Sandro Curzi e l'attore Barreca commentano l'esordio di Agrodolce
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-Sat / Adnkronos
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"Nella fascia 20-23 - dice il consigliere- Raitre ieri ha trasmesso un'esemplare combinazione di quattro proposte oggettivamente identificative di una produzione popolare da servizio pubblico. Si e' cominciato con 'Blob', sempre piu' intelligente e stimolante, oltre che spettacolare (1 milione e duecentomila spettatori). E' seguita la prima puntata di 'Agrodolce', apparsa subito azzeccatissima e di qualita' (1 milione di spettatori). E' stata quindi la volta della soap storica 'Un posto al sole' e della trasmissione di servizio per eccellenza, 'Chi l'ha visto?' (ambedue con piu' di 2 milioni di spettatori)".
"La qualita' di 'Agrodolce', in particolare - sottolinea Curzi - conferma che si puo' lavorare in sinergia istituzionale (in questo caso con la Regione Sicilia) e quindi con l'esito di abbattere i costi di produzione, non solo senza doverne necessariamente registrare l'abbassamento qualitativo, ma anzi esaltandone in termini di capacita' di proposta filmica e mediatica la territorialita' e l'italianita'. E' stata solo la prima puntata, ma mi hanno subito sorpreso il livello e la capacita' di coinvolgimento della storia, popolare ma contenente temi e problemi di grande rilevanza sociale. C'e' veramente da essere grati a chi ha voluto e saputo realizzare, pur circondato da scetticismo e prevenzioni, un prodotto che sicuramente fara' onore e portera' ascolti fidelizzati al servizio pubblico".
Ma Curzi, suggerisce una riflessione sulla collocazione della nuova soap: "Appare forse un po' sprecato spendere una di seguito all'altra, sulla stessa rete, due prodotti, tipologicamente analoghi, che rischiano di confondersi e di danneggiarsi a vicenda. 'Un posto al sole' deve poter continuare a registrare il successo che ottiene ogni sera. 'Agrodolce' dovrebbe poter fare, senza ingombri, il proprio cammino...", conclude il consigliere d'amministrazione.
"Agrodolce' potrebbe essere una chiave di volta per la Sicilia''. Ne e' convinto Luca Barreca (nella foto), che nella fiction interpreta Federico Ruffo d'Altavilla.
''La sfida di Minoli, che ha ideato la serie, e' proprio quella di trovare una via all'industrializzazione nella regione siciliana. 'Agrodolce' potrebbe aprire la strada alla creazione di un polo cinematografico permanente in Sicilia''.
''Sarebbe importante - insiste - non solo per la regione, ma anche per tutta l'Italia perche' l'indotto dell'industria del cinema e' supermiliardario''.
''E' la prima volta - osserva - che si riesce a realizzare una serie che rimarra' radicata nel territorio. Quando si gira in Sicilia si ha sempre una sensazione di rapina: vai, fai e te ne vai. Alla popolazione locale non resta niente se non il ritorno di immagine. In questo caso invece - sottolinea - c'e' stato anche un ritorno economico per la gente siciliana che magari era fuori ed e' tornata per lavorare qui''.
''Agrodolce' - precisa Barreca - ha la struttura di una soap ma per altri versi se ne differenzia. Della soap ha la lunga serialità (puntate quotidiane di 25 minuti) e l'intreccio che ruota intorno alle vicende di 6 famiglie che vivono a Lumera, un nome di fantasia come la Vigata di Camilleri.
Per realizzarla però sono stati investiti molti più soldi, sono stati utilizzati mezzi cinematografici e il 50% delle scene è in esterno (mentre una soap di norma non supera il 20%)''. ''Inoltre - continua - non si girano mai più di 10 scene al giorno per unità (la media è 8), mentre in una soap si arriva di solito a 16-17.
Poi - puntualizza - anche i contenuti sono diversi: non ci sono personaggi tagliati con l'accetta, non c'è il bello, il brutto e il cattivo, sono tutte facce normali. E non gira tutto intorno agli amori, si cerca di inserire anche tematiche sociali come l'antimafia, la dispersione scolastica, il problema dell'occupazione''.
Un ritratto della Sicilia, insomma, in cui Luca Barreca, siciliano doc, si riconosce. ''Le vicende vengono descritte da un punto di vista interno - dice - c'è quello che rimane, quello che ci prova, quello che se ne è andato ma vuole tornare, tutto interpretato con un'ottima dose di veridicità''. Per questo 'Agrodolce', che è realizzato da Rai educational, si pone sulla strada del romanzo popolare cercando ''attraverso un prodotto di consumo popolare di veicolare determinati tipi di contenuto, oltre all'intrattenimento che - dichiara Barreca - naturalmente c'è''.
''Ad esempio - sottolinea - c'è il personaggio di Lena Cutò (interpretato da Claudia Fichera), un'insegnante che cerca di togliere i ragazzi dalle strade. C'è il mio personaggio, che ha un'azienda che produce microchip - racconta - e si pone problemi quali standard di sicurezza, contributi, qualità del lavoro, a differenza del suo socio che pensa solo al denaro''.
''Gli attori - assicura Barreca - sono stati scelti per l'aderenza al ruolo. C'è stato un casting lunghissimo, ci hanno lavorato per due anni e tutti noi, nel nostro intimo, sappiamo che non c'è stata alcuna pressione''. ''E' stata fatta la scelta - spiega - di selezionare attori professionisti ma senza una grossa notorietà proprio per evitare facce da copertina''. ''E' una bella scommessa - sottolinea - e spero che abbia successo, non lo dico per la mia faccia, ma per l'operazione in sé''. ''Io all'inizio non ci credevo - conclude - mi sembrava un sogno poter lavorare in Sicilia''.