Megamedia - Olimpiadi, grandi ascolti anche per gli spot
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Il Sole 24 Ore

Come al solito le squadre sfileranno in ordine alfabetico, dopo il passaggio degli atleti greci, primi per antico diritto, ma in Cina non è in uso l'alfabeto occidentale. Il pubblico mondiale prenderà atto di una diversità che ripristina un ordine, l'alfabeto cinese è ben più antico di quello utilizzato dalle nostre parti.
La Cerimonia d'apertura attira davanti al televisore uomini e donne anche poco interessate allo sport; per Atene 2004 l'ascolto fu di 5,1 milioni; inferiore, a causa dell'ora di messa in onda, fu l'audience per Sydney, due milioni.
Il record spetta all'apertura delle Olimpiadi invernali di Torino, seguite su Rai Due da 10,7 milioni di persone, più donne, 5,8 milioni, che uomini. Fu un'Olimpiade al femminile, quella di Torino, dove la passione perii Curling, portò 4,8 milioni di spettatori a seguire Italia-Finlandia. Da Pechino non ci si aspettano alti ascolti, le gare andranno in onda tra la notte e le 17,30, e i prezzi degli spot sono più bassi di quelli della scorsa Olimpiade; ad esempio, nove spot pianificati durante le gare di Atletica leggera, ad esempio, sono offerti a 103,3mila euro, con un ribasso del 27% rispetto ad Atene. La Rai però confida nelle sintesi serali.
Consuntivo luglio - Scende del 3,7% il consumo di televisione nel raffronto tra questo luglio ed il precedente. La discesa è dovuta alle reti generaliste, perdono il 4,5% dei propri telespettatori. La Rai scende del 12% e Mediaset del 3,2% mentre il totale satellite sale del 20%. L'insieme dei canali satellitari arriva a superare per la prima volta 10% di quota d'ascolto. Tra le reti in testa ancora Rai Uno, con il 19,9%, seguita da Canale 5 al 18,9%; tra i canali multipiattaforma raddoppiano i propri ascolti Rai Sport Più e Sky Tg24
Regno Unito - Nel Regno Unito si annunciano nuove regole per gli spot. L'Autorità inglese sta rivedendo il codice di regolamentazione ed ha stabilito che dal primo settembre si potrà pianificare più pubblicità sui programmi religiosi, sui film e sui documentari. Il nuovo codice, la cui completa entrata in vigore è prevista per il 1° gennaio 2010, prevede la riduzione dei minuti senza pubblicità, nel caso dei film si passerà dagli attuali 45 ai 30 previsti dalla nuova normativa. Alla base ci sarebbe la scelta di incentivare la messa in onda di questo tipo di programmi, l'Ofcom ritiene infatti che film, trasmissioni religiose e documentari siano poco offerti in tv perché meno redditizi pubblicitariamente.
Francesco Siliato
per "Il Sole 24 Ore"
(31/07/08)