Rai, dopo il Piano Industriale in Cda all'esame taglio dei direttori
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Ansa
Entra nel vivo dalla prossima settimana la discussione sul piano industriale 2013-2015 della Rai. Dopo l'approvazione dell'impianto generale martedì scorso all'unanimità, a partire da giovedì il cda scenderà nel dettaglio dei 12 'cantieri' previsti e metterà mano all'organizzazione dell'azienda.
Il via libera al progetto del dg Luigi Gubitosi, che prevede la riduzione da 43 a 28 dei direttori che riportano direttamente al direttore generale, è stato rinviato alle prossime sedute e c'è chi, tra i consiglieri, ritiene quello il capitolo più scottante. Da definire anche la divisione in aree, una editoriale, una tecnica e una finanziaria, che supererà la divisione orizzontale, decisa dal precedente direttore generale Lorenza Lei. Nei prossimi cda verranno analizzate, due o tre alla volta, le varie aree di intervento: pubblicità, ricavi commerciali, ottimizzazione palinsesto, sviluppo all news, rilancio radio, sviluppo web, modello e assetto produttivo, digitalizzazione, revisione processi, risorse umane, assetto immobiliare, efficacia ed efficienza acquisti. La pratica dovrebbe essere chiusa entro un mese.
Giovedì prossimo è attesa anche l'approvazione del bilancio 2012 che si chiuderà con i 200 milioni di perdite già annunciati, alle quali saranno da aggiungere i 53 milioni messi da parte per il programma di prepensionamenti avviato dal dg, che al momento ha raccolto 400 adesioni contro un obiettivo di 600 uscite. Il piano punta a raggiungere il pareggio di bilancio già dall'anno prossimo, quando si presume che dalla pubblicità arrivino segnali di ripresa.
La raccolta nei primi mesi dell'anno, nonostante le nuove politiche di ribasso dei prezzi della concessionaria Sipra, continua a preoccupare, facendo segnare ribassi superiori al 15% rispetto all'anno passato. Solo nel 2015 il piano ipotizza un ritorno agli utili, anche grazie al progetto di riduzione dei costi, a partire da quelli esterni. L'idea di fondo è garantire un maggior coinvolgimento dei quattro centri di produzione della tv pubblica nella realizzazione di fiction, programmi e film, anche in collaborazione con le case di produzione. Quanto ai costi del personale, si prevedono costanti nei primi due anni di piano e in lieve incremento nel 2015. Sul fronte degli investimenti si punta in particolare a modernizzare gli impianti, con l'obiettivo di digitalizzare la produzione entro il 2015.
Non c'è solo il piano tra i prossimi scogli che si troverà ad affrontare l'azienda pubblica. A generare tensione tra lavoratori e management ci sono le indagini di magistratura e Corte dei Conti sui presunti stipendi gonfiati dei giornalisti e sulle spese per ospiti, conduttori e fornitori. In una situazione politica incerta, poi, il dg potrebbe dover mettere mano all'assetto di vertice dell'azienda. Tra i prepensionati figura infatti uno dei due vicedirettori generali, Gianfranco Comanducci, che ha deleghe importanti come quelle agli affari immobiliari e agli approvvigionamenti.