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Scheri (Fiction Mediaset) parla delle serie in uscita e dei nuovi progetti

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Fonte: Il Messaggero

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Televisione
  lunedì, 26 gennaio 2009

«Evitare la crisi economica producendo le stesse ore, ma a costi più bassi. Ringiovanire il settore con nuovi linguaggi, testare il gusto del pubblico con film piloti, realizzare sia produzioni interne sia coproduzioni internazionali.   Dimenticare la pellicola e girare in alta definizione».

Questa la strategia di Giancarlo Scheri, direttore della Fiction Mediaset che nella recente stagione ha dimostrato di aver davvero intrapreso nuove strade con prodotti come 4 Padri Single, Amiche mie, Due mamme di troppo. Titoli con un impianto all’avanguardia che non risentono di stereotipi oramai sorpassati.

Pietre miliari che offrono al pubblico quella qualità indispensabile per risalire la china in una tv affollata di programmi ignoranti. Esperimenti che pagano lo scotto dell’innovazione con ascolti dignitosi ma non vertiginosi, comunque consolatori («il pubblico che li ha visti è di istruzione medio alta»). Una controrivoluzione insomma, quella di Scheri, perché se una volta cultura era la parola d’ordine adesso è il contrario. «Già, pensare che va data in pillole, nell’attesa della metabolizzazione», dice Scheri.

Dunque, da 4 Padri Single nascerà una serie, direttore.
«Il risultato del 18,59 di share è stato soddisfacente perché non si trattava di una commedia semplice e con un finale non compiuto. Di conseguenza gireremo la serie. Gabriele Muccino che ha scritto il soggetto e lo ha prodotto ci sta già lavorando con Liz Tuccillo, la sceneggiatrice di Sex & The City».

Anche Due mamme di troppo e Amiche mie avranno un seguito?
«Le due squadre di editor sono già partiti e, tenendo conto della risposta e dei gusti del pubblico, sanno cosa rivedere e migliorare. A noi non resta che attendere».

Gli altri progetti?
«E’ assurdo ammetterlo, ma siamo gli ultimi a usare ancora la pellicola. Così, in alta definizione realizzeremo una commedia gialla, Fratelli detective, con la regia di giulio Manfredonia, e Non smettere di sognare, storia di due Cenerentole di oggi, prodotta dalla nostra struttura: esiste, utilizziamola. Inoltre, presto verrà battuto il primo ciak de I delitti del cuoco, con Bud Spencer, commissario in pensione che apre un ristorante in un’isola del Mediterraneo e si ritroverà a cucinare e a risolvere casi tra i fornelli. Per chi ama la comicità, presto anche Massimo Boldi diventerà protagonista di una fiction in rosa. Infine i Vanzina gireranno una serie dal loro Piper».

Verso cosa sta andando la fiction?
«Noi stiamo tentando di verificare il futuro. Attraverso i numeri uno capiamo l’orientamento del pubblico. Insistiamo meno sui sequel e cerchiamo nuovi linguaggi».

E serie come Distretto di Polizia e Ris?
«Restano. Sono prodotti riusciti a fidelizzare il pubblico e ogni volta sono diversi. Per noi significano un grande punto di riferimento seriale».

In questo momento che cosa c’è in produzione?
«Un feuilletton in costume, Il falco e la colomba, perché la gente ama il genere duelli, passione, cavalli e polvere. Poi, in post produzione, ci sono I segreti dell’isola, tra giallo e mistery, diretto da Ricky Tognazzi; Al di là del lago di Stefano Reali, natura, conflitti esitenziali e riscoperta dei valori. Un giallo di Eros Puglielli, So che ritornerai. Poi I liceali 2, con la new entry di Massimo Poggio. E Doc West, un evento. Non solo perché Terence Hill ritrova una colt, ma si tratta di un western con tutte le carte in regola, girato sul set di Quel treno per Yuma, in Nevada. E in Usa e in Germania uscirà nei cinema contemporaneamente alla messa in onda italiana».

L’onore e il rispetto?
«Andrà in onda in primavera. E lo stesso protagonista, Gabriel Garko, girerà una serie tratta da Io ti assolvo».

Storie action?
«Roul Bova sta girando Intelligence sui Servizi Segreti e e poi c’è Squadra antimafia, entrambe prodotte dalla Tao2».

E il 6 febbraio tornano I Cesaroni.
«Un prodotto apparentemente tradizionale, che ha ringiovanito il genere della commedia familiare».

Micaela Urbano
per "Il Messaggero"
(25/01/09)

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