Grandissimi successi, produzione in aumento esponenziale e budget stabili da 5 anni se non decrescenti, anche grazie ad una politica che privilegia la produzione di qualita' e la crescita di nuovi talenti ai cachet milionari delle star gia' affermate. In tre parole: "un'ottima annata".
Cosi', prendendo in prestito il titolo del film interpretato da Russel Crowe, Agostino Sacca' definisce il 2006 di Rai Fiction, che consacra definitivamente la produzione di fiction della tv pubblicita' come "realta' industriale" e come "offerta centrale" dei palinsesti.
"La fiction -sottolinea Sacca'- e' il genere che salvera' la tv generalista, come e' gia' accaduto negli Usa. I numeri parlano chiaro: tra i 100 programmi piu' visti della tv generalista italiana nel 2006, 32 sono fiction (di cui 29 della Rai), 28 eventi sportivi (di cui 17 legate ai Mondiali di calcio), 30 sono spettacoli di intrattenimento (reality compresi) e soltanto 3 sono film. Perche' il cinema ormai arriva sulla tv generalista logorato, alla fine del suo ciclo vitale".
Dunque alla fiction e' affidato un terzo della programmazione di maggior successo. Un successo nella stragrande maggioranza dei casi targato Rai Fiction: "Delle 50 fiction piu' viste del 2006, 43 sono della Rai e 7 di Mediaset. Ma nella top 25, la percentuale della Rai e' ancor più' schiacciante, 24 a 1".
Per la cronaca, la piu' vista e' la seconda ed ultima parte del "Papa Luciani" di Raiuno con 10.240.000 telespettatori e il 37,83% di share.