«Prevediamo un calo degli ascolti delle generaliste e quindi anche della Rai. Sappiamo che e' un fenomeno irreversibile e dobbiamo riuscire ad essere presenti su tutti i target e su tutti i mezzi con una maggiore diversificazione dell'offerta e un aumento della qualita'». Lo ha detto il vicedirettore generale della Rai, Antonio Marano, parlando dei nuovi scenari della tv e dell'arrivo di Netflix ad ottobre in Italia, nel corso del convegno «Il futuro della tv: scenari» al Prix Italia, al quale era presente anche il direttore di 'Video Age' Dom Serafini.
«A oggi - ha proseguito - non c'e' stato alcun attacco frontale alle reti generaliste, perche' gli ascolti sostanzialmente tengono, ma siamo comunque a 300 canali e la tematizzazione cambia lo share». «La caratteristica del servizio pubblico e' che deve essere universale - ha detto ancora -. Il nostro limite e' che i nativi digitali si muovono su mezzi e contenuti diversi dai nostri. Ma lo spazio c'e', come dimostra Rai2 che ha abbassato di oltre due anni l'eta' media degli spettatori. Non possiamo essere concorrenti del modello pay, ma dobbiamo imparare da quella competizione, puntando sui canali tematici». Quanto alla fiction, il vicedirettore Rai ha spiegato che la tv pubblica produce «format non internazionali con linguaggi vecchi, non contemporanei. Il contratto di servizio impone vincoli di investimento con produttori italiani, invece di offrirci di più per favorire le coproduzioni».
Quanto al passaggio di Rai4 al tasto 104 del bouquet di Sky, Marano, pur specificando di non aver preso parte alla trattativa, ha spiegato che «e' un'operazione a parametro zero». «Agcom - ha sottolineato - ha riconosciuto alla Rai il diritto di essere retribuita per i canali presenti sulle altre piattaforme e con Sky, gia' dal passato cda, c'e' una trattativa in corso».