Andrea Vianello: ''Non vado a Rai2. Prima serata su Rai3? Vedremo''
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Ansa / Adnkronos
«Io sono molto orgoglioso di essere a Rai3 e Agorà è un treno che è partito e si fermerà solo a giugno. La prima serata è un impegno gravoso, quotidiano, poi se su Rai3 nascono altri progetti li analizzeremo con il direttore Di Bella e vedremo quello che si può fare».
Andrea Vianello, in occasione della presentazione a Viale Mazzini dei progammi di informazione e approfondimento della fascia mattutina di Rai3 (appunto 'Agora', oltre che 'Brontolo', 'Codice a barre' e 'Le Storie') mette fine una volta per tutte alle indiscrezioni circolate (ciclicamente negli ultimi mesi) che lo volevano in pole nello spazio lasciato vuoto su Rai2 da Annozero di Michele Santoro.
«In un primo momento - confessa Vianello - c'era stata una ipotesi aziendale di spostare Agorà su Rai2 ma ripeto questo è un format nato e cresciuto su questa rete»
Il direttore di Rai3 Antonio Di Bella, ha replicato a sua volta rispondendo alle domande dei cronisti: «Vianello è un ottimo giocatore è ovviamente c'erano altre squadre cui faceva gola, ma da allenatore non ci rinuncio».
I dati di ascolto mettono in evidenza un forte interesse da parte del pubblico ai programmi d'informazione, soprattutto politica, proprio mentre si registra una crescente insofferenza dei cittadini per la classe politica: «Quello che viene visto come un distacco è una disaffezione a un certo tipo di politica, non alla politica -spiega Vianello- è chiaro che le ondate degli scandali rendono più difficile far rinascere questo feeling, che era un pò una delle mission che 'Agora' ha avuto fin dall'inizio: cioè riavvicinare i cittadini alla politica, perchè vedevamo che quest'ultima se ne fregava un pò delle esigenze dei cittadini».
«Gli ascolti sono interessanti in un momento neanche 'caldissimo' dal punto di vista politico -analizza Vianello- si stanno ancora 'scaldando' i motorì per questa campagna elettorale, siamo ancora con le macchine ferme ai box. Questo vuol dire che al di là degli scandali, c'è anche grande desiderio di partecipazione attiva e di ricostruzione di questo Paese. Un Paese informato - conclude il conduttore - può decidere con più intelligenza le proprie sorti, può fustigare una classe politica che non ha ritenuto all'altezza e può dare il suo contributo».