Elezioni 2013, su confronti in tv è scontro Berlusconi - Bersani
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Ansa
Il possibile, ma sempre più lontano, confronto tv continua a scaldare gli animi. Pier Luigi Bersani si dice pronto solo a una sfida tra tutti i candidati premier, Silvio Berlusconi vuole invece il faccia a faccia con il suo avversario. Le posizioni restano distanti. Anzi, i distinguo arrivano anche sull'evento che chiuderà la campagna elettorale il 22 febbraio, con tre conferenze stampa dei capi coalizione distinte, ma accorpate in un unico format.
Sarà Rai2 ad ospitarlo, come per gli interventi dei capi lista in onda nelle ultime due settimane prima del voto. «Ritengo che i contendenti abbiano un loro diritto e quindi ho sempre detto o tutti o nessuno - afferma Bersani -. Le tre conferenze stampa se vanno bene agli altri sono ok anche per me, ma alla prima obiezione degli altri il Pd non ci sta: siamo democratici e non saprei come rispondere».
Il Cavaliere la vede in modo diametralmente opposto e lo fa capire parlando del confronto a sei. «Sarebbe solo un teatrino - afferma -. Si dovrebbe fare un dibattito tra i primi due e poi tra il terzo e quarto».
«Il confronto si fa tra tutti i contendenti alla premiership. Berlusconi lo è?», replica il portavoce di Bersani, Stefano Di Traglia.
Sulle conferenze stampa finali le obiezioni, in realtà, già ci sono. Già ieri, in Commissione di Vigilanza, Lega Nord, Radicali e Idv avevano votato contro le modifiche al regolamento sulla par condicio, con le quali è stato deciso il calendario. Per Antonio Di Pietro «il confronto a tre finale è l'ultima porcata», ma a protestare c'è anche Antonio Ingroia, che domani sarà davanti alla sede della bicamerale con Rivoluzione Civile per denunciare la scelta di «privilegiare la presenza in tv di Bersani, Monti e Berlusconi». Oltre ad annunciare ricorso, l'ex pm chiede poi al Capo dello Stato «un immediato intervento per ripristinare il corretto svolgimento della campagna elettorale».
Sul rispetto della par condicio vigila l'Agcom, che oggi ha deciso di non comminare sanzioni alle testate televisive, dopo quelle della scorsa settimana nei confronti di Tg4, Studio Aperto e TgLa7. Il Consiglio dell'Autorità ha emanato solo un nuovo ordine di riequilibrio nei confronti di Studio Aperto, con il voto contrario di Maurizio Decina, che avrebbe voluto una sanzione per il tg di Italia1 e per il Tg4 per «lo squilibrio in favore del Pdl che dura ormai da cinque settimane». Del confronto tv si è parlato anche nel cda Rai, che si è svolto eccezionalmente a Milano.
Il consigliere Benedetta Tobagi ha proposto di andare avanti con una sfida aperta a tutti i candidati premier anche in assenza di Berlusconi, ma l'ipotesi non avrebbe trovato grande seguito in consiglio. Il cda ha quindi approvato all'unanimità il piano editoriale del direttore di Rainews Monica Maggioni, conferendole anche l'interim per Televideo che sarà accorpato con l'all news.
Via libera anche ai vicedirettori della rete, mentre è stata rinviata la nomina di Antonio Bagnardi alla guida della scuola di giornalismo di Perugia per approfondimenti sull'impegno della Rai nella struttura. Sono stati, infine, ascoltati i vertici della Sipra che hanno evidenziato una situazione di perdurante difficoltà, seppur meno accentuata rispetto alla concorrenza. Per gennaio-febbraio 2013 è stata ipotizzata, in attesa di conoscere i risultati di Sanremo, una riduzione del 23% della raccolta rispetto all'anno passato.