Dopo la campagna 'Spegni la tv delle volgarità', Claudio Lippi ci riprova: firma una lettera aperta-decalogo contro il trash e mette attorno a un tavolo in Campidoglio volti tv, associazioni e istituzioni. Ma se il presidente della Vigilanza Rai, Mario Landolfi, rilancia l'idea di un bollino che contraddistingua la tv di qualità, grandi assenti sono proprio gli editori, Rai e Mediaset in testa.
''Al rammarico si aggiungono rabbia e delusione'', sottolinea Lippi. ''Ho ricevuto un sms dal direttore di Canale 5, Donelli, che aveva un impegno. Analoga l'e-mail del direttore generale Rai, Cappon: forse dovevano incontrarsi'', ironizza il conduttore. ''Ma non sono solo in questa battaglia'', assicura, sottolineando il ''sostegno ricevuto da parte del presidente dell' Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, Calabrò'.
''La battaglia si fa da dentro la tv, altrimenti è persa'', dice il vicesindaco di Roma, Mariapia Garavaglia, che da ex componente del Comitato Tv-Minori si è ''scontrata con l'impotenza delle norme: si può censurare e perfino oscurare, ma dopo che l'immagine è stata trasmessa''. Il rigoroso rispetto delle regole è il primo punto della lettera aperta di Lippi, che propone, tra l'altro, l'estensione della fascia protetta dalle 16-19 alle 14-20; l'aumento delle sanzioni fino a 4 milioni di euro; maggior risalto visivo alla fascia 19-21:30; la divulgazione della normativa sui minori; la creazione di un sito Internet aperto ai cittadini.
''Le sanzioni comminate alla Rai potrebbero essere pubblicizzate da Mediaset e viceversa'', suggerisce Landolfi, che rilancia l'idea di un bollino per evidenziare i programmi di servizio pubblico, in linea con quel 'valore pubblico' al quale il nuovo contratto di servizio impegna la Rai: ''Sarebbe un principio di trasparenza per il pubblico e di responsabilità editoriale per chi fa tv''. Due, per Landolfi, i principali imputati del degrado, ''la tracimazione dei reality'' e ''i contenitori domenicali, incapaci di indurre alla riflessione'', come dimostra l'ultima caso Buona domenica, citato dal presidente della Vigilanza.
Attorno al tavolo, Enrico Vaime, Michele Mirabella, Giancarlo Magalli, Enrica Bonaccorti, Giancarlo Nicotra, Fabrizio Frizzi. ''Se il trash lo portano i topi, mettiamo trappole in giro'', suggerisce Magalli. ''Pensiamo ai casi Bilancia o Lewinsky a Domenica in: come mai ora le polemiche si sono spostate su Buona domenica? Forse", aggiunge Magalli, alludendo nemmeno troppo velatamente all'autore Cesare Lanza, "ci sono nomi passati da qui a là, basterebbe combatterli''. In veste da disturbatore, Enrico Lucci delle Iene, che sollecita Lippi sui tempi in cui faceva il cangurotto a Buona domenica.