News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Ansa

 Su questi temi si sono confrontati oggi a Roma i leader del settore in un convegno organizzato alla Casina Valadier dalla Fondazione Lazio per l'audiovisivo e dal World Economic Forum, in concomitanza con l'apertura della terza edizione del RomaFictionFest. Per Mediaset è intervenuto il Presidente Fedele Confalonieri.
"La pirateria resta un problema determinante: i cosiddetti pirati sono clienti non serviti", è la provocazione lanciata da Riccardo Tozzi, presidente dei produttori cinematografici dell'Anica e di Cattleya, convinto che sia necessario "da una parte organizzare un'offerta legale di qualità e a prezzi ragionevoli, come si è fatto con la musica con i brani scaricati a 0,90 euro, e dall'altra reprimere l'illegalità ".
"I giovani non sono disposti a pagare per i contenuti che utilizzano: perciò nel mondo di Internet le vecchie norme non funzionano più", ha replicato il commissario Ue alla Società dell'informazione e dei media, Viviane Reding, secondo la quale "con una mentalità repressiva non si risolve il problema. Se il settore non diventerà multipiattaforma, consentendo ai giovani di pagare i contenuti a prezzo modico, perderemo la partita".
Bisogna dunque "adattare la regolamentazione al nuovo mondo", ha sottolineato Reding, annunciando che "a settembre saranno messe a punto nuove proposte, molto concrete, su come gestire i nuovi media e le diverse piattaforme a livello industriale e politico, senza imporre misure dall'alto".
Per i produttori, il problema sarà "individuare brand capaci di andare su più piattaforme", ha detto Marco Bassetti, direttore generale del gruppo Endemol. "I nuovi aggregatori, come YouTube, Twitter o MySpace non hanno ancora trovato un modello di business. E' chiaro che in futuro le risorse si indirizzeranno sempre di più verso l'on line, ma questo non cambierà totalmente i nostri modelli. A cambiare sarà soprattutto la frammentazione dell'offerta". Alla fine, comunque, secondo Bassetti, ''vince lo storytelling: chi sa raccontare storie troverà spazio e modelli di business su tutte le piattaforme".
Anche le tv generaliste sono pronte a raccogliere sfide e opportunità offerte dai nuovi media, hanno assicurato i presidenti della Rai Paolo Garimberti e di Mediaset Fedele Confalonieri.
Se Mediaset "punta a rafforzare il suo core business, cioè l'offerta tradizionale, ma anche la sua presenza sul digitale terrestre free e pay e nel mercato dei contenuti", ha ricordato Confalonieri, la Rai scommette sul digitale "per fornire un'offerta differenziata, free, in grado di soddisfare le esigenze dei diversi pubblici, per aumentare la qualità e magari acquisire nuova pubblicità ". Ma soprattutto, ha concluso Garimberti, "serve una 'mental revolution', bisogna cambiare la testa di chi fa la tv".
Alla Rai il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, ha chiesto di essere "meno romanocentrica e piu' policentrica", di dotarsi di una "più forte proiezione internazionale" e di impegnarsi ancora di più sul versante della qualità , "per far sì che la gente capisca per quale motivo va pagato il canone".