La morte di Raimondo Vianello, cos lo ricordano amici, colleghi e non solo
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: corriere.it

I VERTICI RAI - Per Paolo Garimberti, presidente della Rai, «scompare uno dei pionieri della televisione italiana, un professionista raffinato, elegante e mai volgare. Un artista, un vero gentiluomo, che ha contribuito a rendere più lieve e gradevole il servizio pubblico fin dai suoi albori negli anni '50». Per Ettore Bernabei, storico direttore generale della Rai negli anni in cui ci lavorava Vianello, «era in sintonia con la gente comune. Ne rappresentava la pazienza, la bontà, il voler dare una mano a tutti. La sua non era solo eleganza e buon gusto».
I SUOI COLLEGHI - Tra i grandi conduttori della tv pubblica c'è anche Pippo Baudo che ha voluto ricordare Vianello come «un uomo eccezionale e un artista eccezionale». «Il nostro era un rapporto di 40 anni - ha detto il presentatore -, mi consideravo uno di famiglia. Aveva sempre una battuta anche quando negli ultimi tempi non stava più bene». Qual è la sua eredità? «Lascia una maniera leggera di interpretare questo mestiere, non ha mai voluto essere divo pur essendo immenso, da lui nessuna prosopopea, nessuna autoesaltazione ma un senso della misura che oggi si è completamente perso». Paolo Bonolis ha invece parlato di «una persona che ha vissuto tanto e che ha dato tanto a chi lo ha seguito, muore con lui un'intera generazione». Sulla stessa linea Fiorello: «Se ne è andato il maestro dell'ironia per antonomasia, il primo che riuscì a portare il sorriso nelle trasmissioni sportive». Rita Dalla Chiesa lo descrive usando quattro parole: «Allegria, semplicità, ironia e tanta gioia di vivere».
IL MONDO DELLO SPORT - «Il mondo del calcio e degli appassionati italiani piangono la scomparsa di Raimondo Vianello» si legge invece nel messaggio di cordoglio del Milan. Anche l'Inter e la Juventus hanno avuto parole di ricordo e di costernazione: «Rimarrà indimenticabile per il mondo dello spettacolo, ma anche per il pubblico, che ha seguito la sua lunga carriera» - si legge sul sito dei neroazzurri. E i bianconeri: «Nella sua lunga carriera si è guadagnato l'affetto di tutti. Vianello ha dato molto anche al mondo del calcio, grazie alla conduzione della trasmissione Pressing, sempre garbata e mai sopra le righe». Con Vianello, a Pressing, ha lavorato Antonella Elia: «Eravamo rimasti in contatto, ricordo un grande uomo». E di lui si ricorda bene il ct della Nazionale, Marcello Lippi, che lo ha avuto come interlocutore ai tempi in cui allenava la Juve: «Era uno dei grandi fuoriclasse italiani, una persona piacevolissima, ci mancherà. Era una figura tra le più positive in assoluto nel mostro mondo italiano».
LA POLITICA - Dal mondo della politica il primo a intervenire è Daniele Capezzone, portavoce del Pdl: «Con Raimondo Vianello se ne va uno dei simboli dell'Italia migliore». Il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, del Pd, dice invece che «con la scomparsa di Vianello perdiamo uno dei personaggi più ironici e carismatici del nostro tempo». Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha inviato a Sandra Mondaini un messaggio di cordoglio per la scomparsa del marito. Walter Veltroni, ex sindaco di Roma: «È come se ciascuno avesse perso una persona amica che per anni ci ha accompagnato nella nostra quotidianità». «Per oltre cinquant'anni il suo umorismo sottile e tagliente ci ha fatto sorridere con leggerezza anche nei momenti più difficili», ha ricordato il presidente del Senato, Renato Schifani.
IL MONDO ECONOMICO - Tra i primi commentare la notizia, in mattinata, è stato il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, che ha definito Vianello «un signore del palcoscenico che ha legato il suo nome a dei momenti indimenticabili della televisione italiana e anche un amante del vero calcio».
UPDATE ore 16.30 by Simone Rossi: Il vicepresidente Mediaset Pier Silvio BerIusconi ha rilasciato oggi alle telecamere di NewsMediaset una dichiarazione che sarà in onda nei tg nel corso della giornata: «Ho ricordi bellissimi di Raimondo, ricordi di una persona con uno spirito unico, un’ironia a cui ci aveva abituati nei suoi programmi e che faceva parte anche della sua vita privata. Ogni volta che l’ho incontrato, da quando ero veramente piccolo fino alle ultime occasioni professionali, ho sempre avuto l’impressione che fosse una persona che illuminava tutto quello che faceva. Raimondo è stato uno dei fondatori della televisione italiana, prima della RAI e poi delle reti Mediaset. La sua capacità più incredibile era quella di entrare in tutti i tipi di programma, fino ad arrivare alle recenti trasmissioni di sport, giornalistiche. Riusciva a essere pungente e allo stesso tempo sempre molto ironico. Quindi parliamo di un pilastro della storia della nostra televisione e dello spettacolo in Italia. Oggi il mio primo pensiero va a Sandra e voglio stringermi a lei fortissimo e dirle: “Sandra ti voglio bene, tutti noi di Mediaset ti vogliamo davvero tanto bene e siamo con te”».