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La crisi fa bene solo ai telegiornali: boom d'ascolti

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Fonte: Libero

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Televisione
  martedì, 03 febbraio 2009
La crisi economica modifica le abitudini degli italiani anche in fatto di tv. Da uno studio sui dati Auditel del 2008, effettuato dal centro media Omd, emerge infatti che nell'anno appena concluso sono stati i telegiornali ad aver registrato il maggiore incremento negli ascolti, con oltre mezzo milione di ascoltatori in più nel minuto medio, mentre hanno avuto una flessione i quiz, le soap opera e, a sorpresa, perfino i varietà. Piuttosto che distrarsi con i programmi d'evasione, il pubblico televisivo ha dunque dimostrato una forte inclinazione a tenersi al corrente dei fatti, seguendo con grande interesse tutte quelle proposte capaci di aggiornarlo sulle condizioni di salute dell'economia mondiale.
 
Non a caso sono cresciuti praticamente tutti i notiziari, ad esclusione del Tg La7 e di Sky Tg24 che sono rimasti stabili; il Tg1 ha mantenuto anche nel 2008 la sua leadership con 4.884.220 telespettatori di giomo e 6.431.427 la sera, il Tg5 ha avuto una calo nell'edizione serale ma in quella diurna ha guadagnato ben 787.000 spettatori, il Tg2 ha incrementato soprattutto gli ascolti della messa in onda serale, Studio Aperto si è confermato quarto tg nazionale e anche il Tg3 e il Tg4 hanno chiuso l'anno con il segno positivo, con un aumento rispettivamente di 124.226 e 236.894 spettatori.
 
«Quando c'è una crisi è normale che cresca l'interesse dei telespettatori», spiega il direttore del Tg5, Clemente Mimun, «è per questo che noi che facciamo i tg abbiamo il dovere di fornire ai cittadini le maggiori informazioni possibili per affrontare questa situazione, dobbiamo raccontare giorno per giorno quello che accade con uno sguardo rivolto molto più al consumatore che ai massimi sistemi, non ci si può limitare a dare l'indice Mibtel ma bisogna occuparsi di microeconomia».
 
Il boom dell'infondazione si riflette anche nei programmi di approfondimento: "Porta a Porta" è cresciuto di circa 33.500 unità, lo stesso ha fatto "Matrix" attestandosi sulle 1.411.479, "Ballarò" ha conquistato 343.000 spettatori in più e ancora meglio ha fatto "Annozero", che nel corso dell'anno ha fatto registrare un incremento di 737.742 spettatori.
 
Ha invece dell'incredibile il calo dei generi d'evasione, eppure è proprio cosi: i reality sono rimasti stabili e in linea con gli ascolti del 2007, le soap opera, che hanno perso 127.702 spettatori, i quiz (- 326.880 unità, anche se il genere continua ad avere un grande appeal, con 3.420.581 spettatori e il 19,52% di share) e i varietà (- 9.219 unità).
 
Colpa della situazione economica? Non secondo Carlo Conti,
l'unico a non risentire di questi effetti visto che proprio nel 2008 ha riscosso grande successo con "L'eredità": «lo non credo che il calo dipenda dalla crisi», commenta il conduttore, «piuttosto dal fatto che c'è sempre più frazionamento dell'ascolto perché lo scenario è cambiato. Diverso è il discorso dei tg, perché è vero che gli italiani vogliono seguire gli eventi: io sono tra questi, tra le 13.00 e le 14.00 vedo anche tre tg di seguito».
 
Donatella Aragozzini
per "Libero"

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