Par condicio, salta la puntata di 'A sua immagine' dedicata a Vittorio Bachelet
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: ASCA
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Televisione
sabato, 13 febbraio 2010 | Ore: 00:00

«Abolita - aggiunge Bachelet, a margine di 'Manifutura' a Pisa - perché conteneva un deputato Pd, cioé me». «Sono stupito e il conduttore del programma che mi ha comunicato la cancellazione lo era più di me - racconta Giovanni Bachelet -. Si trattava di una trasmissione di ricordo di mio padre, in occasione dei trent'anni, che cadevano ieri, 12 febbraio, della sua morte. Non si è naturalmente parlato di politica e del mio partito, e io non sono candidato».
BINDI: "UNA VERGOGNA" - «Ieri, alla presenza del Presidente della Repubblica, è stato ricordato l'impegno civile ed ecclesiale di un servitore leale dello Stato che ha dato la vita per testimoniare i valori più alti della Costituzione. Oggi la Rai cancella la trasmissione 'A sua immagine' dedicata a Vittorio Bachelet nel trentesimo anniversario della sua morte perché non puo' andare in onda la testimonianza del figlio Giovanni, deputato del Pd. Una decisione vergognosa gravissima che offende la dignità di una famiglia e il sacrificio di Bachelet». Ad affermarlo è Rosy Bindi, Pd, vicepresidente della Camera dei deputati aggiungendo che «la puntata era prevista per questo pomeriggio alle 17.00 ma non se ne fara' nulla per rispettare un grottesco regolamento di 'impar condicio', quando non è ancora neppure iniziata la campagna elettorale vera e propria».
In questo modo, prosegue la Bindi, «la Rai abdica ai doveri elementari del servizio pubblico e rinuncia a un momento, piccolo ma significativo, di approfondimento culturale sul protagonista di una importante stagione della storia italiana. Rinuncia a promuovere la memoria di ciò rafforza la nostra democrazia e l'unità più profonda del paese». «Mi auguro - conclude Rosy Bindi - che il presidente e il direttore generale della Rai sappiano trovare il modo reinserire la programmazione della puntata».
LE ALTRE REAZIONI - «E' un sintomo di grave inciviltà e di miseria morale la cancellazione da parte della Rai della trasmissione dedicata a Vittorio Bachelet nel trentesimo del suo assassinio. Se non si riesce a distinguere il ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per difendere la Costituzione repubblicana dalla campagna elettorale, allora chi governa questo paese ha perso il senso della realta' e fa della barbarie il metro delle proprie scelte politiche e culturali». Lo afferma il capogruppo del Pd nella commissione Affari costituzionali di Montecitorio, Gianclaudio Bressa.
«La decisione di abolire la puntata di 'A suo immagine' su Bachelet solo perché presente il figlio Giovanni, deputato Pd, conferma l'assurdità della comunicazione della Rai. Un accanimento fuori tempo e fuori luogo. In un Paese in cui addirittura al Senato si violano gli ordini del giorno sulla tutela dei bambini, si applica la par condicio con l'accetta». Lo afferma il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari Europei. «La Rai - continua Di Giovan Paolo - ha deciso di non ricordare un ''martire laico" come disse il cardinale Martini. Non saremmo stati comunque d'accordo, ma possibile che non ci fosse stato il tempo per una sforbiciata tecnica? Comunque, serve ripensare anche la comunicazione anche del Pd, e sapere chi davvero se ne occupa visto che oggi ci sono tre responsabili».
«E' sconcertante la decisione della Rai di cancellare la puntata di 'A sua immagine' su Vittorio Bachelet per un'applicazione burocratica e ottusa della par condicio. La memoria di un grande servitore dello Stato come Bachelet, che ha testimoniato con coraggio i valori cristiani e ha dato la vita per il nostro Paese, non può essere calpestata in questo modo solo perché il figlio ha la ''colpa' di essere deputato. Chiediamo al Direttore generale e al Presidente della Rai di ripristinare immediatamente la puntata». E' quanto afferma, in una nota, il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa.
«La par condicio ha un senso se non viene ridicolizzata. Cancellare una trasmissione sul martirio di Vittorio Bachelet per rispettare la par condicio è uno sfregio per la credibilità del servizio pubblico. Come quello di cancellare tutti gli approfondimenti politici e giornalistici applicando, anche lì, in modo brutale e scientifico la par condicio. In discussione non c'è la par conidicio, ma la credibilità o la ridicolizzazione del servizio pubblico. E' bene pensarsi prima che la Rai venga travolta dal ridicolo». Lo afferma Giorgio Merlo, Pd, vicepresidente della Commissione parlamentare di vigilanza Rai.