La città di Napoli, per il terzo anno consecutivo, ha ospitato la presentazione dei palinsesti RAI, trasformandosi in epicentro delle ambizioni e delle sfide future del servizio pubblico. Tra annunci di nuove produzioni internazionali, un piano industriale ambizioso e richiami al ruolo sociale dell'emittente, la RAI si proietta verso il futuro come una "digital media company", senza dimenticare le sue radici e il suo profondo legame con il territorio nazionale. La presentazione di Napoli ha confermato una RAI in movimento, determinata a guidare l'evoluzione del consumo mediatico attraverso l'innovazione tecnologica e una strategia "nativamente multipiattaforma", puntando sulla "Total Audience" (che include ascolti tradizionali e digitali). Con una crescita continua di RaiPlay e nuovi progetti audaci, la RAI si prepara a scrivere il prossimo capitolo della sua lunga storia, continuando a essere il narratore privilegiato dell'Italia e degli italiani.
Il Centro di Produzione di Napoli
Simbolo di Trasformazione e Cuore del Mezzogiorno
L'evento si è tenuto nel prestigioso Auditorium RAI di Napoli, una struttura storica costruita tra il 1958 e il 1963, che ospita il più grande organo d'Europa, un "simbolo importante del passato, del futuro di questa città, ma soprattutto di questo centro di produzione". Il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha enfaticamente definito la RAI "la voce del territorio", un "grande motore di cultura, di educazione, di economia", sottolineando il "rapporto sentimentale" che lega i napoletani al centro di produzione locale.
La Regione Campania si conferma partner cruciale, distinguendosi come la regione italiana con i maggiori investimenti in cultura e produzioni audiovisive (40 milioni di euro dal 2020 al 2025) e cinematografiche (9,5 milioni nel biennio 2024-2025). Per il centro RAI di Napoli, la Regione cofinanzia la ristrutturazione con 16 milioni di euro, un intervento che fa parte di un più ampio "piano di restauro e riqualificazione" mirato a renderlo una struttura all'avanguardia. Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha colto l'occasione per lanciare un accorato appello alla RAI, individuando tre sfide cruciali: ricollegare la politica alla vita reale e alle sofferenze sociali, contrastando la sua "totale astrazione autoreferenziale", gestire l'impatto dei social media, che hanno generato "iperdemocrazia, fake news" e una "invasione di notizie che tolgono il tempo per la riflessione", con particolare preoccupazione per le giovani generazioni. Combattere la "tendenza a imporre un'unica immagine della realtà e un unico pensiero", promuovendo il diritto uguale per tutti e un "sussulto di civiltà" in un mondo che "sta precipitando verso lo stato di natura". De Luca ha citato i 200 giornalisti uccisi in "un'area del mondo" come monito sulla necessità di un'informazione libera.
La "Metamorfosi" della RAI
Un Piano Industriale di Rottura
L'Amministratore Delegato Giampaolo Rossi ha delineato la "metamorfosi" della RAI, definendola una trasformazione in una "moderna digital media company" basata su un "piano industriale di rottura rispetto al passato". I pilastri di questo piano includono la riconquista degli spazi di lavoro e creazione attraverso investimenti nel "piano immobiliare" (circa 500 milioni di euro in 8 anni), con ristrutturazioni attese da decenni per sedi chiave come Viale Mazzini a Roma, la creazione di un nuovo centro di produzione a Milano (destinato a essere tra i più avanzati d'Europa), l'Hub tecnologico di Torino (Centro Piero Angela) per la digitalizzazione, e la già menzionata riqualificazione del centro di Napoli; ingenti investimenti in nuove tecnologie produttive e distributive, essenziali per ripensare il modo di lavorare e garantire un servizio pubblico rilevante su tutte le piattaforme; Il raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario. La RAI ha chiuso il 2024 con risultati positivi, registrando ricavi in aumento di circa 115 milioni di euro rispetto al 2023, trainati dagli introiti pubblicitari e dal lavoro di Rai Pubblicità, con un risultato netto consolidato in pareggio e un indebitamento migliorato di circa 55 milioni di euro; La valorizzazione del capitale umano. La RAI ha dato priorità al rinnovo del CCNL per oltre 9600 dipendenti e ha siglato un accordo con i sindacati dei giornalisti (Usigrai e Unirai) per l'assunzione di 127 professionisti entro il 2027, un "chiaro segnale in controtendenza rispetto alla crisi che attraversa oggi l'industria dell'editoria". Questo accordo, ha sottolineato Rossi, è stato approvato dal 75% dei giornalisti RAI in un referendum.
