«Un viaggio attraverso le generazioni a ruoli ribaltati, in cui i giovanissimi, tra i 10 e i 18 anni, che si affacciano alla vita adulta, faranno da coach a personaggi noti che si sono già affermati. Un racconto di cuore e di pancia perchè dalle nuove generazioni possiamo apprendere più di quanto crediamo: sono loro il nostro domani».
Milly Carlucci è pronta a tornare in pista su Rai1, con la forza e l'entusiasmo che ne hanno fatta tra i personaggi più amati dal pubblico televisivo, per condurre 'Altrimenti ci arrabbiamo', il nuovissimo talent show in cui per la prima volta ad avere il comando della situazione saranno proprio precoci talenti in discipline che vanno dalla musica alle arti marziali, dall'hip hop alla break dance, dalla danza ritmica al canto ma non solo.
In una conversazione con l'ANSA Milly racconta lo spirito di questa avventura che la vedrà, con i suoi baby insegnanti, ancora una volta alla sfida del sabato sera a partire dal 6 (o dal 13) aprile contro l'inossidabile Maria de Filippi e gli allievi della nuova stagione di Amici, attesa sempre nel mese di aprile.
«È un modo - insiste la generalessa dell'ammiraglia Rai - per dimostrare che esiste un'Italia bella, meritocratica, pulita, che crede ancora nei sogni. Siamo stati tutti a nostro tempo figli, fratelli, nipoti. I ragazzi spesso soffrono nel sentirsi imporre continuamente lezioni. Sono intolleranti ai diktat e allora ecco un modo inusuale per consentire loro di dimostrare le loro capacità, ma dall'altra parte loro stessi potranno rendersi conto che insegnare, 'comandare', ha un rovescio della medaglia, ci vuole metodo e sacrificio».
Lo show è basato sul format inglese 'Born to shine', andato in onda sulla rete Itv nell'estate 2011 e acquistato dalla Magnolia, ma riveduto e riadattato per il pubblico italiano. 'Altrimenti ci arrabbiamo', ci tiene a dire Carlucci, «non ha nulla a che vedere con Ballando con le stelle», (che dopo una stagione di riposo tornerà dal prossimo autunno sempre su Rai1).
Il meccanismo è semplice: ci sono 10 coppie formate ognuna da una celebrità e dal suo insegnante. In una sorta di ribaltamento dei ruoli, sarà un ragazzo a insegnare a un adulto i segreti e la tecnica della sua particolare attività, dello spettacolo ma anche dello sport. Al termine della settimana di lezione, i vip dovranno dimostrare quanto hanno imparato, sfidandosi (i ragazzi non saranno mai in gara, solo le celebrity) in una sfida sottoposta al giudizio di un'immancabile giuria (due uomini e una donna) che decreterà la performance migliore. Per tutta la settimana i vip si sottoporranno a durissimi allenamenti sotto l'occhio inflessibile dei loro baby insegnanti. Il vincitore però sarà il ragazzo allenatore: in palio non premi in gettoni d'oro, ma la possibiltà di realizzare un sogno.
«Ad esempio - rivela Carlucci - abbiamo una sedicenne bravissima nelle arti marziali del Wushu che ha espresso il desiderio, in caso di vittoria, di poter fare uno stage in Cina nella scuola tempio di questa disciplina. Lo stesso vale per un altro giovane che è appassionato di break dance: vorrebbe fere un corso in una scuola internazionale, possibilmente negli Stati Uniti».
Ancora top secret i nomi delle celebrità che si sottoporranno alle sfide: «Il programma lo stiamo mettendo in piedi in questi giorni, e i finchè non abbiamo i contratti firmati non possiamo rivelarli. Lo studio è allestito all'Auditorium Rai del Foro italico, ma la scenografia ce la devono ancora consegnare», dice la conduttrice. In ogni puntata (quattro in tutto) sono previsti, oltre ai vip in gara, altri ospiti.
Intanto a marzo Milly Carlucci approderà su Sky Uno un programma da lei firmato solo come autrice, 'Il re del ballo'. «Ma non ho tradito la Rai - precisa :- non andrò in video attenzione, sono solo capo autore. I protagonisti sono Bobo Vieri e Marco Del Vecchio (già concorrenti di Ballando). Si tratta di un programma itinerante alla scoperta dei balli e delle tradizioni in varie parti del mondo: siamo stati a Santo Domingo, Cuba, Vienna, poi in Spagna e Argentina. È una sorta di docu-reality: è stata un'esperienza tra le più incredibili e faticose della mia carriera».