Rai: al lavoro da oggi il nuovo direttore del Tg1, Mario Orfeo
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Agi
E’ al lavoro da oggi a Saxa Rubra il nuovo direttore del Tg1, Mario Orfeo.
Chiamato una decina di giorni fa dal Cda Rai all’importante incarico - sia pur con un voto che ha spaccato lo stesso Cda, 5 favorevoli e 4 contrari -, Orfeo ha lasciato la direzione del Messaggero e preso il timone della testata ammiraglia del servizio pubblico televisivo, subentrando ad Alberto Maccari, in carica dal gennaio scorso con un contratto a termione con scadenza fine dicembre 2012 e pero’ con possibilita’ di rescissione anticipata e senza penali per l’azienda di viale Mazzini. Il nuovo direttore ha gia’ firmato l’edizione delle 13,30 del Tg1 di oggi.
Per Orfeo, il cui nome era inserito - stando a indiscrezioni - in una terna che comprendeva anche Marcelo Sorgi e l’interna al Tg1 Monica Maggioni - e’ un ritorno tra le mura Rai. Qualche anno fa ha infatti diretto il Tg2, registrando risultati di ascolti e fidelizzazione che erano stati giudicati positivamente dall’allora vertice aziendale, per poi tornare nuovamente alla guida di una testata del Gruppo editoriale Caltagirone. E adesso c’e’ una sorta di viaggio di ritorno a viale Mazzini, ovvero a Saxa Rubra, macchina e motore dell’informazione Rai. Non c’e’ stato ancora un incontro formale tra Orfeo e il cdr della testata, ma dovrebbe tenersi nel giro di pochissimi giorni per un primo e gia’ approfondito esame delle questioni sul tavolo.
Un argomento che invece sta cuore dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, e’ quello relativo al tipo di contratto che lega Orfeo alla Rai: si parla di contratto di lavoro a tempo indeterminato. Il sindacato si dice contrario e parla di “un grave errore inaccettabile”, chiedendo all’azienda e allo stesso Orfeo - “la cui professionalita’ non ha certo bisogno di questo tipo di tutele” - di ripensarci. Considerando anche - dice l’Usigrai - che in un periodo di crisi economica “ci vuole coerenza: non si puo’ parlare di tagli e poi ricorrere a risorse esterne, per di piu’ a tempo indeterminato”.