News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Digital-Sat (original)
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Televisione
giovedì, 28 gennaio 2010 | Ore: 00:00

«“Il più grande" ha confermato anche ieri sera di avere un pubblico di fedelissimi. Gli ascoltatori sono in crescita e, soprattutto, Facchinetti ha saputo consolidare il pubblico dei suoi telespettatori”. Lo ha dichiarato il Direttore di Rai Due, Massimo Liofredi, che è soddisfatto della risposta del pubblico ai correttivi apportati al programma. “Due milioni di telespettatori sono un buon risultato che lascia sperare in una ulteriore crescita”. “Solo lo share – ha dichiarato ancora il Direttore di Rai Due – è stato leggermente inferiore alle mie aspettative, ma la programmazione televisiva di ieri , in coincidenza con la Giornata della memoria, non poteva lasciare spazi più ampi a "Il più grande”».
E andiamoli a vedere questi ascolti: la puntata di ieri sera ha totalizzato 1.822.000 telespettatori con uno share pari al 7,30%. Nella prima puntata di mercoledì scorso gli spettatori erano stati 1.858.000 e lo share aveva raggiunto la media dell'8,76% complice una chiusura in netto ritardo (di ben 45 minuti) e della presenza di Fiorello proprio sul finale. Ci chiediamo allora: dov'è il miglioramento? Dove l'ulteriore crescita di cui parla il direttore di Raidue?
La puntata vista ieri sera è stata decisamente diversa dalla prima, più legata alla "gara" che al contorno, a quel "cazzeggio", che appariva evidente sin dall'anteprima, ma forse proprio questo carattere troppo serio mal si colloca in quella dimensione pensata dagli autori e che aveva fatto leva nella serata d'esordio sulla figura di Fiorello.

Ribadisco pertanto quello che dicevo tra le righe nello scorso Venerdìtoriale: il programma, a mio avviso, è sbagliato nella sua cornice di rete, quella Raidue di Liofredi che ancora manca di una propria identità, divisa tra i reality della banda Ventura (in cui è inserito anche l'X-Factor di Facchinetti - che stasera riceverà pure un Tapiro d'Oro - nonché la sua Isola che ripartirà di qui a breve) e quei programmi forse addirittura radical-chic come "Il fatto del giorno" o "L'ultima parola".
Un ibrido tra le due nature è invece questo "Il più grande" che, se andava fatto per bene, sarebbe dovuto andare sulla rete ammiraglia con un altro tipo di costrutto, meno urlato, più legato ai personaggi e alla loro immagine, senza per questo rinnegare la multimedialità, che forse avrebbe dovuto essere meglio gestita.
Lo spazio per correggere il tiro c'è ancora e vista la fiducia del direttore appare ormai scontato che il programma porterà a termine le sue quattro puntate previste. Per la gioia dei "fedelissimi" e forse anche dei concorrenti...
Giorgio Scorsone
per "Digital-Sat.it"
per "Digital-Sat.it"