
L'esperimento è stato - ripetuto anche nella edizione delle 18.30. "Devo dire la verità: questo è un mio pallino da un po' di tempo", confessa Giorgio Mule, direttore di Studio Aperto, "e volevo già fare cose del genere per l'emergenza spazzatura a Napoli. Ma ero direttore da troppo poco tempo, ho preferito aspettare. Stamattina (ieri mattina, ndr), vedendo quello che stava accadendo a Milano per la neve, sono arrivato in redazione e ho detto subito al povero Tricoli: sai che c'è? Te ne vai a condurre il tg a Porta Venezia. Perché noi dobbiamo raccontare le notizie la dove accadono, non nel caldo dello studio. Questa nevicata è un fatto straordinario. E, nonostante le difficoltà logistiche, siamo riusciti a organizzare tutto in un paio di ore".
Ovvio che ci saranno subito almeno un paio di obiezioni mosse a Mule: chi dirà che parla del tempo per non parlare d'altro; chi insinuerà che del meteo di Milano non frega molto al resto d'Italia: "Parto dall'ultima obiezione: c'è una emergenza su tutto il Nord Italia, da Torino a Genova, Milano. Una fetta importante del paese Sono stati chiusi gli aeroporti del Nord-Ovest e ciò ha impatti rilevanti anche su tutto il resto d'Italia: chi deve partire da Roma o Napoli ha problemi in queste ore".
Sul fronte dei detrattori di quel giornalismo alla "è inverno, fa freddo", Mule ribatte invece che "c'è la neve, ci sono morti, ci sono feriti, ci sono enormi disagi. Ci sono, per esempio, tutte le scuole del Nord-Ovest che chiudono, tranne che a Milano, perché il comune si è impuntato e vuole mostrare tutta la sua efficienza. Ieri sera (martedì sera, ndr) il vicesindaco Riccardo De Corato spiegava a Studio Aperto che a Milano non ci sono problemi. 3eh, non mi sembra proprio, basta girare per le strade. La città è in ginocchio per 30-40 centimetri di neve. Però, a parte i fiocchi, succederà ancora di mandare i conduttori del tg sul campo: bisogna cambiare, mettersi sempre in discussione, uscire dagli schemi, stare in mezzo alle persone. Se capiteranno fatti rilevanti a Roma, a Palermo o da altre. parti, i miei giornalisti saranno sempre pronti a partire". E a montare uno studio aperto, ma aperto veramente.
Claudio Plazzotta
per "Italia Oggi"