Il Primato nell'Informazione
e il Valore Irrinunciabile della TGR
La RAI si afferma come il "broadcaster pubblico europeo con l'offerta informativa più ampia", con circa 10.000 ore annue di programmazione giornalistica e di approfondimento, pari a 13 ore giornaliere. Questo dato supera nettamente le 2,3 ore della BBC e le 3,4 ore di France Télévisions. L'Amministratore Delegato ha categoricamente smentito voci di disinvestimento sull'informazione, citando un aumento dell'8,2% delle ore di programmi di approfondimento dal 2023. Un "valore unico e irrinunciabile" per la RAI è la sua Testata Giornalistica Regionale (TGR), definita la "spina dorsale dell'informazione pubblica nei territori". Con una rete capillare di 21 redazioni regionali e oltre 230 inchieste realizzate negli ultimi 5 anni, la TGR è un'eccellenza nazionale che garantisce un'informazione completa e radicata. La RAI è riconosciuta come la "prima fonte di informazione degli italiani nei momenti di crisi".
Innovazione Editoriale e
Grandi Produzioni nei Nuovi Palinsesti
Le strategie editoriali della RAI puntano a un'"ottimizzazione dell'offerta" per "valorizzare sempre più e meglio la qualità del prodotto", rafforzando l'identità dei canali generalisti e privilegiando formati più lunghi per una maggiore fidelizzazione. La RAI ha registrato grandi successi negli ascolti nel 2024 e inizio 2025, con Rai 1 che ha raggiunto i migliori ascolti degli ultimi 20 anni in prime time e degli ultimi 15 anni sull'intera giornata. Il successo digitale è trainato da RaiPlay, l'ecosistema digitale di RAI, che conta 23 milioni di account (oltre la metà della digital audience italiana) e un catalogo che "vanta il doppio dei titoli rispetto a quello della BBC". RaiPlay registra una crescita significativa, con il 40% degli iscritti sotto i 35 anni e un aumento del 50% negli over 65 negli ultimi 5 anni. Tra le novità e i ritorni più attesi per i palinsesti futuri: lo "straordinario evento televisivo" "Roberto Benigni racconta Pietro" su Rai 1, previsto per il 10 dicembre 2025, in occasione della chiusura del Giubileo 2025. L'artista, di cui si è "voluto fortemente il ritorno in RAI", interpreterà la figura di San Pietro dal cuore del Vaticano. Per celebrare i 30 anni della longeva soap opera "Un Posto al Sole", è stata annunciata la partecipazione speciale dell'attrice americana Whoopi Goldberg, che interpreterà un ruolo in una "linea Mystery" con un "incontro anche sentimentale" con uno dei protagonisti. L'attore Kevin Spacey sarà il volto di "MiniMarket", un nuovo prodotto digitale che sarà pubblicato su RaiPlay nell'autunno 2025 e che avrà anche una componente transmediale Il Festival di Sanremo, nonostante le questioni del bando in corso, la RAI ha ribadito che "farà il festival se non dovesse essere Sanremo", sottolineando la sua "capacità produttiva unica". Confermate anche le conduzioni di Mara Venier e Gabriele Corsi per "Domenica In". Si valuta la riprogrammazione di "Ore 14" in prima serata per il 2026 e il possibile ritorno di Chiambretti per l'autunno 2025.
