge - il 46% e che scavalchiamo la Spagna. In gran parte lo si deve all’apporto dei giovani ,che contribuiscono allo svecchiamento della domanda di media anche in Italia.
Questi sono alcuni dei principali risultati del 7° Rapporto sulla comunicazione Censis/Ucsi, promosso da H3G, Mediaset, Mondadori, Rai e Telecom Italia, e presentato oggi a Roma presso la Sala delle Colonne di Palazzo Marini da Giuseppe Roma, Direttore Generale del Censis, e Giuseppe De Rita, Presidente del Censis.