Sorpresa: La7, risanati i conti, raddoppia con La7 D. Digitale, ma non solo. Telecom Italia Media investirebbe sui dieci milioni di euro nel progetto. Oggi parte il nuovo palinsesto. Ne parla
Lillo Tombolini, direttore dell'intero network.
Cosa vuol dire La7 D?
«Innanzitutto vuol dire Donna: programmi per un pubblico femminile, che trasmetta l'energia, l'apertura, la dinamicità femminile. D come Digitale, con attenzione ai giovani e sguardo internazionale. Ma anche Dinamico e Diversità».
Quale sarà quindi l'offerta?
«Non sarà un canale fotocopia, ovvero La7+1. Sul digitale (canale35, prima opzione) avremo delle esclusive, porteremo in Italia lo show di Oprah Winfrey (tra 20 giorni: è al doppiaggio). E Il Dottor Oz, che è un suo spinoff. Questo lunedì si parte con Il milione di Marco Paolini. Al debutto avremo l'anteprima tv di Non pensarci, il film di Zanasi di cui abbiamo co-prodotto anche la serie tv. Ma pensiamo anche ad eventi sportivi. All'inizio avremo molti programmi de La 7, ma in orari differenti. Si vedrà Vicky Cabello al mattino, seguita da 8 e mezzo con Lilli Gruber e l'Infedele di Gad Lerner al pomeriggio. Una bella sfida se si pensa all'offerta tradizionale della tv generalista in quelle fasce».
Puntate molto sul web. Quali sono i vostri obiettivi?
«I terminali non sono più soltanto la tv, che resta comunque al centro della nostra offerta, ma anche il web dove per primi abbiamo lanciato la catch up tv (www.la7.tv) e dove siamo presenti con la7.it, piattaforma sempre più complementare. E poi esiste la tv via internet, la cosiddetta Iptv e CuboVision, il nuovo dispositivo Tv broadcast per accedere al meglio delle web tv, ai canali del digitale terrestre e ai contenuti ondemand e multimediali che oggi offre in Italia serie tv come Lost 24ore dopo la messa in onda americana. In questo scenario La7 non è più semplicemente un canale tv, ma è un "modo di fare tv". Una factory dove si pensano e si producono i contenuti, anche al servizio delle varie piattaforme del gruppo Telecom Italia».
Non c'è rischio di sottrarre pubblico da un canale all'altro?
«Ci rivolgiamo a un target diverso, più giovane. Dai 25 ai 45 anni. Ouindi non ci rubiamo spettatori ma completiamo l'offerta e anzi allarghiamo il nostro pubblico. Ovviamente questo ha un riflesso anche a livello pubblicitario, perché amplia il bacino».
Leandro Palestini
per "La Repubblica"