Adiconsum ha preso atto, con incredulità e sorpresa, che il testo relativo il nuovo Contratto di Servizio tra Rai e lo Stato presentato alla Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai non è più il testo distribuito in precedenza e pubblicato sui siti del Governo sino a una settimana fa e ora non più disponibile alla cittadinanza.
Vedere il buon risultato dell¹innovativa metodologia di lavoro svolta dal Ministro Gentiloni in collaborazione con tutti i settori della società civile, azzerato da quello che è un vero e proprio blitz degli interessi di lobby, vede crollare quel castello di fiducia e credibilità che il ministro era riuscito a construire. Evidentemente le pressioni dei pochi si sono rivelate più forti delle esigenze dei molti, e delle sue stesse convinzioni.
Il nuovo testo, è notevolmente peggiorativo per l'utenza, sia rispetto alle garanzie sulla qualità del servizio, sia sul fronte delle innovazioni previste.
L'analisi dei due testi evidenzia le interferenze che hanno ridimensionato gli impegni relativi al servizio universale, al sociale, ai minori, all'handicap.
In particolare:
1. Satellite
È noto che una parte del Paese ha nel satellite l'unico modo per ricevere i programmi Rai. La criptazione di alcune trasmissioni, specie in prima serata, spesso però vanifica questa scelta tecnologica a meno che non ci si abboni a Sky. La prima stesura, correttamente, obbligava la Rai a trasmettere in chiaro tutte le trasmissioni trasmesse dalle reti generaliste (Raiuno, Raidue, Raitre): "La RAI assicura gli utenti (...) l'accesso all'intera programmazione RAI (...) in forma non codificata. Nel nuovo testo diventa "La Rai si impegna a verificare ....". Di fatto la garanzia è sparita. Per i prossimi tre anni quindi, il servizio universale sul satellite sarà assicurato da Sky. Murdock ringrazia.
2. Handicap
Nel precedente testo vi erano precisi vincoli per garantire con puntualità monitorabile le trasmissioni rivolte a queste fasce di utenti, sia sulle reti generaliste, sia sul web. Sul nuovo testo tutto si annacqua o sparisce: "La Rai si impegna a trasmettere ogni giorno una edizione del Tg condotta nella lingua dei segni" viene posticipata di 18 mesi (su un contratto triennale) e scompare la dicitura "ogni giorno" e limitare l'offerta alle reti "terrestri". Le offerte specifiche per i disabili vedono passare l'incremento del volume dal 20% al 10%. I programmi di audiodescrizione (programmi radio per non vedenti) vengono relagati alle onde medie.
Soprattutto, sparisce l'obbligo di "adattare il proprio portale internet ai parametri di accessibilità indicati dalla legge 9 gennaio 2004, n. 4 e successive integrazioni".
3. Qualità
Il comitato di controllo sulla qualità dei programmi attuati dalla Rai, vede passare la rappresentanza della stessa Rai dal 40% (3 su 7) al 50% (3 su 6). Di fatto è la Rai che controlla se stessa.
4. Offerta multimediale e Rete
Le significative innovazioni sull'offerta multimediale vengono semplicemente dissolte:
a. sparisce il vincolo a produrre contenuti specifici per la rete, divenuti "personalizzati";
b. sparisce "l'impegno a rispettare i criteri di accessibilità ed usabilità, secondo i criteri coerenti con quanto specificato dal consorzio W3C", l'unico vero standard internazionale riconosciuto il cui logo fa bella mostra proprio sul sito del Governo;
c. sparisce "rendere disponibile sui siti Rai "tutti" i contenuti radiotelevisivi trasmessi nell'ambito dell'offerta radiotelevisiva", "ridotti a una "adeguata selezione";
d. sparisce l'obbligo della messa in rete "non appena terminata la trasmissione di tali contenuti", annacquata in un generico "successivamente²;
e. eliminato l'offrire all'utenza "nell'ambito della licenza Creative Commons", la possibilità di scaricare tutti i contenuti prodotti dalla Rai, cosa che avrebbe portato l¹azienda a seguire le orme della BBC, e viene introdotto "l'uso delle più opportune tecnologie al fine di evitare indebiti utilizzi da parte degli utenti". Di fatto: il Drm;
f. sostituito "sviluppare interfacce tecnologiche per la diffusione dei contenuti del portale RAI" con "analizzare lo sviluppo di interfacce..." ed è stato abolito qualsiasi riferimento ai supporti diversi dal pc come Pda, telefonini, consolle, etc.;
g. eliminato il comma che prevedeva di "offrire a tutti i siti web, che si impegnino a rispettare l¹integrità dei contenuti e la restrizione dell¹accesso a tali contenuti nell¹ambito del territorio nazionale, la possibilità di distribuire tutti i contenuti presenti sul portale RAI.IT".
L'unico impegno vincolante rimane quello dell'informazione parlamentare. In questo caso la Rai "diffonde", e non "si impegna a diffondere", le trasmissioni della rete parlamentare via internet e via satellite.
5. Radio
a. È nota a tutti la difficoltà nel ricevere i canali radio, disturbati o coperti da radio private. Nella prima stesura vi era l'obbligo di garantire la copertura del segnale. Nella nuova l'impegno viene annullato da un "salvo implicazioni di interferenzialità";
b. Il passaggio al digitale passa da un "si impegna ad accelerare lo sviluppo della diffusione radiofonica in tecnica digitale ad "è tenuta a verificare". Di fatto, nessun obbligo.
6. Offerta televisiva
I vincoli sull'offerta televisiva, prima coinvolgenti tutte le piattaforme analogiche e digitali, dal satellite alla Rete, sono stati ristretti alle sole reti generaliste terrestri.
7. Minori
La tutela dei minori viene garantita solo sulle reti generaliste terrestri, il controllo viene affidato ad un comitato composto in maggioranza da i rappresentanti delle Reti (pubbliche e private), mentre i rappresentanti dei genitori e dell'utenza in generale, sono in forte minoranza. Anche qui, il controllato diventa il controllore di se stesso.
Per Adiconsum il vincolo al pagamento del canone è rigidamente subordinato:
- alla trasmissione in chiaro, per tutti i programmi di tutte le reti Rai, su tutte le piattaforme tecnologiche, così come servizio universale;
- alla garanzia che i contenuti prodotti della Rai siano trasmessi, senza alcuna criptazione, su qualunque piattaforma tecnologica