Rai Pubblicità: Il "Social Vero del Paese"
e Leve di Crescita
Luca Poggi, Amministratore Delegato di Rai Pubblicità, ha descritto l'azienda, che nel 2026 festeggerà i suoi 100 anni (nata nel 1926 come Sipra), come "il social vero del paese", in grado di "aggregare il paese in contemporanea con tantissimi contatti con grandissimi contenuti". Il suo ruolo è cruciale nel sistema economico italiano. Il successo di Rai Pubblicità si basa su tre parole chiave: Copertura, Attenzione e Relazione. Copertura: La RAI raggiunge 28 milioni di contatti al giorno (TV+digital) con una copertura mensile del 95% della popolazione italiana, superando la BBC nel suo mercato. Nel periodo settembre 2024 - maggio 2025, 148 dei primi 150 break pubblicitari della TV italiana per ascolto medio appartenevano a Rai 1, con una media di 8.700.000 ascoltatori per break. La copertura di RAI (TV+digital) è del 68%, mentre i 5 maggiori OTT messi insieme raggiungono il 18%. Attenzione: Grazie a limiti legislativi, la RAI ha il 70% di secondi in meno di break rispetto ai competitor (massimo 4 minuti/ora contro 12 minuti/ora), aumentando il ricordo pubblicitario. Prodotti come il "Golden Minute" (break da 60 secondi) garantiscono un elevato livello di attenzione. Relazione: Basata sulla "grande qualità e quantità di contenuti" offerti dalla RAI, inclusi i 300 contenuti originali su RaiPlay. La RAI produce il 71% della fiction italiana. Nel primo semestre del 2025, Rai Pubblicità ha registrato una crescita positiva, trainata in particolare dal settore digitale e dalla Connected TV, che attraggono nuovi inserzionisti. La crescita del digitale è stata significativa, con l'ascolto incrementale digitale che vale il 41% sull'ascolto totale della televisione lineare nei primi mesi del 2025.
Sfide e Riflessioni sul Futuro
La RAI non si sottrae alle polemiche e alle sfide. L'accordo per i giornalisti precari, pur ampiamente votato dagli stessi (75%), ha suscitato proteste, ma l'azienda lo difende come un "segnale straordinario" in un settore in crisi. Analogamente, le accuse sull'operato della TGR, considerata da alcuni condizionata dalla politica e dalla mafia, sono state fermamente respinte dalla direzione, che ne ribadisce il valore "primario" e la sua capacità di condurre inchieste. Per quanto riguarda i tagli ai programmi come "Report" e "Presa Diretta", la RAI ha chiarito che i palinsesti sono frutto di un "lavoro collegiale molto articolato, molto complesso", influenzato da linee guida di ottimizzazione e da un decreto governativo che ha imposto una "riduzione economica". Ad oggi, non sono previsti tagli alle puntate di "Report" fino a maggio 2026. La tardività dell'inizio del prime time è una problematica riconosciuta, ma la RAI sottolinea che l'attuale access prime time è performante e che un cambiamento richiederebbe un "accordo comune con gli altri competitor". La questione dell'"inerzia della politica" nei confronti della RAI è stata sollevata, con la nota assenza di un Presidente da 12 mesi e la discussione sulle riforme bloccate. L'AD Rossi ha spiegato che la situazione deriva da una legge del 2015/2016 e da un meccanismo di nomina del Presidente che richiede una maggioranza qualificata in Commissione Vigilanza, attualmente bloccata.
La Visione della RAI di Domani:
Un "Racconto Infinito" dell'Italia
La RAI si descrive come un "racconto infinito che genera immaginari, mondi e orizzonti", capace di "narrare il nostro tempo, anticipare i cambiamenti, inclusiva e accessibile, interpreta le trasformazioni sociali e culturali". L'AD Rossi ha ribadito l'importanza della pluralità dei racconti per l'immaginario nazionale, affermando che "un paese si racconta nelle sue molteplici forme e aspetti" e che la RAI è un "fiore all'occhiello dell'Italia in Europa". L'azienda ha espresso profonda gratitudine per il suo capitale umano, fatto di "migliaia di professionisti di altissima qualità" che lavorano con dedizione e senso del servizio. La leadership ha invitato a "rispettare il lavoro delle persone" all'interno dell'azienda, che, al di là delle critiche legittime, rappresenta un "patrimonio di tutti".