
Viene da pensare che il "Grande Fratello" abbia come mandato segreto quello di rilanciare la famosa frase "insieme finché morte non vi separi". Non so né m'interessa sapere, delle tante promesse fatte davanti alle telecamere, quali saranno mantenute e quali no. Quel che viene comunque da dire è che questi reality si apparentano con la solitudine maiuscola che i giovani vivono in questi anni di facebook, di webcam e quindi di virtualità.
Se però i reality, cambiando indirizzo, volessero in qualche modo ostacolare la virtualità di cui accennavamo prima, acquisterebbero, armeno agli occhi di chi scrive, un significato diverso e
molto interessante. Anzi, val la pena ribadire che la noiosa ripetitività dei reality potrebbe trovare riscatto dichiarando la linea adesso supposta e diventando perciò antagonisti dei giochi dei ruoli, del nascondersi e del raccontarsi vite che non si avranno mai.Maurizio Costanzo
per "Il Messaggero"
per "Il Messaggero"